Energica Experia

Crisi Energica Motor, azienda in liquidazione: sindacati pronti a nuove proteste

I sindacati Fiom Cgil di Carpi chiedono risposte rapide per la crisi di Energica Motor. I lavoratori sono pronti a protestare.

La crisi del mercato dell’elettrico non riguarda solamente le auto ma anche quelle delle motociclette. Come riporta il Resto del Carlino i sindaca della Fiom Cgil di Carpi, seguono da vicino la crisi della “Energica Motor Company“, azienda di Soliera specializzata nella progettazione e produzione di moto elettriche.

Gli stessi sindacati chiedono risposte concrete per risolvere la situazione, minacciando altrimenti nuovi scioperi.

“Fiom e i dipendenti vogliono fatti concreti, senza ulteriori ritardi o giustificazioni. In caso contrario, è inevitabile che i lavoratori protestino davanti ai cancelli dell’azienda”.

La crisi dell’azienda si trascina ormai da mesi, con i 50 lavoratori in contratto di solidarietà (gestito dall’Inps) fino al 22 ottobre, e lo sfratto del capannone temporaneamente sospeso per 120 giorni grazie a una procedura di composizione negoziata del debito.

Dopo uno sciopero organizzato circa dieci giorni fa presso lo stabilimento, si sono tenuti mercoledì e venerdì scorsi due incontri in Regione Emilia-Romagna tra sindacati, Rsu, proprietà e la sindaca di Soliera, Caterina Bagni, senza però giungere a una soluzione.

“L’azienda, detenuta per il 75% dal fondo americano Ideanomics, sta lasciando i lavoratori nell’incertezza. Anche l’ultimo incontro in Regione, venerdì, non ha portato novità, risultando in un altro nulla di fatto”.

Durante l’incontro di venerdì scorso, l’amministratrice delegata ha riferito che il Consiglio di Amministrazione si sarebbe riunito nel pomeriggio per decidere se proseguire con la produzione o avviare la procedura di liquidazione giudiziale.

“Abbiamo insistito affinché venisse presa una decisione rapida per attivare le misure di sostegno più adatte per i 45 lavoratori, come la cassa integrazione per crisi o, se necessario, per cessazione di attività”

È infatti urgente trovare una soluzione per proteggere i dipendenti, poiché il contratto di solidarietà scadrà il 22 ottobre, lasciando i lavoratori senza tutele dal giorno successivo. La Fiom Cgil ha anche evidenziato che, nonostante le sollecitazioni, fino a venerdì sera non era arrivata alcuna comunicazione ufficiale. Solo su esplicita richiesta, l’amministratrice delegata ha fatto sapere che il Consiglio di Amministrazione si riunirà domani alle 15, posticipando ancora una volta una decisione cruciale. Un ulteriore rinvio che aumenta l’ansia dei lavoratori, in attesa di conoscere il proprio destino.

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