Iniziamo questo resoconto citando le parole di Paolo Ghiringhelli, anima di Duecilindri blog, dello Sporty Meeting e di questo Sporty Liberation Run, nato come “sostituto dinamico” del bellissimo raduno programmato a Grazzano Visconti e purtroppo annullato, come già annunciato su QM.
“Sporty Liberation Run è stato un successo. Una splendida giornata di sole ha fatto da cornice al nostro appuntamento di sabato scorso (sabato 20 giugno, N.d.R.). Centocinquanta Sporty presenti, una più bella dell’altra, e un’atmosfera pazzesca. Siamo tornati in sella alle nostre moto e trascorso qualche ora insieme dopo quest’anno infausto: questo era il nostro obbiettivo. Il Run è corso via liscio lungo le belle strade che costeggiano il lago di Como e il locale, The Blind Pig, ha saputo accoglierci nei migliori dei modi. “
Noi c’eravamo e non possiamo che confermare le parole di Paolo. Se tutto fosse accaduto in un periodo normale, forse questo run non avrebbe meritato tante parole, ma la crew Duecilindri ha saputo riaccendere negli animi sopiti dal lockdown un entusiasmo incredibile.
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Dopo aver annunciato a fine maggio tramite il blog e le pagine social che l’annuale Sporty Meeting sarebbe stato rimandato a giugno 2021, è subito scattato nelle menti degli organizzatori un piano B, annunciato con anticipo, sempre sul blog: un run solo per Sportster, forzatamente a numero chiuso, per evidenti motivi “sanitari” e non certo per loro volontà. Semplici le procedure per ricevere l’invito, necessario per evitare di ritrovarsi con un numero di mezzi e persone ingestibile.
Centinaia le richieste pervenute, tanto che da un primo numero di 50 si è riusciti ad arrivare prima a 100 e poi addirittura a 150. Andare oltre sarebbe stato impensabile. Azzeccato il nome: Sporty Liberation Run, perché in effetti questo giro aveva tutto il sapore di una libertà riconquistata.
I preparativi per il grande giorno
I giorni precedenti il run non sono stati facili per la crew due cilindri, capitanata da Paolo e Jurij. Organizzare tutto in così pochi giorni non era già impresa di poco conto.
A questo si è aggiunto il sedicente “pirata”, di cui vi abbiamo già parlato, che ha provato ad accaparrarsi la location di Grazzano Visconti per organizzare una sorta di raduno abusivo nello stesso giorno. La battaglia mediatica, combattuta a suon di post su facebook e IG stories, gli ha fatto prima cambiare data e poi annullare completamente l’incontro.
Alla sua disfatta ha contribuito anche il karma: pare infatti che l’ex Mago Serghio, già noto per fatti di cronaca nera, abbia incontrato sulla sua strada un automobilista indisciplinato che l’ha costretto a postare i suoi deliranti video “motivazionali”, conditi da frasi rubate dalle pagine social dei più noti mental coach italiani, da un letto d’ospedale. Gli facciamo i nostri auguri di pronta guarigione ma anche quelli di trovarsi finalmente un lavoro vero.
Tornando allo Sporty Liberation Run, una volta raggiunto senza alcuna fatica il numero massimo di 150 partecipanti, il ritrovo è stato deciso per sabato 20 giugno alle 9 di mattina presso la stazione Eni di Agrate Brianza, preventivamente allertata dagli organizzatori, che ha messo a disposizione un ampio parcheggio. Qui si sono visti Sportster da bike show e da battaglia, tirati fuori da un letargo durato troppo a lungo e pronti a solcare i poco più di 100 chilometri del percorso.
Qualche abbraccio “illegale” c’è pure scappato, giustificato da un periodo di clausura forzato e da una ritrovata apparente normalità, anche se sembra fatichi a ritornare nella sua quotidianità. Un itinerario semplice ma studiato con attenzione: da Agrate a Nava (LC) attraversando la Brianza, da qui verso il Lago di Como.
L’arrivo sul lago e la meta finale: The Blind Pig
La vista delle sponde del Lario, nei pressi di Pescate, è stata per molti una sorta di evento quasi mistico, un po’ come quando da piccoli si usciva dalla galleria dell’autostrada e si scorgeva il mare. Percorso tutto il ramo lecchese fino a Bellagio, gli Sportsteristi hanno proseguito lungo una parte di quello comasco, fino a Nesso, e da qui sono risaliti per il Triangolo Lariano attraversando il Pian del Tivano, fino ai 1000 metri dell’osservatorio astronomico di Sormano.
Nessuna sosta intermedia, proprio per evitare assembramenti, ma un’unica tappa finale, il locale The Blind Pig di Erba, che ha spazi sufficienti per accogliere tutti i partecipanti. Qui qualcuno ha avuto anche modo di dare sfogo in tutta sicurezza ai cavalli del suo Sportster, grazie alla pedana per burnout allestita nel prato e tutti hanno potuto gustare le specialità della casa, tra cui spiccano hamburger, wrap e burrito.
Un supporto alla cucina lo ha dato anche il simpatico Gianfranco “Piffio” Lentini dell’officina MeccanicaMente di Cormano (MI), che ha grigliato decine di salamelle. Qualche foto ricordo e nel pomeriggio i partecipanti di questo unico Sporty Liberation Run hanno fatto ritorno a casa, per alcuni di loro molto distante.
Come sia andato questo run lo spiegano le 80 immagini della gallery, realizzate dal mitico Doctorharley e da Hubert Laurent, che ringraziamo per il contributo, ma anche dal video realizzato dalla DT Produzioni Televisive di Davide Trotta, partner di due cilindri da diversi anni.
Gli immancabili leoni da tastiera
Nei giorni successivi al run non sono mancati i soliti leoni da tastiera: da una parte quelli che, dopo una sola partecipazione allo Sporty Meeting dello scorso anno, si lamentavano di non essere stati “invitati”, manco fossero tutti discendenti dei fondatori della Motor Company, i tre fratelli Davidson e William S. Harley. Certo il run era a numero chiuso, ma sarebbe bastato leggere i numerosi post a tema sul blog duecilindri, tutti condivisi sui principali social, e mandare la propria richiesta per tempo. Strano che queste persone scrivano sui social ma poi non li leggano.
Dall’altra una per fortuna piccola platea di “moralizzatori” che non hanno mancato di far notare che gli “eventi” sono vietati per legge. Sono probabilmente gli stessi che in epoca di lockdown stavano alla finestra per guardare quante volte il vicino portava a spasso il cane, pronti a chiamare le forze dell’ordine per segnalare questi “gravi reati”.
A questi integerrimi paladini della giustizia rispondiamo che non è vietato andare in moto, che le distanze tra una moto e l’altra sono quelle di sicurezza previste da sempre dal Codice della Strada e che ciascun bravo motociclista sa tenere per la sua e l’altrui incolumità, e che nello stesso weekend in tutta Italia c’erano migliaia di motociclisti lungo ogni strada del nostro paese.
Un successo oltre le aspettative e l’appuntamento del 2021
Tutti i partecipanti, nessuno escluso, hanno elogiato la crew Dueclindri per questo run, anche quelli che purtroppo hanno avuto noie alla propria moto, ferma da mesi, ma che sono riusciti comunque a raggiungere il locale grazie all’assistenza stradale offerta da Lorenzo Nisi di Bad Boys Garage, officina di Lissone specializzata in Harley-Davidson e Indian. Haters a parte quindi, inevitabili quando si raggiunge un grado di popolarità simile, anche se fastidiosi come le mosche, lo Sporty Liberation Run è stato davvero un successo.
Siamo convinti che la normalità possa ripartire proprio dai piccoli eventi, che non necessitano di budget faraonici e di mesi di preparazione. A volte basta solo un po’ di volontà e molto buon senso per ricominciare.
Il prossimo appuntamento con la crew Duecilindri è fissato per giugno 2021 a Grazzano Visconti con la quinta edizione dello Sporty Meeting. Nel frattempo potete seguire il blog sul web e sulle pagine social facebook Duecilindri blog e Sporty Meeting Italia e su Instagram @duecilindri_blog.
Foto © Doctorharley e Hubert Laurent