Sgombriamo comunque il campo da qualsiasi dubbio, non vogliamo promuovere il ritorno dello sponsor legato al tabacco, tutt’altro. Se la lotta al fumo è una cosa sacrosanta, dobbiamo però ammettere che gli sponsor “tabaccai” avevano il loro fascino. Il binomio Formula 1 e tabacco ha infatti tenuto botta per una quarantina di anni, fino alle soglie del nuovo millennio.
La storia iniziò nel 1968, quando la Lotus adottò il marchio “Gold Leaf”. Prima di allora le monoposto avevano già sperimentato sponsorizzazioni, ma limitate al mondo dei motori con marchi di pneumatici, carburanti e lubrificanti. Una mossa, quella di Colin Chapman, che cambiò radicalmente il mondo della Formula 1, almeno dal punto di vista finanziario. Le industrie del tabacco furono le principali “benefattrici” del circus, abbinandosi in modo indelebile ad alcuni team oppure creandone ad-hoc, come la BAR creata dalla British American Tobacco nel 1999.
Fu l’UE a bloccare il legame tra Formula 1 e tabacco tra il 2003 ed 2005, mentre l’ultima stagione corsa con i tabaccai fu quella del 2006. Solo ufficialmente però, perchè furono messi in atto veri e propri trucchi per camuffare loghi e scritte, per altro facendo tanto rumore ma poco successo. Oggi le cose sono radicalmente cambiate, ed è giusto che sia così.
Vogliamo però riportare indietro le lancette dell’orologio, perchè è vero che alcune immagini di quel periodo sono rimaste impresse in maniera indelebile nella nostra memoria. Accompagnateci allora in questo piccolo viaggio nel tempo. Se siete dei veri nostalgici, qui sotto abbiamo qualcosa che vi farà luccicare gli occhi:
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Non è la primissima ma è una delle prime Lotus ad avere uno sponsor tabaccaio. E’ Golden Leaf, che si intravede nella fiancata nella vettura di Graham Hill
Niki Lauda qui alla sua terza stagione in F1 nel 1973, al volante della Marlboro BRM. Il binomio Formula 1 e tabacco prende piede ed è forse per la prima volta presente nel nome della storica scuderia, che corse dal 1951 al 1977 vincendo il titolo iridato nel 1962.
James Hunt nel mondiale del 1976 su McLaren M23 con motore Ford. Il binomio McLaren Marlboro durò fino al divieto del 2005.
Mario Andretti durante il Gran Premio di Monaco del 1977. La livrea Lotus è diventata nero-oro per volere dello sponsor John Player Special, e rimarrà così dal 1972 al 1986. Curiosità: Golden Leaf, lo sponsor precedente, era un marchio John Player.
Ancora McLaren e Marlboro, questa volta il pilota è Patrick Tambay al Gran Premio di Inghilterra del 1978 a Brands Hatch. Tambay approderà in Ferrari nel 1982.
Shadow Samson, è questo il nome della scuderia che nel 1979 abbina la Shadow con il produttore di tabacco Samson. In questo caso si passa dalle sigarette al tabacco sfuso, con la livrea del il leone Samson dipinto sul muso fino alle fiancate. 15 Gran Premi, 3 punti grazie al 4° posto di Elio de Angelis nel GP USA. Nella foto Jan Lammers impegnato nel GP di Spagna del 1979.
Anche in questo caso Skoal non sono propriamente sigarette, quanto piuttosto tabacco da masticare. Manfred Winkelhock al volante della RAM durante il GP del Brasile nel 1985: una scuderia attiva dal 1983 al 1985. Migliore risultato? Un nono posto.
West Zakspeed Racing: 4 anni in Formula 1, 2 punti ottenuti. Magro bottino per la scuderia tedesca che si era legata al marchio West. Nella foto Christian Danner al Gp d’Europa del 1985 a Brands Hatch.
Lo avete riconosciuto? E’ Ayrton Senna al Gran Premio del Belgio del 1986 a Spa-Francorchamps. La Lotus è ancora nero-oro, il “ragazzo” ne farà di strada…
Scuderia francese, tabacco francese. Gitanes Equipe Ligier in gara a Spa-Francorchamps nel 1986 al GP del Belgio: al volante c’è Rene Arnoux. Ligier ha corso in Formula 1 dal 1976 al 1996, la produzione di microcar è iniziata negli anni ’80 e prosegue tutt’ora.
1987: sorpresa! Lotus diventa gialla come il suo sponsor, Camel. Addio nero oro, ma al volante c’è sempre Ayrton Senna, qui al Grand Prix del Brasile.
E’ passato un solo anno e ritroviamo Ayrton Senna al volante di McLaren nel 1988, sempre legata a Marlboro. Senna è già leggenda.
E’ rossa e bianca ma non è la Ferrari. Parliamo di Scuderia Italia – Dallara in livrea Marlboro al Gran Premio d’Italia del 1990, al volante a Monza c’è Andrea de Cesaris.
Nel 1992 Benetton è un po’ meno Benetton e più Camel. Ad Imola, al Gran Premio di San Marino c’è una giovane promessa: Michael Schumacher.
Pensavate ci fossimo dimenticati di Ferrari? Invece no, perchè sappiamo che il rapporto con Marlboro è stato almeno trentennale. A differenza delle altre scuderie, Ferrari aveva tenuto il marchio tabaccaio in maniera evidente ma allo stesso tempo defilato. Nel 1993 invece al posto di Goodyear compare sull’alettone posteriore, come si vede nell’immagine che ritrae Jean Alesi a Monaco.
Nel 1995 Williams propone come main sponsor Rothmans. In questo caso al volante c’è Coulthard, durante il GP del Portogallo.
Nel 1998 Williams cambia sponsor e colore, dal blu si passa al rosso di Winfield. A Monza, Frentzen passa davanti al box Jordan ed al suo sponsor.
Presente in Formula 1 dal 1991 al 2005, è di fatto la scuderia che oggi conosciamo come Force India. Legata a Benson & Hedges, nel 1998 vedeva al volante al Gran Premio di Ungheria Ralf Schumacher.
BAR, ovvero British American Racing creata direttamente dalla British American Tobacco. Livrea Luck Strike, al volante al Gran Premio del Giappone del 2005 c’è Takuma Sato.
Se siete arrivati a questa pagina, vuol dire che siete veri appassionati di motori, complimenti! Abbiamo preparato per voi un altro salto nel tempo, questa volta dedicato alle due ruote. Venite a farci compagna nel post definitivo sulle moto più importanti di sempre —–> Le 10 moto che hanno cambiato il mondo!
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Immagino che sta parlando dell’abbinamento Shadow Samson per che la scuderia inglese ha fatto molti punti nel Mondiale dal 1973 in poi. E ha vinto pure un GP con Alan Jones e sponsor Tabatip
Grazie del commento, abbiamo specificato meglio e corretto, aggiungendo i 3 punti di De Angelis. 🙂