Il 2020 è un anno che sicuramente ha lasciato e lascerà un’impronta indelebile in ognuno di noi. Ed è l’anno che dà inizio al decennio in cui, pare, le auto elettriche ed elettrificate saranno sempre più protagoniste del mondo automotive. Organizzato da Green.TV e da ABB (lo stesso sponsor principale sponsor di Formula E), e passato quasi in sordina, il primo World EV Day è un evento che si è tenuto recentemente, prima edizione di un giorno annuale che si propone di celebrare le auto elettriche, la loro evoluzione, e le iniziative dei marchi partner per quanto riguarda la sostenibilità.
I marchi partner di World EV Day
Nonostante sia stata una giornata di cui, almeno in Italia, non ha parlato praticamente nessuno, il World EV Day è in realtà un evento a cui hanno preso parte diverse aziende molto importanti, soprattutto del settore automotive. Marchi come Hyundai, Jaguar-Land Rover e Polestar hanno infatti comunicato fin da subito la loro presenza all’evento.
Del resto, in una giornata dedicata alla mobilità elettrica non sarebbe potuto andare diversamente. ABB e Green.TV hanno chiamato tutti coloro che sono considerati i veri protagonisti di questa importante transizione, considerata da molti inevitabile, per sensibilizzare il pubblico sull’argomento con dei webinair e degli eventi online, pubblico composto da futuri investitori del green, aziende del settore, fino anche a consumatori e semplici appassionati.
World EV Day: a che punto è la mobilità sostenibile
Il primo World EV Day non ha voluto essere solamente l’idea di una ricorrenza da segnare sul calendario, come spesso succede per altre celebrazioni. Fin da subito, l’intento degli organizzatori è stato quello di rendere l’iniziativa un appuntamento fisso, e in questo caso si è voluto fare un po’ il punto della situazione per quanto riguarda i progressi raggiunti dalla mobilità elettrica ed elettrificata su più fronti, dal progresso tecnologico a quello culturale e sociale, e quindi a come sono viste oggi le auto elettriche nel mondo, e nei vari paesi, con una forte spinta di passaggio dalla comunicazione all’azione.
Servono interventi più concreti da parte di tutti, aziende e istituzioni, per far sì che la transizione velocizzi il suo processo e per far sì che sia apprezzabile. Ma in generale, quello che è emerso è un certo ottimismo per quanto riguarda il futuro della mobilità sostenibile, vista come più vicina a un completamento rispetto a una decina di anni fa. Questo ottimismo ovviamente si deve ai notevoli passi in avanti fatti dalla mobilità elettrica nel decennio 2010-2020: prima di tutto, sono aumentati gli attori in gioco, con Tesla che ha dato un’enorme scossa al mercato e con l’arrivo di altri marchi puramente elettrificati o che hanno intenzione di diventarlo, come Nikola Motor Company o Volvo, che ha annunciato il suo definitivo passaggio a produttore solamente di auto elettriche entro la fine del decennio appena iniziato.
Oltre ai produttori, sono migliorate anche le tecnologie: oggi sono tante le auto elettriche, anche sotto i 50mila euro, che hanno un’autonomia media, e stanno aumentando le vetture elettriche che arrivano ai livelli di Tesla, quindi con autonomie tra i 600 e gli 800 km; e inoltre sono aumentate le colonnine, anche se su questo punto c’è da dire che c’è davvero tanto lavoro da fare. Ad ogni modo l’aumento dei competitor, il miglioramento delle batterie e l’arrivo anche di nuovi tipi di elettrico, come quello alimentato a idrogeno o da batterie allo stato solido, hanno permesso di avere prezzi molto più bassi anche solo rispetto a 3 o 4 anni fa.
Le città sono fondamentali per i partecipanti del World EV Day
Ultimo punto su cui mi voglio soffermare (anche se gli argomenti trattati sono tanti) riguarda il ruolo di città e metropoli, che si sta rivelando sempre più centrale. Soprattutto durante il lockdown, si è visto come un mondo con livelli di inquinamento nettamente più bassi è possibile e in molto meno tempo di quanto si creda, e anche se ora i livelli di inquinamento sono tornati quasi ai livelli pre-covid (o addirittura, come in città come Oslo, li hanno superati), rimane forte il desiderio di respirare aria migliore e di decongestionare le strade trafficate delle metropoli, per migliorare la qualità della vita anche per quanto riguarda i livelli di stress.
Questi desideri, uniti anche ai bonus economici che ci sono stati nel nostro Paese come in altri, hanno spinto a una rivalutazione e riscoperta di mezzi pubblici, la bicicletta e i tanto controversi monopattini elettrici, tutti in sostituzione dell’automobile. Proprio per questo, in vista di un aumento di mezzi elettrici di qualsiasi tipo (non tanto le auto, quanto le bici e gli scooter) le città devono essere in grado di cambiare insieme alla rivoluzione, con diverse possibilità di trasporto per una mobilità sostenibile, efficiente e sicura.
Il più grande esempio in tal senso è l’Energy Superhub Oxford, considerato da Matt Allen (fondatore di Pivot Power, uno degli ospiti del World EV Day), come il più ambizioso progetto di decarbonizzazione urbana che ha visto la realizzazione di una rete di ricarica cittadina molto potente che funga da incentivo ad aziende e cittadini privati a passare all’elettrico.
Vedremo come si organizzeranno le altre città, che già da ora stanno attuando progetti più o meno grandi (un esempio è Monza, che sta ampliando in modo notevole la sua rete di piste ciclabili), ma è indubbio che la mobilità sta vivendo una rivoluzione molto grande e che attualmente siamo “solo” in una fase di passaggio.