Casco spaziale Visma-Lease Jonas Vingegaard

Vietati i caschi spaziali nel ciclismo: sembrano caschi da parrucchiera

Perché l’Unione Ciclistica Internazionale vieta i caschi che sfruttano l’aerodinamica nel ciclismo e poco hanno a che fare con la sicurezza. Nessuna entità extraterrestre prenderà il controllo del mondo del ciclismo. Lunedì, a Camaiore, erano comparse durante la cronometro della […]

Perché l’Unione Ciclistica Internazionale vieta i caschi che sfruttano l’aerodinamica nel ciclismo e poco hanno a che fare con la sicurezza.

Nessuna entità extraterrestre prenderà il controllo del mondo del ciclismo. Lunedì, a Camaiore, erano comparse durante la cronometro della Tirreno-Adriatico, ma verranno presto escluse. Battute a parte, l’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) sta considerando di revocare l’approvazione dei caschi di grandi dimensioni utilizzati dal team Visma-Lease di Jonas Vingegaard, Bahrain-Merida e altre squadre. Inoltre, ha già proibito il discutibile “calzino per il collo” degli elmetti della squadra Soudal di Alaphilippe, giudicandolo inutile e più focalizzato sul miglioramento delle prestazioni che sulla sicurezza degli atleti.

Questa decisione arriva in risposta alle numerose critiche, alcune ironiche e altre di disapprovazione, espresse online, e alla preoccupazione che le gare ciclistiche possano trasformarsi in una versione grottesca del Muppet Show o assomigliare a un carnevale come quello di Viareggio. “Abbiamo utilizzato questi caschi per 18 mesi con autorizzazione, investendo significative risorse nello sviluppo con i corridori. Siamo perplessi”, ha commentato un rappresentante di Specialized.

Durante la tappa da Camaiore a Follonica, le prestazioni eccezionali sono state offerte dalle biciclette più rapide del pianeta, che parlano la lingua fiamminga. A Follonica ha trionfato il leader del settore, Jasper Philipsen, con sei vittorie al Tour de France, che ha saputo sfruttare al meglio le scie e le traiettorie, superando il compatriota Merlier negli ultimi 100 metri.

Di certo non sono belli da vedere questi corridori con caschi simil spaziali, ma il progresso ha oramai invaso ogni tipo di competizione. Basti pensare alle ali o pendici aerodinamiche che hanno deturpato la bellezza delle moto da corsa.

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