La Zenvo TRS-S faceva già tremare con i suoi 1117 CV, ma la sua erede, la nuova Zenvo Aurora, fa ancora meglio. Niente elettrico, ma ibrido sì, per il produttore di Præstø, che pure proviene dalla Danimarca, terzo paese UE dove si vendono più BEV: la sua artigianalità lo pone tra le eccezioni al fit for 55, e può continuare così a realizzare le sue auto di nicchia ma molto emozionanti.
La nuova Zenvo Aurora sarà prodotta in soli 100 esemplari a partire dal 2025. Rappresenta l’inizio della “seconda era” dell’azienda danese.
Zenvo Aurora Tur per viaggiare, Agil per gli estremi
Due le versioni disponibili: la più elegante Zenvo Aurora Tur, parola che in danese significa “viaggio” o, appunto, “tour”; e la più estrema “Agil”, che come dice il nome è più leggera e priva di ogni fronzolo.
La vettura sposa il design danese, riconosciuto a livello globale per la sua elegante semplicità e linee pulite, secondo la filosofia secondo cui ‘la forma segue la funzione‘, usata per la prima volta da Zenvo su un hypercar grazie al lavoro di Christian Brandt e il piccolo team.
“Il telaio e i componenti di Aurora sono tutti opere d’arte, e abbiamo preso una decisione molto precisa che non volevamo nascondere questi dettagli sotto un design monolitico. È come un complicato orologio o l’architettura scheletrica di una motocicletta, dove le parti interne sono la parte affascinante, e volevamo mostrare il più possibile del telaio, del motore e della sospensione.” spiega Christian Brandt.
I modelli Agil e Tur si completano a vicenda, ma ognuno con una sua identità come design individuale, servendo uno scopo specifico.
Tutto nasce da Agil, con un approccio logico e privo di ingombri per enfatizzare l’aerodinamica per una “soluzione molto danese“, come la definisce Brandt, per gestire il flusso d’aria e generare deportanza.
La Tur mantiene e prestazioni, ma in modo più elegante. “Un approccio di ‘pugno di ferro in un guanto di velluto con linee pulite, sobrie ma intenzional”, conclude il capo del design di Zenvo.
Il motore Mjølner supporta anche i carburanti sintetici
La Zenvo Aurora abbonda di fibra di carbonio, per ridurre il peso e rendere il telaio più rigido.
Fibra di carbonio sul frontale, di cui si vede anche la disposizione a più livelli e un’ala multipiano derivata dal mondo della Formula 1. Sempre per migliorare l’impatto aerodinamico è stato realizzato un grande splitter anteriore.
Vediamo anche un illuminazione a LED e lo specchietto retrovisore, oltre alla grande griglia di raffreddamento e non del radiatore, dato che il motore Mjølner di nuova concezione verrà montato sul posteriore.
Mjølner, il Martello di Thor. Nome che abbiamo già imparato a conoscere in svedese, Mjöllnir, dato che sempre all’arma del potente dio norreno si ispirano i fari delle ultime Volvo.
Ma qui l’ispirazione è proprio la potenza: un V12 quad-turbo da 6.12 litri che supporta anche il carburante sintetico, e che da solo genera già una potenza sorprendente di 1250 CV.
Sviluppato da Mahle, si unisce a una parte ibrida di due motori elettrici montati all’anteriore che portano la potenza totale a 1850 CV e permettono anche la trazione integrale, e che promette una velocità massima di oltre 400 km/h, ponendo l’hypercar scandinava tra le più veloci al mondo, insieme alle “cugine” svedesi di Koenigsegg e alle hypercar mediterranee di Bugatti e Pagani.
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