Sorella maggiore della NS125F, la Honda NS400R, protagonista della rubrica Youngtimer, completa il tris delle racer replica anni Ottanta con motore a due tempi, dopo la Yamaha RD 500 e la Suzuki RG 500 Gamma che abbiamo pubblicato nelle scorse settimane.
Rispetto alle concorrenti, Honda nel 1985 propose una cilindrata inferiore di 100 cc, restando fedele anche al frazionamento a tre cilindri, utilizzato fino al 1983 sulla NS500 nel Motomondiale, ma non alla disposizione dei cilindri: sulla NS400 era a V di 90° con un cilindro verticale e due orizzontali, mentre sulla moto da GP era il contrario con i cilindri disposti a 112°, soluzione poi ripresa anche dalla NSR 500 quattro cilindri del 1987, dopo una prima versione a V di 90° utilizzata dal 1984.
Ovvio che le prestazioni fossero inferiori, ma l’appeal della 400 Honda era tale che ottenne comunque un grande successo di pubblico anche in Italia, seppur penalizzata dall’IVA al 38% che colpiva le moto con cilindrata più alta di 350, le quali oltretutto potevano essere guidate solo da chi aveva compiuto 21 anni.
Le colorazioni
Esteticamente il richiamo della Honda NS400R con la moto da gara era evidente, con i due silenziatori laterali e il terzo sotto al codino a destra, ma non solo; la livrea rossa-bianca-blu , chiamata Shasta White with Red and Blue, infatti era identica a quella utilizzata sulla moto di Freddie Spencer, con la quale vinse il titolo mondiale nel 1983.
Nell’86 arrivò poi la Rothmans replica, identificata come “Special Edition”, identica invece a quella utilizzata sulla quattro cilindri NSR del 1984 e con la quale sempre Spencer vinse il titolo nel 1985.
Caratteristiche tecniche della Honda NS400R
Il motore, accoppiato a un cambio a 6 rapporti, aveva una cilindrata di 387 cc, era alimentato da tre carburatori Keihin da 26 mm e aveva la valvola allo scarico ATAC (Automatic Torque Amplification Chamber) con apertura tra i 5.000 e i 7.000 giri.
La potenza era di 72 CV (52,94 kW) a 10.000 giri e la coppia di 5,4 kgm (58,3 Nm) era ovviamente disponibile molto in alto, a 9.000 giri, come su tutti i propulsori a due tempi spinti dell’epoca, mentre l’avviamento, come sulla sorella 125 e sulle rivali Yamaha e Suzuki, era rigorosamente solo a pedale.
Il serbatoio era da 19 litri e il consumo… tanto! Soprattutto quello del mitico Castrol TTS.
Il telaio della Honda NS400R era un raffinato doppia culla in tubi in alluminio e le sospensioni Showa regolabili, con la forcella dotata del sistema antiaffondamento TRAC (Torque Reactive Antidive Control); la frenata, considerando che il motore a due tempi ha uno scarsissimo freno motore, era adeguata alla potenza del mezzo: due dischi davanti da 256 mm con pinza flottante a doppio pistoncino e un disco da 220 mm dietro.
Oggi fanno un po’ sorridere anche le misure dei pneumatici: anteriore da 100/90-16, posteriore da 110/90-17.
Il peso ridotto a 163 kg favoriva l’accelerazione, che sulla Honda NS400R era di tutto rispetto: percorreva i 400 metri in poco più di 13 secondi, con velocità d’uscita superiore ai 160 orari, mentre la velocità massima dichiarata era di 215 km/h anche se il tachimetro aveva il fondo scala ottimisticamente piazzato a 260 km/h.
Anche per le sue prestazioni, brillanti ma non esuberanti come quelle delle rivali, soprattutto la Suzuki, la NS400 è ritenuta ancora oggi una moto equilibrata e non una “bara volante”, come invece venivamo soprannominate molte “bombe” a due tempi del passato.
Il valore dell’usato della Honda NS400R
Nel 1985 il prezzo di listino era di poco inferiore ai 9 milioni di lire. Un paio di curiosità: in Giappone era venduta a 629.000 yen, che al cambio odierno farebbero 5.380 euro; come accessorio era disponibile una piccola borsa da serbatoio.
Oggi il valore collezionistico della Honda NS400R è molto variabile e dipende ovviamente dal chilometraggio e dallo stato di conservazione.
In rete si trovano offerte che partono dai 5/6000 euro fino ai 15/16.000 ma addirittura abbiamo trovato un esemplare della “prima serie”, cioè quella con livrea Shasta White/Red/Blue (la più quotata) era in vendita a Firenze per 20.000 euro. Nel gennaio 2019 a Las Vegas la casa d’aste Mecum ha venduto un esemplare in perfetto stato di conservazione valutandolo tra i 15.000 e i 20.000 dollari.
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