In occasione dell’ultimo Motor Bike Expo di Verona, il cantante Max Pezzali ha fatto visita alla Fiera veronese ospite dello stand Metzeler, dove ha incontrato i suoi numerosi fan, partecipando anche al “parti perfetto” del venerdì sera organizzato presso lo Special di Mr. Martini a Verona. Durante la sua presenza a Motor Bike Expo, Max Pezzali ha incontrato anche i customizer statunitensi Zach e Cory Ness, ospiti abituali di MBE, e il giapponese Shinya Kimura.
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Sono passati a trovarlo anche lo schermidore olimpionico Aldo Montano insieme al customizzatore aostano Max Gullone di MS Artrix. Abbiamo incontrato Max proprio allo stand Metzeler facendo con lui una lunga chiacchierata fatta di tanti ricordi dei bei tempi andati ma anche e soprattutto di Harley.
Max Pezzali: dagli 883 alla concessionaria Harley-Davidson Pavia
Il cantautore pavese da sempre è appassionato di Harley-Davidson, tanto da chiamare il suo gruppo originario, fondato nel 1989 con Mauro Repetto, 883, dal nome del più piccolo modello Sportster della Casa di Milwaukee. Poco prima di cominciare la sua carriera da solista nel 2004, all’inizio del nuovo millennio diventa socio della concessionaria Harley-Davidson Pavia, città in cui è nato e cresciuto e spesso raccontata e descritta nelle canzoni degli 883, tra cui Con un deca del 1992 o La regina del Celebrità del 1999 (che appunto non fa riferimento al locale notturno di Trecate, molto in voga negli anni Novanta, ma a quello meno famoso situato in via Emilio Cravos nel centro di Pavia), per non parlare della statale 526, che collega Pavia con Milano, citata nel brano Un giorno così del 1997.
Max è anche un collezionista di Harley: tra le varie che possiede c’è anche una XLCR del 1977, tentativo all’epoca poco riuscito, durante la gestione AMF, di realizzare una moto sportiva in stile cafe racer ma oggi rivalutata dagli appassionati. Di Harley Max ne ha possedute e ne possiede diverse, tra cui uno Sportster 1200 Custom del ‘95, la sua prima Harley, una Heritage Softail del ’96, una Electra Glide Ultra Classic del 2001 ma anche un V-Rod VRSCR del 2005 e molte altre; curiosamente non ha mai posseduto un XL 883, per scaramanzia dice lui
Softail Street Bob la Jolla
Allo stand Metzeler, tra uno Sportster Forty-Eight allestito da Rizoma e un Dyna Super Glide Sport club style realizzato da DR Design, c’era anche una Harley realizzata proprio nella concessionaria pavese per la Battle of the Kings 2018, il concorso di customizzazione indetto dalla Casa madre di cui è stata da poco presentata l’edizione 2019. Si tratta del Softail Street Bob La Jolla, giunto in finale tra le 12 moto preferite dal pubblico.
Da buon harleysta di vecchia data Max ha parecchia nostalgia degli indimenticati modelli Dyna, in particolare quelli customizzati nello stile definito come “club style” perché ripreso da quello in voga presso i membri dei Motorcycle Club californiani, sdoganato dalla serie TV Sons of Anarchy. Questo stile prevede il montaggio di cupolini e di manubri T-bar più alti, così chiamati per la loro forma a T, oltre che elaborazioni più o meno profonde del motore, con scarichi corti due in uno e ciclistiche più performanti.
L’elenco degli accessori è abbastanza vario e prevede sia pezzi provenienti dal catalogo ufficiale Harley-Davidson Genuine Parts & Accessories, che come da regolamento devono costituire almeno il 50% del valore delle parti utilizzate. Sempre il regolamento del concorso 2018 prevedeva un budget di spesa massimo di 6.000 euro (per l’edizione 2019 è il 50% del valore della moto di serie).
Si ispira proprio al club style californiano questo Street Bob e non a caso il suo nome è La Jolla, come la celebre località nei pressi di San Diego.
California Club Style
Molti i dettagli sportivi. In puro club style l’equipe di Max, capeggiata da Mariano e Jacopo, ha utilizzato un manubrio T-bar Biltwell Tyson da 14” con riser alti incorporati, spostando in alto la strumentazione, operazione non facile in quanto il nuovo Street Bob 2018 non adotta più i classici strumenti circolari ma un più moderno display multifunzione. A coprire il tutto l’immancabile cupolino Memphis Shades Cafe.
Anche il retrotreno richiama nelle linee i vecchi Dyna Super Glide, grazie a componenti come il parafango, ricoperto dalla sella artigianale Raceseats, gli indicatori di direzione e il fanale sormontato dalla targa. Sotto il radiatore c’è invece un puntale Sportster pre-2004 adattato al telaio Softail.
Provenienti dal catalogo ufficiale Genuine sono anche gli specchietti con indicatori di direzione, le leve nere e gli accessori e cover motore in ottone della H-D Brass Collection, ma anche il filtro aria Screamin’ Eagle Stage 1. La prima versione presentata alla BOTK prevedeva uno scarico 2 in 1 Red Thunder, ora sostituito da un ancora più performante BS Exhaust Revolution, anch’esso con terminale 2-1. Altra sostituzione è quella dei pneumatici originali con i nuovissimi Metzeler Cruisetec.
Il tocco finale è stato dato dall’artista milanese e amico Cisko Aloisi con una livrea arancio metalflake con foglia oro. La scritta Harley-Davidson sul serbatoio è stata realizzata per metà in foglia oro e per l’altra metà a pennello, strumento con il quale Cisko è un vero maestro, nel senso letterale della parola, visto che presso il suo Cisko Airbrush Studio di Cesate tiene periodicamente corsi sull’arte del pinstriping e su altre forme d’arte pittorica. Visto che sul libretto della moto è riportato il nome di Max siamo sicuri che quella che vedete non sia ancora la versione definitiva di questo Street Bob.