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I saloni auto muoiono ma l’EICMA ha fatto 560.000 ingressi: perchè le moto piacciono così tanto?

In un clima di pessimismo, fa piacere sapere che l’EICMA ha registrato un numero di visitatori superiore al mezzo milione, una cifra che dice molto sulla passione per tutto ciò che ha due ruote. Il tutto mentre i saloni automobilisti […]

In un clima di pessimismo, fa piacere sapere che l’EICMA ha registrato un numero di visitatori superiore al mezzo milione, una cifra che dice molto sulla passione per tutto ciò che ha due ruote. Il tutto mentre i saloni automobilisti muoiono uno dopo l’altro senza riuscire ad invertire la tendenza. L’elenco è lungo e inizia dal Salone di Torino, per passare dal Motor Show di Bologna oppure all’osannato Salone di Francoforte. Quelli di Detroit e Parigi sono l’ombra di quelli che erano solo 10 anni fa, e per il Salone di Ginevra c’è solo da fargli un in bocca al lupo.

Perché i saloni dell’auto non funzionano più?

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Image: NAIAS

Possibile che nelle auto il sistema dei saloni non funzioni più? Si, e le cause sono molte. Ad iniziare dai costi, che sono stellari. Si parla di decine di milioni di euro, tenendo conto di stand, logistica, organizzazione e marketing.

E’ davvero difficile vedere una novità vera in uno dei saloni, semplicemente perchè è già stata vista da qualche parte. Il continuo flusso di informazioni che parte dalle case per raggiungere ogni angolo del web o dei social, ma anche foto spia a getto continuo, impediscono l’effetto sorpresa che tutto sommato piace a tutti.

Mettiamo poi in conto anche il continuo bersaglio dell’automobile come fonte di tutti i mali del mondo, come se il traffico dipendesse solo dalle auto o come se il trasporto marino non esistesse, e un’altra fetta di pubblico svanisce. Senza contare i prezzi in continua salita, elettrico o non elettrico. Meno soldi, meno interesse, ed il gioco è fatto.

Tutto perso? Forse no, perchè, guarda caso, i saloni che guardano al passato ed alla passione funzionano. Il caso degli italiani Auto e Moto d’Epoca e Milano Auto Classica, sono un esempio sotto gli occhi di tutti.

I numeri di EICMA sono pazzeschi

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Foto: EICMA

I numeri sono incredibili, soprattutto in epoca post COVID. Con 2.036 marchi esposti, un numero mai raggiunto prima, e oltre 700 espositori, di cui ben il 67% internazionali da 45 differenti Paesi, l’evento ha superato ogni aspettativa. Quest’anno, gli otto padiglioni dell’esposizione hanno accolto più del 30% di nuove aziende, dimostrando una crescita rispetto ai sei del 2022 e ai cinque del 2021.

I risultati sono stati impressionanti: oltre 560mila visitatori, precisamente 563.848, segnando un incremento del 19% rispetto al 2022. L’evento ha attirato 39.392 professionisti del settore, con una presenza internazionale del 52% da 120 nazioni, grazie ai nuovi standard di qualità introdotti nel 2022.

La copertura mediatica ha coinvolto oltre 7.000 giornalisti e professionisti dei media provenienti da 62 Paesi. L’arena MotoLive, dedicata a gare e spettacoli, ha registrato un grande successo, con tribune da 3.000 posti sempre piene. La fiera ha offerto anche test ride per e-Bike e veicoli espositivi, e ha presentato l’Esports Arena, un’area dedicata ai videogiochi che ha attirato molti giovani e VIP. Inoltre, l’area YUM (Your Urban Mobility) ha presentato le novità in ambito di mobilità urbana, attirando aziende, istituzioni e startup innovative.

Perchè i saloni delle moto funzionano

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Image: EICMA

All’EICMA c’è tutto: moto, scooter, e-bike, accessori, abbigliamento tecnico, c’è la possibilità di provare i modelli. Ci sono i piloti, ci sono gli e-sport. C’è il mix perfetto di ciò che interessa agli appassionati ma anche ai semplici curiosi. C’è un mondo che vive in simbiosi tra costruttori e clienti, tra moto dal costo proibitivo e scooter dai prezzi accessibili. C’è una forte presenza del mondo elettrico, ma allo stesso tempo c’è un’industria che continua a proporre motori “tradizionali” e non vuole rinnegare il passato.

L’industria motociclistica non ha bisogno di creare sottomarchi o creare marchi nuovi partendo da un modello storico. Non deve rifarsi una verginità e non cancella modelli popolari che hanno creato la propria leggenda. Qualcuno lo considererà un mondo immobile, quando è invece un mondo che guarda direttamente al gusto dei clienti e degli appassionati. Certo, in un mondo piccolo le decisioni vengono prese in un modo più diretto. E quando sarà necessario cambiare, lo farà rapidamente, come ha già dimostrato di saperlo fare in passato.

 

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