Il Gran Premio del Giappone 2025 non passerà alla storia per lo spettacolo in pista, ma ha comunque offerto diversi spunti interessanti. Su un tracciato iconico come Suzuka, dove le aspettative erano alte dopo qualifiche combattute, la gara si è rivelata lineare e priva di colpi di scena.
Poche sorprese, un solo sorpasso nella top ten, strategie fotocopia e ritmo controllato hanno lasciato i tifosi a bocca asciutta. Ma tra delusioni e conferme, non sono mancati protagonisti da celebrare e altri da rivedere. Ecco i vincitori e gli sconfitti di un weekend che, nel bene e nel male, ha comunque segnato nuovi capitoli nella stagione 2025 di Formula 1.
Verstappen vince e torna dominatore
Dopo una qualifica da manuale, Max Verstappen ha completato il lavoro alla perfezione con una gara impeccabile. Il campione del mondo in carica ha gestito la pressione dei due McLaren per tutti i 53 giri del Gran Premio del Giappone, senza commettere errori. È la prima vittoria della stagione 2025 per l’olandese, e arriva in un momento chiave.
Una dimostrazione di forza che conferma la sua centralità nel progetto Red Bull, nonostante i problemi strutturali della RB21. Ancora una volta, Verstappen si è preso la scena con lucidità e ritmo gara inarrivabili.
Antonelli, il più giovane di sempre a guidare un GP
Kimi Antonelli ha rubato l’occhio non solo per il talento, ma per aver scritto la storia: a 18 anni, 7 mesi e 12 giorni, è diventato il più giovane leader di un Gran Premio di Formula 1, superando Verstappen di tre giorni.
Con una strategia coraggiosa e un passo gara sorprendente, Antonelli ha guidato con maturità, tenendo testa anche a Hamilton dopo il pit stop. Un segnale forte al mondo F1: il futuro è già arrivato.
Hadjar, rookie Red Bull in gran forma
Altra nota positiva del weekend giapponese è stata la prestazione di Isack Hadjar, ottavo al traguardo e protagonista di un’ottima qualifica, dove ha persino preceduto Hamilton.
Alla prima volta su una pista complicata come Suzuka, il giovane francese ha mostrato coraggio, conquistando punti preziosi per la Racing Bulls e guadagnandosi l’attenzione del paddock. In un weekend opaco per Tsunoda, è stato Hadjar il vero volto nuovo del team Red Bull.
Albon porta punti a Williams
Grazie a una gestione accorta della gara e a una qualifica sopra le aspettative, Alex Albon ha portato altri due punti a casa Williams. Ha battuto il compagno Carlos Sainz e resistito fino alla fine, nonostante problemi al cambio che lo hanno innervosito via radio.
Un weekend concreto per lui, in netta crescita rispetto all’inizio di stagione.
Bearman, punto d’oro per Haas
Anche Ollie Bearman ha chiuso in zona punti, premiando la scelta della Haas di anticipare l’introduzione di un aggiornamento tecnico. Il rookie britannico ha gestito bene il ritmo gara, con un decimo posto che vale tanto in ottica costruttori.
Ancora una volta, ha messo in ombra il compagno Ocon, fermo nelle retrovie.
McLaren, occasione sprecata
La McLaren chiude con un 2° e 3° posto, ma lascia Suzuka con un retrogusto amaro. Verstappen ha tolto loro la pole con un giro magico in qualifica e, in gara, la strategia conservativa ha impedito ogni tentativo reale di attacco.
Norris e Piastri non sono mai sembrati in grado di mettere davvero pressione alla Red Bull, e la mancata inversione di posizioni tra i due ha forse negato una chance a Piastri di provare qualcosa in più.
Ferrari, ancora lontana
Il weekend della Ferrari è stato un altro passo falso. Charles Leclerc ha salvato il salvabile con un quarto posto, ma né lui né Hamilton sono mai stati in grado di lottare per il podio.
I problemi della SF-24 restano evidenti, sia in qualifica che sul passo gara. La squadra continua a parlare di un problema di bilanciamento ancora da risolvere. Se non dovesse arrivare una svolta tecnica, il rischio è di dover rivedere gli obiettivi per il 2025.
I tifosi, grandi sconfitti di Suzuka
Una delle gare più attese della stagione si è trasformata in un processione senza emozioni. Pochi sorpassi, una sola vera variazione nei primi dieci posti (Hamilton su Hadjar al sesto giro) e una strategia identica per tutti: un solo pit stop e tanto ritmo gestito.
Nemmeno la regia televisiva ha aiutato, tagliando parte del duello tra Norris e Verstappen all’uscita dai box. Per chi ha seguito da casa o dagli spalti, un’occasione mancata.
Tsunoda, debutto in Red Bull senza acuti
L’esordio di Yuki Tsunoda con la Red Bull era attesissimo, soprattutto in Giappone. Ma il weekend ha deluso le aspettative: fuori in Q2 e 12° al traguardo, mai in lotta per i punti.
Un esordio opaco che, pur con qualche spunto positivo, lascia più dubbi che certezze sulla sua permanenza a lungo termine nel team principale.
Lawson, scomparso
Ultimo tra gli sconfitti è Liam Lawson, incapace di lasciare il segno. Eliminato in Q2 e solo 17° in gara, ha sofferto una strategia sbagliata e un passo mai competitivo.
In un momento in cui Hadjar e Bearman brillano, Lawson appare sempre più in ombra. E a questo punto, il suo futuro in Formula 1 sembra tutto da riscrivere.
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