Si chiama Uber Elevate e consegnerà Big Mac tramite droni, almeno negli Stati Uniti. Si, anche gli hamburger voleranno sopra le nostre teste. Se già Uber voleva imporsi nel trasporto di cose e persone, via terra e via cielo, ora vuole anche dire la sua per il trasporto di cibo, in un mercato che si prevede sempre più competitivo e remunerativo.
Ovviamente il cielo rimane il campo di battaglia del futuro, per quanto riguarda il poter soddisfare orde di clienti affamati e pronti a tutto per ricevere il cibo nel modo più veloce possibile. Uber Elevate, la compagnia di Uber che si occupa del trasporto nella terza dimensione, ha già pronta la soluzione per consegnare panini, patatine, bevande, gelati e quant’altro desideriate nell’immediato futuro. Talmente immediato che l’inizio dell’attività commerciali per questa nuova frontiera dello sky-food, salvo autorizzazione della FAA, è prevista per quest’estate nella città americana di San Diego.
Ma perché tutto questo interesse per il settore dell’alimentazione? Ebbene, secondo le ultime stime, si tratta di un mercato in forte espansione, oltre il 12% per anno, tanto da fare decidere ad Uber un ingente investimento, si parla di quasi mezzo miliardo di dollari, per la ricerca di nuove tecnologie. La città di San Diego è stata scelta per le proprie caratteristiche metereologiche e per la possibilità di supporto di tecnologie universitarie e militari.
Un luogo ideale quindi per la sperimentazione di nuovi droni, alcuni dei quali sono già in servizio, come quelli per il trasporto di sangue in caso di emergenza, oppure per il controllo della composizione del suolo e il supporto alla coltivazione nei campi. L’asso nella manica rimane sempre quello, la velocità: un qualsiasi percorso coperto dai droni impiega mediamente un terzo del tempo rispetto allo stesso se avvenisse in modo tradizionale nel traffico cittadino.
Per il momento l’ idea di consegna del cibo di Uber Elevate, non è quella di fare giungere il drone a casa vostra. Eventuali collisioni tra droni, con hamburger e patatine che piovono sui passanti, l’inquinamento da rumore dei droni e altri motivi di sicurezza e rispetto dell’ambiente, hanno fatto prediligere la consegna verso piazzole dedicate, da dove poi veicoli convenzionali concludono l’ultimo tratto verso il cliente.
Un altro scenario plausibile potrebbe essere quello del drone Uber Elevate che si aggancia ad un veicolo predisposto in prossimità della zona di consegna, e permette in questo modo di fare arrivare l’agognato spuntino direttamente fino al famelico e desideroso autore dell’ordinazione. Le previsioni secondo gli esperti di Uber sono di un incremento dell’utilizzo di una simile tecnologia per i prossimi quattro anni, fino a diventare qualcosa di normale e capillarmente diffuso nel decennio successivo.
Per chi fosse scettico Uber Elevate ricorda che lo stesso ritmo temporale determinò la diffusione dei telefoni cellulari, dapprima con una corsa alla riduzione delle dimensioni, fino alla completa distribuzione all’interno della società. La stessa rivoluzione potrebbe avvenire per la consegna di cibo a domicilio, facendo diventare presto obsoleti i metodi odierni.