Lewis Hamilton ha ammesso con franchezza il suo stato d’animo dopo le qualifiche del Gran Premio del Bahrain. Il nono posto sulla griglia è stato accolto dal sette volte campione del mondo con parole semplici e disarmanti:
“Non sto facendo il mio lavoro”.
Una dichiarazione lucida, senza scuse, arrivata dopo un team radio carico di delusione, in cui Hamilton ha chiesto scusa al team Ferrari per la prestazione.
Il confronto con Leclerc fa ancora male
Il distacco da Charles Leclerc, autore del terzo tempo in qualifica, ha superato i sei decimi. Un margine che non ha lasciato spazio a interpretazioni e che ha riportato a galla i problemi già vissuti con la Mercedes nel 2024.
“Succede ogni sabato, sì”
ha commentato Hamilton con un filo di voce, come a sottolineare una frustrazione ormai diventata routine.
I problemi di qualifica non sono nuovi
Già nel 2024, Hamilton aveva faticato sul giro secco, chiudendo l’anno con un netto 19-5 a favore di George Russell nelle qualifiche. A peggiorare il quadro, alcune voci avevano ipotizzato un trattamento di favore per Russell, complice l’annuncio del passaggio di Hamilton in Ferrari.
Ma il 2025 non ha portato il cambio di passo sperato. L’unica eccezione è arrivata in Cina, dove Hamilton ha conquistato la pole nella sprint qualifying, trasformandola poi nella sua prima vittoria nella gara breve. Una parentesi felice, che però non sembra aver invertito la tendenza.
Una sfida mentale prima ancora che tecnica
Le difficoltà di Hamilton sembrano andare oltre la pura performance. L’adattamento alla SF-25 non è ancora completo e la sensazione è che la fiducia nel mezzo manchi soprattutto quando serve il giro perfetto.
La stagione è ancora lunga, ma se il ritmo della domenica sembra spesso sufficiente per restare agganciato ai migliori, il sabato continua a rappresentare l’anello debole. E a 40 anni, con una carriera già leggendaria alle spalle, Hamilton si ritrova ancora una volta a dover dimostrare qualcosa: a se stesso, più che agli altri.