Harley-Davidson Bronx, fulcro della strategia More Roads to Harley-Davidson lanciata a giugno ed esternata a Eicma con la presentazione di un nuovo V-twin modulare. Come la Harley-Davidson Pan America anche la streetfighter Harley-Davidson Bronx, entrambe equipaggiate con il motore Revolution Max ma in cilindrate differenti.
Harley-Davidson Bronx: motore e ciclistica
Harley-Davidson Bronx scende sotto il litro con i suoi 975 cc (59 pollici cubi) ma le caratteristiche sono comuni: V tra i cilindri di 60°, raffreddamento a liquido e distribuzione a camme in testa con quattro valvole. Questa Streetfighter di media cilindrata offre attitudine ribelle e prestazioni da scoprire.
La potenza in questo caso scende a 115 cavalli, valore comunque nettamente superiore a tutte le altre bicilindriche di Milwaukee e più o meno in linea con la concorrenza. La coppia massima è invece di oltre 94 Nm, circa la stessa erogata dagli Sportster 1200, che si attesta a 96 Nm.
L’architettura del motore Revolution Max consente misure compatte, permettendo di avere quote ciclistiche altrettanto contenute come detta la scuola naked. L’assenza di un telaio a culla chiusa, come sulle altre Harley-Davidson, permette allo scarico due in uno e al radiatore di essere più aderenti al propulsore.
Il motore è portante, alle testate è fissato il telaio, che ha un angolo di cannotto di sterzo abbastanza chiuso. Il resto della ciclistica si compone di forcella a steli rovesciati, monoammortizzatore posteriore con forcellone in alluminio, cerchi da 17 pollici con pneumatici Michelin specifici e pinze radiali Brembo.
Le concorrenti di Harley-Davidson Bronx
Anche con la Bronx la Casa di Milwaukee si rivolge a una nuova clientela, mentre le antagoniste si chiamano Kawasaki Z900 e Z900RS, Suzuki GSX-S750, Yamaha MT-09 e XSR900 per il Sol Levante; tra le Case europee ci sono BMW F 900 R, Ducati Monster 821, Triumph Street Triple, KTM 790 Duke e 890 Duke R, tutte più o meno inserite nella categoria delle naked. Un settore in costante crescita che da solo vale il 38% di tutto l’immatricolato moto e il 16% dell’intero mercato due ruote in Italia da gennaio al 31 ottobre 2019 (dati ANCMA).
A differenza delle giapponesi, che puntano più sulle prestazioni, la Bronx sembra percorrere una strada tutta sua, anche se non mancano i confronti diretti. A guardare bene infatti, a confronto con la concorrenza Bronx si differenzia non poco.
Rispetto a moto apparentemente competitor dirette ha qualche cavallo in meno ma un’estetica decisamente meno “manga”, mentre rispetto a modern classic come Triumph non cerca un look vintage ma offre prestazioni maggiori. Una sorta di via di mezzo tra le naked classiche e quelle sportive insomma.
Piacerà? Molto dipenderà anche dal prezzo, non ancora comunicato. La commercializzazione della Harley-Davidson Bronx è prevista, come per la Pan America, nella seconda metà del 2020.
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