A chi intestare la moto? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Così recita l’adagio e si sa, la saggezza popolare non sbaglia mai. Eccesso di fiducia si direbbe, tramutatasi poi in fregatura.
Una 35enne mestrina, per fare un favore ad un caro amico, forse non ha pensato bene a chi intestare la moto, in questo caso una fiammante Suzuki, nonostante non avesse la patente. O forse era il “caro amico”, ad aver meditato bene a chi intestare la moto, visto il finale della faccenda. Si, perchè la Suzuki era in uso proprio a lui, ovvero l’amico, o almeno a quello che credeva essere tale. Dopo essersi vista recapitare ben 33 multe per eccesso di velocità per oltre 7 mila euro di sanzioni, ha cercato di rintracciarlo per chiedere spiegazioni, ma senza riuscirsi. L’amico, o presunto tale, se l’era già data a gambe.
La giovane donna gabbata e ferita nell’onore non ha potuto fare altro che rivolgersi all’Adico per cercare di risolvere al meglio la spiacevole situazione peggiorata dal fatto che la mestrina è attualmente disoccupata e quindi impossibilitata a pagare le multe dell’amico scomparso. Il rider furbetto, tra il mese di giugno e quello di luglio era stato oggetto di un vero e proprio “servizio fotografico” ad opera dell’autovelox piazzato sulla Romea nel comune di Mira. Come precisato da Carlo Garofolini, presidente dell’Adico:
“In realtà le multe sono più di 33. La nostra socia, infatti, ha inizialmente pagato le prime e ha chiesto con successo all’ormai ex amico di fornire le generalità alla polizia municipale, per togliergli i punti dalla patente. Alla fine dell’estate, però, la 35enne mestrina ne ha ricevute altre 33 per lo stesso motivo e a quel punto non è riuscita più a rintracciare l’autore delle infrazioni.”
L’Adico chiederà l’annullamento delle sanzioni per la giovane donna, considerando che non era lei alla guida della moto. In ogni caso, molte multe sono state comminate nella stessa giornata, quindi, se non verrà accordata la totale cancellazione, l’associazione chiederà l’annullamento di quelle per così dire doppie. La parola ora spetta al Giudice di Pace.
SEGUICI SU:
Facebook /// Twitter /// Instagram /// Telegram /// Flipboard