Negli scorsi giorni probabilmente sono arrivati anche a voi alcuni Whatsapp audio relativi alle ammende ricevute da chi è stato sorpreso in giro senza giustificato motivo nonostante i divieti relativi all’emergenza coronavirus.
Uno in particolare è ricco di informazioni, e nell’audio l’autore dice di essere un avvocato di Brescia. Dato che in questo momento non sappiamo se l’autore è davvero chi dice di essere, tralasciamo il nominativo. In questo audio si parla dell’articolo 650 del Codice Penale, di cosa sia l’ammenda e di cosa comporta. Su diverse fonti troverete diverse interpretazioni, e per questo motivo riportiamo l’unica voce che si è mossa ufficialmente in questo momento, ovvero quella del Direttivo della Camera Penale di Brescia.
In merito al contenuto audio quindi, Camera Penale di Brescia ha rilasciato un comunicato sulla propria pagina Facebook che riportiamo qui sotto.
COMUNICATO DEL DIRETTIVO DELLA CAMERA PENALE DI BRESCIA
Nel corso della giornata odierna sono giunte alla nostra attenzione numerose segnalazioni riguardanti un messaggio vocale, che una nostra iscritta avrebbe registrato e diffuso, con il quale vengono illustrati profili giuridici, iter processuali e rimedi difensivi connessi alla violazione dell’art 650 c.p..
Il suindicato vocale ha ormai raggiunto moltissime persone, ottenendo una diffusione su scala nazionale.
Riteniamo che il contenuto di quel messaggio vada fermamente stigmatizzato.
In un momento difficile come quello che tutti stiamo affrontando l’avvocato deve avere chiara la sua funzione sociale.
Non è tollerabile propagare messaggi che possano ingenerare confusione tra la popolazione, già estremamente provata in questo momento di grande sacrificio sociale e che possono concretizzare una violazione dei principi deontologici che ispirano la nostra professione.
Auspicando che la nostra collega possa fornire i dovuti chiarimenti agli organi innanzi ai quali sarà eventualmente chiamata a rispondere, unici autorizzati ad emettere un giudizio, riteniamo opportuno inviare la presente al Collegio dei Probiviri della Camera Penale della Lombardia Orientale per le valutazioni di competenza.
Il direttivo