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The Bikeriders: l’atteso film che racconta l’ascesa di un club di motociclisti

The Bikeriders: il nuovo film diretto da Jeff Nichols che racconta l’ascesa di un club di motociclisti. Al cinema dal 19 giugno.

The Bikeriders, diretto da Jeff Nichols, segue l’ascesa di un club di motociclisti nel Midwest americano che, nel corso di un decennio, si trasforma da un gruppo di outsiders a una pericolosa banda criminale.

The Bikeriders cattura un’epoca ribelle in America, quando la cultura e le persone stavano cambiando. Dopo un incontro casuale in un bar locale, la determinata Kathy (Jodie Comer) è irresistibilmente attratta da Benny (Austin Butler), il nuovo membro del club motociclistico del Midwest, i Vandals, guidato dall’enigmatico Johnny (Tom Hardy). Proprio come il paese che lo circonda, il club inizia a evolversi, trasformandosi da un punto di ritrovo per emarginati locali in un pericoloso sottobosco di violenza, costringendo Benny a scegliere tra Kathy e la sua lealtà verso il club.

Il film è uno sguardo intimo e senza compromessi sull’ascesa e il declino dei famigerati club motociclistici fuorilegge americani, The Bikeriders ripercorre le origini della banda di motociclisti immaginaria dei Vandals attraverso gli occhi dei suoi membri fondatori. Ispirato al libro del 1968 del fotoreporter Danny Lyon, scritto durante i quattro anni in cui era membro del Chicago Outlaws Motorcycle Club, il film racconta in prima persona il modo in cui un gruppo di outsider amanti della velocità si trasforma in una temibile banda criminale che tradisce la sua originaria etica “vivi e lascia vivere”, durante un periodo di tumultuosi cambiamenti politici, economici e sociali in America.

Il cast

The Bikeriders
Image: Kyle Kaplan/Focus Features. © 2024 Focus Features. All Rights Reserved.

Jodie Comer è un’attrice inglese nota per il suo ruolo di “Villanelle” nella serie cult della BBC America, “Killing Eve”, per la quale ha vinto sia un Emmy Award che un BAFTA Award come migliore attrice protagonista. Recentemente ha debuttato a Broadway con la pièce “Prima Facie”, ricevendo recensioni entusiastiche e vincendo il Tony Award per la migliore attrice protagonista in un’opera teatrale.

Austin Butler è l’attore nominato agli Oscar, noto per il suo ruolo di Elvis Presley nel biopic di Baz Luhrmann, “Elvis”. La sua performance gli ha valso un BAFTA e un Golden Globe. Butler è anche apparso recentemente in “Dune: Part Two” di Denis Villeneuve e nella serie “Masters of the Air” prodotta da Tom Hanks e Steven Spielberg.

Tom Hardy è l’attore e produttore inglese, nominato agli Oscar, famoso per la sua versatilità e per le sue interpretazioni trasformative. Hardy ha ricevuto riconoscimenti per i suoi ruoli in film come “The Revenant”, “Mad Max: Fury Road” e “Dunkirk”. È anche noto per il suo ruolo nel film “Venom” e nella serie televisiva “Peaky Blinders”.

Lo speciale sulle moto utilizzate nel film

The Bikeriders
Image: Kyle Kaplan/Focus Features. © 2024 Focus Features. All Rights Reserved.

Il coordinatore delle acrobazie motociclistiche, Jeff Milburn, è un appassionato di motociclette vintage e ha portato la sua vasta conoscenza dei veicoli d’epoca al film. Il team di produzione ha selezionato un gruppo di 45 moto d’epoca per la produzione, tutte autentiche del periodo. Milburn ha utilizzato la sua collezione personale, che include modelli iconici come le Harley-Davidson con quello che si chiama “cambio suicida”, caratterizzate da una frizione a pedale e un cambio manuale, che riorienta la meccanica di guida.

Le moto, nonostante la loro autenticità, hanno presentato sfide significative durante le riprese e gli attori hanno ricevuto un addestramento intensivo per padroneggiare le moto d’epoca, culminando in scene che catturano quella sensazione di libertà e potenza associata alla guida in gruppo.

La recensione

The Bikeriders
Image: Kyle Kaplan/Focus Features. © 2024 Focus Features. All Rights Reserved.

Il film The Bikeriders racconta la ricerca dell’identità. Si tratta ovviamente dell’identità americana e soprattutto maschile, ma non bisogna leggerlo solo pensandolo in questi termini, altrimenti si perde l’idea più grande. Il film racconta infatti la disperata ricerca e la costruzione di un’identità per noi stessi e questa ad oggi è una delle più grandi forze che anima la nostra società. Le persone non si definiscono più semplicemente in base al loro lavoro o al luogo in cui hanno frequentato l’università.

Oggi ci si rivolge al proprio sesso, alla propria razza, alla propria cultura e alla storia per aiutarci a trovare un’identità più profonda e significativa per noi stessi. Ciò che trovo interessante di The Bikeriders è che affronta direttamente, la ricerca di un’identità unica, e molto spesso ci rivolgiamo a dei gruppi per aiutarci a definire noi stessi. È nella natura umana desiderare di appartenere a qualcuno e a qualcosa, ma questa sensazione aumenta quando il gruppo a cui scegliamo di appartenere è più che unico. Più specifico è il gruppo, più chiara è l’identità. In alcuni casi, questo può essere un elemento meraviglioso e potente, in altri casi può essere terribilmente distruttivo. The Bikeriders rappresenta entrambe le cose.

Autentico, personale e senza compromessi, The Bikeriders offre una prospettiva cruda sugli iconici motociclisti fuorilegge che hanno abitato il nostro immaginario per più di mezzo secolo e sulla cultura ribelle da cui sono nati.

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