Sul circuito giapponese di Suzuka, tempio della velocità e della tecnica, Kimi Antonelli ha riscritto la storia della Formula 1. A soli 18 anni, 7 mesi e 12 giorni, il giovane pilota bolognese è diventato il più giovane leader di un Gran Premio, superando per appena tre giorni il precedente primato stabilito da Max Verstappen nel 2016, al GP di Spagna.
Strategia coraggiosa, talento evidente
Il momento è arrivato grazie a una strategia intelligente, che ha previsto un pit stop ritardato rispetto agli avversari. Così Antonelli si è trovato in testa al gruppo, girando davanti a campioni del calibro di Verstappen, Norris e Leclerc.
Ma non si è trattato solo di circostanza. Dopo il cambio gomme, montando le mescole dure, ha continuato a girare su ottimi tempi, segnando per alcuni passaggi il miglior ritmo in pista. Un segnale chiaro: il talento c’è e sa come sfruttarlo.
Un record che fa rumore
L’attenzione del paddock si è concentrata su di lui. Non solo per il record, ma per la maturità con cui ha gestito la pressione. Niente errori, nessuna sbavatura, solo determinazione e controllo. A 18 anni, guidare per primo un GP di Formula 1 non è un dettaglio: è una dichiarazione.
Il suo nome, già noto agli appassionati per i successi nelle formule minori, ora è inciso tra i più giovani protagonisti della massima serie. E Suzuka, ancora una volta, si conferma teatro perfetto per lanciare nuovi talenti nel mito.
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