Futuristic e-MTB

Bici da 15.000 € ed il mercato è in crisi: si aspettavano che fossimo tutti nababbi?

Mercato bici è in crisi: le vendite di biciclette tradizionali e a pedalata assistita sono in calo. Analisi dei motivi e previsioni future.

Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha diffuso i risultati del mercato delle biciclette. La relazione di CONEBI diffusa da Ancma evidenzia come l‘industria europea della bicicletta abbia subito nel 2023 un “reset”, adattandosi alla realtà economica più ampia, alle vendite eccezionalmente positive durante gli anni della pandemia e alle interruzioni delle catene di fornitura.

Le vendite sono diminuite a causa dell’aumento del costo della vita e della diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori europei. Secondo i dati c’è stato un calo delle vendite di biciclette tradizionali e una leggera flessione tra le e-bike, nonostante queste ultime abbiano registrato un aumento di oltre il 50% delle vendite unitarie rispetto ai livelli pre-pandemia.

Le vendite di bici hanno totalizzato 11,7 milioni di unità, in calo rispetto ai 14,7 milioni del 2022. Le e-bike hanno venduto per 5,1 milioni di unità rispetto ai 5,5 milioni del 2022. Le vendite combinate di biciclette muscolari ed elettriche sono state 19,3 miliardi di euro, pari un calo dell’8,9% rispetto al 2022.

Anche la produzione ha subito un calo più marcato in risposta alla riduzione delle vendite e all’eccesso di scorte dell’anno scorso. Secondo CONEBI il problema della scorte in eccesso potrebbe essere risolto nel 2025. A fronte di questo, gli investimenti del comparto sono stati importanti con la costruzione di nuovi stabilimenti e magazzini in vari Paesi dell’UE.

Mentre alcuni mercati sono più sviluppati, altri devono ancora sperimentare la rivoluzione della mobilità urbana e dei suoi benefici. I paesi europei più avanti di tutti in questo senso hanno, tra le altre cose, piste ciclabili adeguate. Tra l’altro, sapevi che a Copenhagen il traffico è causato più dalle biciclette che dalle auto? Per questo ti consiglio di leggere la prova del nostro Robin della Zeekr 001 tra Stoccolma e le antiche rune.

ciclista bici vintage
Image: QM AI

La vera verità dietro ai numeri ufficiali: una bici costa più di una moto.

Se fino a qualche anno fa pensavamo alla bicicletta come mezzo economico per eccellenza, ora le cose sono cambiate, e di molto. Com’è possibile che una e-MTB top di gamma di un marchio tra i più famosi che produce Mountain Bike, muscolari ed a pedalata assistita, possa costare 2.500 € in più di una moto stradale, bella, performante su strada così come in pista, di ultima generazione come ad esempio una Aprilia RS 660 35kW, quella per i neopatentati possessori di patente A2, quindi adatta anche ai più giovani?

Ditemi voi. Va bene la ricerca estenuante della leggerezza e perfezione dei materiali, del motore più leggero e performante, della batteria a lunga durata, della super tecnologia degli ammortizzatori, cambio elettronico, forcella ecc. ecc. ma a mio modestissimo avviso si è raggiunto un livello insostenibile, per tutti.

Per i consumatori in primis, che non cambiano di certo la bici ogni anno, a meno di super appassionati, o fanatici oppure pro. Ma nemmeno per i produttori che riempiono i magazzini di modelli di alta gamma che non venderanno nel breve termine, o forse mai.

Personalmente utilizzo una Mountain Bike da XC (Cross Country) comprata nel 2021 e pagata poco più di un migliaio di euro. Per trovarla ho chiamato e girato almeno dieci punti vendita. Ho acquistano il primo modello decente non entry level che ho trovato ad un prezzo ragionevole. La uso quasi tutte le settimane, faccio io la doverosa manutenzione e me ne guardo bene dal cambiarla.

Come me la pensano anche tanti amici che conosco, molti possessori di bici da corsa. La vera verità è che i prezzi di listino superiori ai 10.000 euro sono una follia, ma nessuno ha il coraggio di dirlo. Tranne noi, ovviamente.

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