“Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” scritto da Robert M. Pirsig nel 1974 è un grande classico che ci avete consigliato per la nostra rubrica dei libri a tema motoristico da avere e leggere assolutamente. Una Grande Avventura, a cavallo di una motocicletta e della mente.
Una visione variegata dell’America on the road, dal Minnesota al Pacifico. Un lucido, tortuoso viaggio iniziatico. Qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa? In che misura ci si deve occupare della manutenzione della propria motocicletta?
Una mattina d’estate, il protagonista sale sulla sua vecchia, amata Honda, con il figlio undicenne sul sellino e accanto a lui un’altra moto con due amici. Così inizia Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta. Una vacanza con “più voglia di viaggiare che non di arrivare in un posto prestabilito”.
Ma fin dall’inizio tutto si mescola: il paesaggio, che muta di continuo dagli acquitrini alle praterie, ai boschi, ai canyons, i ricordi che dilagano nella mente, la rete tenace dei pensieri che si infittisce intorno al narratore. Per lui, viaggiare è un’occasione per sgombrare i canali della coscienza, “ormai ostruiti dalle macerie di pensieri divenuti stantii”.
Mentre guarda smaglianti prati blu di fiori di lino, nella mente del narratore si formula una risposta: «Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore». Questo pensiero è la minuscola leva che servirà a sollevare altre domande subito incombenti: da che cosa nasce la tecnologia, perché provoca odio, perché è illusorio sfuggirle? Che cos’è la Qualità? Perché non possiamo vivere senza di essa?
Il narratore avanza con la sua moto per strade deserte o affollate, seguito dal fantasma di Platone e Aristotele, e soprattutto dal “fantasma della razionalità“, invisibile plasmatore della motocicletta e di tutto il nostro mondo. Ma nella sua ricerca una voce si incrocia con la sua, quella del suo Doppio, Fedro, che anni prima aveva pensato quelle stesse cose e, dietro di esse, aveva incontrato la follia.
Tutti e due vogliono testardamente risalire a quel punto, oscuro e lontano, in cui «ragione e qualità si sono staccate». Giunti a quel punto, apparirebbe evidente, luminoso, che «la vera motocicletta a cui state lavorando è una moto che si chiama voi stessi».
Perché ci è piaciuto
Come abbiamo detto, il libro segue il viaggio del protagonista e di suo figlio attraverso gli Stati Uniti in motocicletta. Questo viaggio diventa una metafora per il percorso dell’individuo verso la conoscenza e la comprensione di sé. La narrazione si alterna tra la descrizione del viaggio fisico e le riflessioni filosofiche, focalizzandosi su concetti come la qualità e la manutenzione, sia nel senso letterale che metaforico.
Pirsig indaga sul rapporto tra l’umanità e la tecnologia, un tema particolarmente rilevante nell’era contemporanea. La motocicletta, in questo contesto, diventa simbolo dell’interfaccia tra l’uomo e la macchina, uno strumento che richiede cura e comprensione per funzionare al meglio.
Nonostante la sua complessità e la profondità dei temi trattati, “Lo Zen e l’Arte della Manutenzione della Motocicletta” rimane un’opera accessibile e profondamente umana, che invita il lettore a riflettere sulla propria vita e sul mondo che lo circonda.
Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta
Copertina flessibile : 402 pagine
ISBN-10 : 8845907341
ISBN-13 : 978-8845907340
Dimensioni e/o peso : 12.6 x 3.2 x 19.5 cm
Editore : Adelphi (2 gennaio 1990)
Lingua: : Italiano
Disponibile su Amazon con Spedizione Prime
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