Harley-Davidson Fat Boy: in occasione del suo 30° anniversario, commercializzato come model year 1990 nella sola colorazione argento che gli valse il soprannome di Grey Ghost, Harley-Davidson presenta un’edizione limitata dell’iconica motocicletta alimentata dal propulsore Milwaukee-Eight 114 con finiture dark e riflessi bronzei. Verranno prodotti solo 2.500 esemplari, ognuno serializzato con una targa posta sulla consolle del serbatoio.
Harley-Davidson Fat Boy: nascita di un’Icona
Subito dopo il suo lancio, nel 1990, il “Fat Boy” – nome assolutamente azzeccato per questa creatura divora asfalto – colpì per il suo audace design, che attingeva aspetto, forme e proporzioni dall’Hydra Glide del 1949, rivisitati per i canoni dell’epoca.
La leggenda narra che un prototipo, allestito in maniera informale dal centro stile di Milwaukee su base Softail, sia stato notato durante la Daytona Bike Week del 1988. Lo guidava lungo la Main Street niente meno che Willie G. Davidson.
Rispetto al modello Softail Heritage, in produzione dal 1986, si distingueva per il manubrio basso e largo, la livrea argentata e i cerchi lenticolari da 16 pollici Centerline. Quello posteriore, adottato di serie anche sul Softail Custom, era molto richiesto come accessorio e si vide per la prima volta sulla FXWG Wide Glide Willie G Edition del 1983, prodotta in soli 800 esemplari.
Il pneumatico anteriore era scoperto da un corto parafango e lo scarico era rialzato. Per un anno non se ne seppe più nulla finche…
Il Grey Ghost “teste gialle”
Introdotto a fine 1989 come Model Year 1990, l’originale Harley-Davidson Fat Boy, siglato FLSTF, è stato disegnato dai leggendari stylist di Harley-Davidson Willie G. Davidson e Louie Netz e combinava uno stile fresco e contemporaneo con la classica impronta Harley-Davidson. Per ottenere un effetto tailor made “fresato su misura” la moto era stata rifinita in Fine Silver Metallic monocromatico con il telaio verniciato a polvere, stessa finitura usata anche sui cerchi in alluminio lenticolari, lasciati a vista dal telaio Softail, che sarebbero diventati la caratteristica distintiva del Fat Boy.
L’aspetto era massiccio per quel periodo, dal grosso pneumatico anteriore da 130 mm coperto da un parafango rifilato all’ampio manubrio e al proiettore da sette pollici alloggiato in una enorme nacelle in stile FL che sormontava la massiccia e lucida forcella anteriore. Davidson disegnò il logo alato sul serbatoio, tutt’oggi emblema del modello Fat Boy. Fu uno dei modelli protagonisti della rinascita di Harley-Davidson nell’era del motore Evolution, introdotto nel 1984, che durò fino al 1999.
In patria venne ribattezzato “Grey Ghost”, visto che era disponibile nella sola colorazione grigia, mentre in Italia questo modello è conosciuto più con il nome di “Teste Gialle” per via del riconoscibilissimo fregio giallo che bordava le teste del motore Evolution 1340. Venne prodotto in 4.400 esemplari, tutti andati a ruba, tanto che il prezzo per un modello originale dell’epoca, tenuto maniacalmente e con pochi chilometri, può raggiungere i 20.000 euro.
A proposito del nome
Solo Harley-Davidson avrebbe potuto chiamare una moto “Fat Boy”. Un modello caratterizzato da uno stile unico e contraddistinto dalle ruote lenticolari in alluminio, le larghe pedane poggiapiedi, un capiente serbatoio da 18,9 litri e una larga forcella.
L’appellativo Fat dunque non era stato scelto a caso, anche se su questo si sono sprecati fiumi di parole, come quelle che fanno riferimento ai nomi delle due bombe atomiche Fat Man e Little Boy sganciate dagli Americani sul Giappone. Niente di più falso, ovviamente, il nome venne scelto per l’aspetto imponente e “ciccione” della moto.
A questo proposito ecco qual è l’origine del nome, secondo un racconto di Willie G. Davidson tratto dal suo libro “100 Years of Harley-Davidson“:
“Probabilmente vi chiederete come siamo arrivati al nome “Fat Boy”. Ho sentito molte storie su questo, quasi tutte false. Ecco la vera storia: è difficile trovare nomi che diventeranno popolari in strada. Dobbiamo sempre chiederci: “Come lo chiamerà la strada?” E partire da lì. Stavamo cercando qualcosa di insolito e forse anche un po’ irriverente, perché di tanto in tanto c’è qualcosa di bello nel prendersi gioco dei tuoi prodotti. Per me e per molti altri dell’azienda che l’avevano vista, la moto aveva un aspetto “grasso”. Così gli addetti al marketing hanno inventato il nome “Fat Boy” – e la strada l’ha accolto.”
Tutte le tappe di un modello iconico
Dopo la versione a tiratura limitata, Harley-Davidson Fat Boy diventò un modello di serie nel 1991. In quello stesso anno divenne celebre perché guidato da Arnold Schwarzenegger nel film “Terminator 2: Judgement Day” e anche questa “comparsata” contribuì al successo di questo modello. Una curiosità inerente il film: quando il Terminator T-800 interpretato da Schwarzenegger sceglie il mezzo di cui appropriarsi, il suo scanner non sembra molto preciso: quando inquadra il Fat Boy, oltre agli incomprensibili valori sulla sinistra, sulla destra si nota la scritta SLSTS 91 Fatboy, mentre in realtà dovrebbe essere FLSTF 91 Fat Boy.
Piccoli cambiamenti
Gli anni seguenti videro un’evoluzione piuttosto lenta: i grandi classici di casa H-D non si cambiano più di tanto e tra l’altro il Fat Boy è uno dei pochi modelli della Motor Company a esser stato prodotto ininterrottamente fino ai giorni nostri, protagonista negli anni Novanta di molte pubblicità create da Carlo Talamo. Nel 2000 la prima grande svolta: il Fat Boy, così come gli altri modelli Softail (all’epoca erano parecchi: Softail Standard, Night Train, Springer, Deuce, Heritage Springer e Heritage Classic) ricevette il motore Twin Cam, già presente dall’anno precedente sulle famiglie Dyna e Touring.
Il motivo di questo ritardo fu che il Twin Cam 88 era montato elasticamente sulle due famiglie sopraccitate, mentre veniva montato rigidamente, ossia senza supporti elastici, sui Softail. Questo implicava la trasmissione di parecchie vibrazioni, che vennero mitigate con l’introduzione del Twin Cam 88B, dove il numero 88 significava sempre la cilindrata espressa in pollici cubi (pari a 1450 cc) e la B stava per Balanced.
Il motore montato sul telaio Softail ridisegnato disponeva infatti di due contralberi di bilanciamento mossi da catene. Fu davvero una svolta epocale che all’epoca fece storcere il naso ai puristi delle “good vibrations” ma contribuì in maniera determinante alla diffusione delle Harley, e del Fat Boy, tra il grande pubblico. Nuovi anche il cambio 5 marce e i freni, unico punto debole della generazione precedente.
Le seconda generazione Twin Cam
Con l’introduzione del TC all’inizio degli anni Duemila arrivò l’iniezione elettronica ESPFI, che rimase però un optional: in listino c’erano dunque il modello FLSTF a carburatore da 40 mm e FLSTFI dove la I stava appunto per iniezione, che disponeva di corpo farfallato da 45 mm. Entrambi i motori erogavano 64 CV a 5.200 giri e 106 Nm di coppia a 3.200 giri.
Nel 2003 sul Fat Boy venne montata la gomma posteriore da 150 mm, in sostituzione alla precedente 130/90 o MT90, sempre su cerchio da 16” con disco freno da 292 mm e pinza a quattro pistoncini, mentre a livello estetico guadagnò per quell’anno la verniciatura bicolore esclusiva dei modelli del centenario. Nel 2004 alcuni lievi affinamenti estetici e tecnici anticiparono l’arrivo nel 2005 di ben tre versioni di Fat Boy.
Le versioni speciali
Nel 1999 infatti, Harley-Davidson aveva lanciato il programma Custom Vehicle Operations (CVO) e per il 2005 fu il Fat Boy a ricevere questo allestimento speciale a tiratura limitata (3.400 pezzi) e siglato FLSTFSE, che comprendeva tra l’altro anche il motore Screamin’ Eagle da 103 c.i. (1690 cc) tutto cromato, oltre a tre verniciature particolari e molti accessori dedicati.
Per festeggiare i 15 anni dalla nascita vennero approntate anche le versioni FLSTFIAE 15th Anniversary, queste però con motorizzazione tradizionale Twin Cam 88B, ma disponibili in due esclusive verniciature nero e bianco perlato. Per l’anno seguente fu di nuovo disponibile il FLSTFSE2 Fat Boy CVO, questa volta però con gomma posteriore da 200 mm e anteriore da 140, invece che 150 e 130.
Arriva il Twin Cam 96B
Dopo piccole migliorie, si arriva al 2007 con il nuovo motore Twin Cam 96B, disponibile con iniezione elettronica di serie e non più optional, pertanto il modello riprende la sua sigla originaria FLSTF. La cilindrata sale a 1.584 cc. In quell’anno sono numerosi i cambiamenti, tra cui la trasmissione Cruise Drive a sei rapporti e i cerchi da 17 pollici. Cambiano anche le misure dei pneumatici, che diventano 140/75R17 davanti e 200/55R17 dietro, la stessa misura adottata dal modello CVO l’anno precedente.
Nel 2008 nessun cambiamento epocale ma alla versione standard si affianca la livrea speciale per il 105° anniversario di Harley-Davidson Motor Company.
La versione Special e il Twin Cam 103B
Nel 2010 si affianca al Fat Boy la versione FLSTFB Special (in America denominata Lo), che alterna metallo satinato e nero su ciclistica e meccanica Twin Cam, caratterizzata anche da altri dettagli inediti, come la sella rimodellata, la più bassa da terra su una Harley-Davidson, a soli 670 mm, 30 in meno del modello standard, e il manubrio “Mini beach”. Nel 2011 altro aggiornamento con l’ABS di serie, disponibile dal 2008 sui modelli Touring e ora su tutti i Softail (tranne Cross Bones), mentre dal 2012 il Fat Boy è disponibile con il motore Twin Cam 103B (1690 cc).
Per il 2013, anno del 110° anniversario, il Fat Boy Special riceve la livrea speciale dedicata all’evento, disponibile solo su nove modelli di gamma Harley.
Nel 2015, smessi i panni di governatore della California, Arnold Schwarzenegger ritorna al cinema con Terminator Genisys, dove co-protagonista è ancora un Fat Boy, notizia anticipata da alcune foto utilizzate per la promozione del film in Australia, in cui Arnold si fece fotografare su un modello Fat Boy Lo del 2015.
Nello stesso anno la gamma Softail riceve un nuovo impianto frenante migliorato che diminuisce lo sforzo sulla leva del 40%, ottimizzando modulabilità e risposta, grazie a una pinza freno anteriore a 4 pistoncini (34 e 32mm), pastiglie freno in materiale ad alta capacità di attrito, una nuova e più potente pompa freno e un disco da 300 mm.
Nel 2016 Fat Boy e Softail Slim, insieme al Dyna Low Rider, vengono proposte anche nella versione S, dotata di motore Twin Cam 110B da 1.800 cc, ereditato dai modelli CVO e verniciato a polvere nera. Questa versione FLSTFS si affianca alle già esistenti FLSTF Fat Boy e FLSTFB Fat Boy Special (sempre denominata “Lo” nel mercato domestico).
La terza generazione Milwaukee-Eight
Arriva il 2018 e con esso il cambio radicale, la rivoluzione in Casa Harley-Davidson con i nuovi telai Softail monoammortizzati, che sostituiscono sia i loro omonimi dotati di due ammortizzatori nascosti sotto la trasmissione, sia i modelli Dyna con ammortizzatori a vista. Nuovo il telaio tubolare in acciaio al carbonio, più rigido e più leggero, nuove le sospensioni Showa, con forcella Dual Bending Valve e monoammortizzatore regolabile posto sotto la sella, e nuovi anche i motori Milwaukee-Eight, proposti nelle cilindrate 107 (1745 cc) e 114 (1868 cc) con doppio contralbero di bilanciamento.
La terza generazione del Fat Boy monta anche nuovi cerchi Lakester da 18 pollici e nuove misure dei pneumatici che passano da 140/75R17 a 160/60R18 davanti e da 200/55R17 a 240/40R18 dietro, con un nuovo forcellone più largo ma più leggero di 5,89 kg (il 15% in meno). L’avantreno è ancora più imponente ed è caratterizzato da luci LED in un nuovo ed ergonomico guscio esterno del faro.
Il nuovo Harley-Davidson Fat Boy pesa 14 kg in meno del precedente, passando da 318 a 304 kg misurati a secco e da 331 a 317 kg in ordine di marcia. Con il 2018 arriva anche una versione 115th Anniversary, che in realtà per il Fat Boy sono due, entrambe con motore 114 e marchiate ANV e ANX che si differenziano tra loro per la verniciatura, sempre su base blu.
Con il nuovo corso cambia anche la storica sigla che da FLSTF passa a FLFB per il Fat Boy 107 e FLFBS per quello con motore 114, ma il Fat Boy resta nel cuore di tanti appassionati.
Harley-Davidson Fat Boy 30th Anniversary Limited Edition
Harley-Davidson Fat Boy 30th Anniversary Limited Edition celebra la ricorrenza trentennale del modello originale con un’audace reinterpretazione caratterizzata da finiture scure e da un’opzione Vivid Black monocolore. I cerchi Lakester in alluminio pressofuso hanno finiture in Satin Black.
Il gruppo propulsore Milwaukee-Eight 114 è rifinito con coperchi motore nero lucido e coperchi bilancieri inferiori color bronzo. I terminali di scarico sono rifiniti in Black Onyx, un trattamento di verniciatura a vapore molto resistente, che in piena luce rivela il cromo sottostante.
A completare il graffiante look total black, la nacelle del faro, il manubrio e i comandi tutti Vivid Black, a differenza del modello originale. A impreziosire la finitura nera, il nuovo logo “Fat Boy” in bronzo sul serbatoio e altri dettagli in bronzo distinguono il Fat Boy Limited Edition dal modello originale.
Il prezzo base per Harley-Davidson Fat Boy 114 Limited Edition 30th Anniversary è 26.500 euro, 2.000 in più del modello 114 in Vivid Black.