Le Mans 66 film – Dal regista candidato agli Academy Award James Mangold arriva in sala il 14 Novembre l’atteso film ispirato alla drammatica storia vera di una profonda amicizia che ha cambiato per sempre il mondo delle corse automobilistiche.
Nel 1959 Carroll Shelby (Matt Damon) è all’apice del successo, dopo avere vinto la più difficile fra le gare, la 24 Ore di Le Mans. Ma il trionfo è presto seguito da una notizia devastante: i dottori comunicano all’intrepido texano che, a causa di una grave patologia cardiaca, non potrà mai più correre. Shelby è un uomo dalle risorse illimitate e si reinventa un lavoro come progettista e venditore di automobili in un magazzino di Venice Beach, con un team di ingegneri e meccanici di cui fa parte l’irascibile collaudatore Ken Miles (Christian Bale). Miles, premiato pilota britannico e devoto padre di famiglia, è un asso del volante, ma è anche brusco nei modi, arrogante e poco incline al compromesso.
Quando le vetture di Shelby ottengono a Le Mans un ottimo piazzamento alle spalle del venerabile Enzo Ferrari, la Ford Motor Company ingaggia il giovane visionario e impulsivo per progettare una macchina da corsa rivoluzionaria, in grado di battere la Ferrari sul difficilissimo circuito francese.
Decisi ad avere la meglio contro tutto e tutti, Shelby, Miles e il loro team eterogeneo e poco organizzato combattono le ingerenze della casa automobilistica, le leggi della fisica e i loro demoni personali, riuscendo a sviluppare un veicolo straordinario, capace di sbaragliare tutti gli altri concorrenti. Ma alla fine gli sforzi instancabili esigeranno un pesante tributo da questi uomini coraggiosi, che pagheranno la vittoria a caro prezzo. Le Mans ’66 ripercorre una vicenda reale, al tempo stesso trionfante e dolceamara, che appartiene ormai alla storia.
Il film vede tra gli interpreti il vincitore di un Academy Award Matt Damon, il vincitore di un Academy Award Christian Bale, Jon Bernthal, Caitriona Balfe, Tracy Letts, Josh Lucas, Noah Jupe, Remo Girone, Ray McKinnon, JJ Feild e Jack McMullen.
Le Mans 66 film: la storia
Questa è una delle vicende più leggendarie nella storia dell’automobilismo. Carroll Shelby, lavorando spalla a spalla con l’esuberante pilota collaudatore Ken Miles, sviluppa un’auto straordinaria che riesce a battere i bolidi della mitica Scuderia Ferrari nell’edizione del 1966 della 24 Ore di Le Mans. È la storia di un gruppo di uomini anticonvenzionali che, superando mille peripezie, ottengono un risultato eccezionale grazie alla pura inventiva, alla determinazione e alla forza di volontà.
Il film inizia con la vittoria di Shelby a Le Mans e la successiva diagnosi della sua patologia, quindi si sposta in avanti nel tempo, nel 1963, quando la Ford Motor Company, che un tempo era stata leader dell’industria automobilistica, arranca nelle vendite alle spalle del rivale americano General Motors.
Secondo il direttore del marketing Lee Iacocca, per invogliare i giovani a comprare una Ford come loro prima macchina, la casa automobilistica deve focalizzarsi sulla velocità. Se la Ford disponesse di auto da corsa vincenti, per estensione i veicoli commerciali acquisterebbero una maggiore attrattiva agli occhi dei consumatori.
Dato che nessuno produce automobili più belle o veloci di Enzo Ferrari, la soluzione sembra essere l’acquisizione del marchio italiano. Una rappresentanza di alti dirigenti parte alla volta del quartier generale della Ferrari per negoziare l’acquisto della fabbrica, ma torna in America a mani vuote.
Henry Ford II (soprannominato the “Deuce” – l’Indiavolato), CEO della Ford, è indignato e affida al suo braccio destro, il senior vice president Leo Beebe, il compito di creare una nuova divisione, la Ford Advanced Vehicles, per sviluppare automobili da corsa altamente tecnologiche e costruire rapidamente una vettura in grado di battere la Ferrari in pista, conquistando “l’Everest delle corse automobilistiche”: la 24 Ore di Le Mans.
La nuova divisione costruisce l’entusiasmante GT40 Mark I, ma al suo esordio a Le Mans nel 1964 i risultati sono miseri. Nessuna delle tre vetture Ford riesce a ultimare la gara, mentre le Ferrari si piazzano al primo, secondo e terzo posto. Il quarto a tagliare il traguardo è Shelby con la Daytona Cobra Coupé, cosa che non passa inosservata a Henry Ford II.
Questi ingaggia Shelby per sviluppare, collaudare e, sostanzialmente, sovraintendere all’intero programma corse della Ford, ma il pilota collaudatore di Shelby, Ken Miles, rende tutto complicato. A causa della sua schiettezza, Miles finisce con l’inimicarsi Beebe, che fa di tutto per ostacolarlo e influenzare Shelby ad ogni occasione.
Tuttavia, nonostante le enormi difficoltà e le infinite interferenze da parte dell’azienda, Shelby e il suo team, che comprende anche l’ingegnere capo Phil Remington e il giovane meccanico britannico Charlie Agapiou, riescono a costruire una delle più grandi auto da corsa mai progettate: la Ford GT40 MKII, che cambia la percezione delle vetture Ford e dell’America stessa quando, nel 1966, prende parte alla prestigiosa 24 Ore di Le Mans.
Le Mans 66 film: scenografia
Le Mans ’66 è stato girato fra l’estate e l’inizio dell’autunno del 2018 in California meridionale, in Georgia e a Le Mans, in Francia. Il regista James Mangold si è avvalso di un team di professionisti con i quali collabora di frequente, che lo hanno aiutato a creare la visione della rivalità epica tra Henry Ford II ed Enzo Ferrari, e a rappresentare il combattivo gruppo capitanato da Shelby, reclutato da Ford per riuscire nella sua impresa.
La produzione ha anche ingaggiato diversi consulenti che hanno un legame personale con gli eventi del film, per accrescerne il livello di autenticità; tra questi, Charlie Agapiou, l’ex meccanico della Shelby American, e Peter Miles.
Lo scenografo François Audouy ha avuto il compito di ricreare una varietà di luoghi reali per il film, dal quartier generale della Ford Motor Company a Dearborn (Michigan) all’officina della Shelby American, inizialmente a Venice (California), quindi nella più ampia struttura al Los Angeles International Airport.
Un elemento interessante è che praticamente tutte le sequenze di LE MANS ’66 – LA GRANDE SFIDA sono state girate in esterni. Per le scene iniziali, ambientate nel famoso Ford River Rouge Complex a Dearborn (Michigan), la produzione ha effettuato le riprese all’interno di un’acciaieria del secolo scorso situata a Downtown Los Angeles.
La struttura di circa 1.400 metri quadrati è stata trasformata impiantandovi una catena di montaggio e un nastro trasportatore, e diventando l’imponente fabbrica automobilistica in cui nel 1963 le Ford Falcon venivano assemblate. Per queste scene in fabbrica occorrevano 20 Ford Falcon da mostrare a vari stadi di lavorazione.
Anziché costruirle da zero, il coordinatore del reparto automobili Rick Collins ha passato al setaccio Craigslist, eBay e altri siti di auto usate in cerca delle Ford Falcon d’epoca. Queste, poi, sono state svuotate completamente e riallestite internamente in modo da creare l’illusione che i veicoli azzurri fossero nuovi, appena usciti dalla catena di montaggio.
Le auto sono tutte vere. Niente vetroresina, sono tutte di metallo e totalmente restaurate. Anche la vernice è la stessa della gamma colori utilizzata dalla Ford nel 1963. Gli esterni della fabbrica Ferrari e gli interni dell’ufficio di Enzo Ferrari sono stati filmati alla Lanterman Development Facility di Pomona (California). Le pareti esterne e il cortile interno sono quasi uguali a quelli di Maranello.
Il reparto artistico ha costruito una replica esatta dell’ufficio di Enzo Ferrari, con le finestre che affacciano sul cortile dove sono parcheggiate due Ferrari: una copia della California Modena Spider del 1961 e una vera Silver Ferrari 275 GTB del 1966, presa in prestito da un collezionista locale. Uno degli elementi distintivi del quartier generale della Ferrari sono i cancelli della fabbrica, il team del reparto scenografie ne ha costruito una replica.
Per ricreare la fabbrica originale della Shelby American, Inc. su Princeton Avenue a Venice (California), la produzione ha trovato un magazzino in mattoni a due piani e con un cortile interno nel quartiere di Chesterfield Square a South Los Angeles.
Gli architetti di scena hanno riportato indietro nel tempo la struttura vuota di oltre 1.000 metri quadrati, utilizzando vari oggetti e accessori tipici di un’officina meccanica: cric, chiavi inglesi, riviste automobilistiche, oltre a trofei, tavole da surf e biciclette. Per completare gli arredi, sono state noleggiate dodici Shelby Cobra pre-1966, varie MKI e MKII, e una Shelby Cobra decappottabile come auto personale di Carroll Shelby.
Con l’aggiunta della Shelby Mustang alla linea di produzione e l’afflusso di risorse dalla Ford Motor Company, la fabbrica originale a Venice diventa piccola e, nel 1965, Shelby trasferisce la sede e la catena di montaggio in un hangar nei pressi dell’aeroporto internazionale di Los Angeles, dove produce alcuni fra i modelli più famosi nella storia dell’industria automobilistica.
Nel corso di quasi due settimane di riprese, le scene ambientate all’interno della fabbrica di Shelby a Los Angeles e all’esterno sull’asfalto sono state girate in un hangar della California Air National Guard nell’Ontario International Airport, a circa 60 chilometri da Los Angeles. Quando gli aerei erano fermi, l’aeroporto permetteva di effettuare le riprese sull’asfalto, che fungeva da pista di collaudo di Shelby.
Il quartiere alla moda di Highland Park ospita le scene ambientate a casa e nel garage di Ken Miles. Durante le due settimane di riprese è stato scelto un accogliente bungalow con due stanze da letto, risalente al 1909, per ambientarvi la casa dove vivono Ken Miles, la moglie Mollie e il figlio Peter, mentre l’officina di riparazioni di auto straniere, la Ken Miles Limited, è nelle vicinanze, sulla Avenue 64, in una carrozzeria che gli architetti di scena hanno riportato indietro nel tempo (la prima officina di Miles si trovava su Lankershim Boulevard nell’area orientale della San Fernando Valley).
Le Mans 66 film: le vetture
Contemporaneamente alle attività del reparto scenografie, il responsabile del parco automobili Collins ha lavorato a stretto contatto con lo scenografo Audouy e i suoi direttori artistici, per assicurare che le auto – costruite, prese a prestito o noleggiate – fossero esattamente come quelle dell’epoca.
Il suo team ha anche avuto il compito di trasportare tutte le vetture dalla California meridionale fino in Georgia, dove si trovava la squadra della seconda unità. Tra le auto d’epoca presenti nel film vi è una Daytona Coupé unica, con telaio in alluminio, il cui noleggio è costato 30.000 dollari, che viene utilizzata nelle scene girate nella fabbrica Shelby American a Los Angeles.
Per l’arrivo di Ken Miles a Le Mans, l’Automobile Club de l’Ouest ha affittato alla produzione diverse vetture storiche del suo museo, tra cui una Ford GT40 MKI e una rarissima CD SP66 Peugeot. Di questo modello ne esistono soltanto tre esemplari in tutto il mondo.
Molte delle auto da corsa del film sono state realizzate dalla Superformance, un’officina per automobili da collezione situata a Irvine (California), specializzata in repliche assemblate su un modello base di telaio e nella ricostruzione di modelli risalenti agli anni ‘60.
La JPS Motorsports a North Hollywood ha costruito diverse Porsche Speedster, che nel film vediamo nella sequenza iniziale della gara del 1963 ambientata sulla Willow Springs International Raceway al Willow Springs Motorsports Park di Rosamond (California), un complesso di oltre 200 ettari fuori Los Angeles, in cui Carroll Shelby e la sua squadra affrontano con il modello iniziale della AC Shelby Cobra il loro maggiore avversario dell’epoca, la Chevy Corvette. Collins e il suo team hanno costruito le Corvette utilizzate in quelle scene nell’officina allestita a Sylmar. In totale, sono state fabbricate 34 automobili sportive.
Le Mans 66 film: la 24 Ore di Le Mans
La sequenza di gran lunga più complessa da catturare è stata la ricostruzione della 24 Ore di Le Mans del 1966, un’impresa imponente da organizzare e girare. Per il tracciato della gara, il team della produzione doveva trovare una regione che somigliasse alla valle della Loira in Francia (la ricerca li ha alla fine condotti in un’area rurale della Georgia) e un luogo dove costruire le grandi tribune e i box di Le Mans.
Sebbene la 24 Ore di Le Mans si svolga ancora ogni anno in Francia, il tracciato attuale non somiglia più a quello del 1966, quindi il percorso e le tribune sono stati ricreati da zero. Le dozzine di auto che in passato hanno gareggiato a Le Mans hanno oggi un valore incalcolabile, sono pezzi da museo o appartengono a collezionisti privati e vengono regolarmente battute alle aste a decine di milioni di dollari, quindi è stato necessario costruirne delle repliche.
La sequenza è stata realizzata sul set più grande allestito per il film: una ricostruzione a grandezza naturale delle tribune sulla linea di partenza e arrivo, e tre ampi segmenti con altre tribune, il palco per i VIP, i box della Ford e della Ferrari e la tribuna per la stampa internazionale. Tutto ciò è stato costruito all’Agua Dulce Airpark, un aeroporto privato a Santa Clarita (California). Il progetto ha preso spunto da oltre 300 fotografie d’archivio ottenute da varie fonti, tra cui gli organizzatori della 24 Ore di Le Mans, cioè l’Automobile Club de l’Ouest in Francia.
Nessun dettaglio è apparso troppo minuto a Audouy e al suo team di architetti di scena e arredatori, che hanno creato centinaia di articoli pubblicitari e oggetti dell’epoca: insegne, programmi di gara, cronometri, caschi, bandierine per il pubblico e perfino gli accessori per i box.
Mentre le riprese dell’unità principale sono state effettuate in California meridionale, una seconda unità in Georgia si è occupata delle scene d’azione. Guidata dal regista della seconda unità Darrin Prescott, che nel film interpreta il leggendario pilota Bob Bondurant, con la presenza dello stunt coordinator Nagle e di un vero e proprio esercito di stuntman alla guida di 30 Ford, Ferrari e Porsche da corsa, la seconda unità ha girato molte delle scene della gara di Le Mans che si svolgono lungo il Circuit de la Sarthe, come il rettilineo e la curva di Mulsanne, la curva a gomito Tertre Rouge, le Esse, la Maison Blanche, la Arnage e il ponte Dunlop.
In Georgia sono state utilizzate tre location per rappresentare i tratti del circuito che nel 1966 percorrevano le strade di campagna: un tratto della Route 46 a Statesboro, il Grand Prize of America Race Track a Hutchinson Island e la Road Atlanta a Braselton. In queste tre città della Georgia sono stati decorati oltre otto chilometri di strada per ricreare il Circuit de la Sarthe, con centinaia di insegne d’epoca allineate lungo il percorso.
Le Mans 66 film: curiosità
Prima dell’inizio delle riprese, Christian Bale ha fatto pratica con il responsabile delle sequenze acrobatiche e stuntman Robert Nagle, che lo ha aiutato a prepararsi; sullo schermo Bale guida una Shelby Cobra e varie Ford GT40.
La produzione ha anche ingaggiato i figli dei celebri piloti presenti nel film, molti dei quali erano o sono essi stessi piloti e hanno conosciuto Carroll Shelby, per interpretare i loro padri. Tra questi troviamo Alex Gurney, figlio del leggendario Dan Gurney; Derek Hill, figlio dell’ex campione di Formula Uno Phil Hill; infine, Jeff Bucknum, figlio del pilota Ronnie Bucknum.
Le Mans 66 film: le foto
Le mans ’66 è da vedere perché è un’esperienza intensa, emozionante e peculiare che abbraccia tutte le ragioni per cui andiamo al cinema: vogliamo sentirci coinvolti, vogliamo commuoverci … ed essere ispirati. Nel film c’è tutto questo e molto altro!
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