Un Wazer è un membro della community che ha dato e dà vita a Waze, la popolare app di navigazione. Oggi questo curioso software, comprato da Google qualche anno fa, conta oltre 150 milioni di utenti in 185 paesi, che ogni giorno fieramente contribuiscono a migliorare la vita degli automobilisti. Perché sì, Waze nasce da e per gli automobilisti.
La stessa Waze ha dato modo ad alcune redazioni, compresa la nostra, di parlare con “asterix06“, nickname di Silvio, editor numero uno in tutto il mondo, e con “RickyPV89“, nickname di Riccardo, che gestiscono intere aree, i quali ci hanno raccontato il loro impegno quotidiano, e il grande lavoro che c’è dietro alcune funzionalità per noi “semplici”.
Il lavoro volontario dei Wazer
Quello che più mi ha colpito è che tutto il lavoro dietro allo sviluppo di Waze, quello degli utenti ovviamente, è volontario. La community di editor italiana è divisa in vere e proprie gerarchie, tra chi segue il suo quartiere, chi la provincia, chi la regione, chi intere aree. Ricordiamo che l’Italia è il terzo mercato in Europa per quanto riguarda l’uso dell’app.
E sono loro che lavorano nell’implementazione di funzionalità comodissime. Per esempio, su Waze sono segnalate 21.500 stazioni di rifornimento benzina e diesel che indicano i prezzi in tempo reale. I Wazer, infatti, con uno sforzo non indifferente riescono ogni giorno ad avere i dati ufficiali del MISE sui prezzi dei singoli distributori, e a implementarli nell’app.
Un’operazione che sembra semplice, ma non lo è. Una cosa simile vale per la mappatura delle colonnine di ricarica, che sull’app sono attualmente 14.900, e indicano i tipi di ricarica, le prese e i connettori. Come ha dichiarato anche Dario Mancini, Regional Manager Italy & EMEA Emerging Markets di Waze, l’obiettivo per la prima parte del 2023 è aumentare le informazioni sulle strutture di ricarica in base a quello che la community di “e-Wazer” cerca di più. Tra l’altro, le colonnine possono essere cercate semplicemente digitando l’emoji della spina di corrente nella barra di ricerca.
Altre funzionalità, di stampo se vogliamo molto più importante, sono legate alla sicurezza. Su Waze, semplicemente digitando l’emoji dell’ambulanza, è possibile avere indicazioni per 655 unità di Pronto Soccorso operative in tutta Italia. Non ospedali, quelli sono presenti ovunque, ma gli accessi reali del pronto soccorso, spesso distanti da quelli dell’ospedale.
Questo fa parte della “Waze Crisis Response“, l’impegno dell’azienda nell’intervento in caso di disastri ambientali come uragani, alluvioni, o crolli. Indicativo è l’intervento di Riccardo nel 2018 quando è crollato il Ponte Morandi a Genova, tanto che lui stesso ha dichiarato che lui e gli editor di Waze ricevettero la notizia del crollo prima che fosse comunicata alle agenzie di stampa.
Questo perché uno dei soccorritori era un utente dell’app, e ha segnalato subito la cosa permettendo di chiudere le strade intorno all’ormai ex viadotto in 20 minuti, e al contempo di indicare un itinerario alternativo per gli automobilisti.
Tutto questo fa parte di una community che si è formata spontaneamente in 12 anni, è in continua crescita e spontaneamente contribuisce a modificare la viabilità, da operazioni più semplici come “salvare dagli ingorghi” nelle ore di punta; a quelle più complesse come la collaborazione e il monitoraggio perenne della viabilità in momenti difficili.
Una community in grado di rendere un’app globale molto locale, perché ogni paese è diverso, ha delle sue esigenze e si comporta in maniera diversa. Un po’ quel “Glocal“, fusione tra global e local, che ha distinto Netflix nel settore dell’intrattenimento.
I progetti futuri di Waze
Fino ad oggi il motto di Waze è stato “Ending the traffic all together“, ma per il 2023 l’obietivo è quello di “Rendere ogni guida più sicura e intelligente, insieme“. Rimane il senso di comunità, ma si passa dalla riduzione del traffico a qualcosa di più, alla volontà di cambiarela mobilità odierna nelle città, non nel futuro a lungo termine, ma nel breve periodo.
Waze vuole far fronte all’inevitabile aumento di traffico post covid, incrementato, del 14% a Milano, del 29% a Torino e addirittura del 36% a Napoli, e questo solo nel weekend di Halloween 2022. L’auto, nonostante l’odio delle istituzioni, rimane il mezzo preferito ed è sempre più usato.
Da qui la collaborazione con alcuni enti, come il Comune di Milano, la Società Aeroporti di Roma o Autostrade per l’Italia, per collaborare insieme e per rendere più agevole la mobilità in città. Parlando di Milano, ad esempio, Waze nel 2020 ha aderito al progetto “Mobilità 3.0”, che ha lo scopo di decongestionare il traffico e migliorare la qualità ambientale.
—–
Per ricevere tante notizie e consigli utili specialmente sul mondo auto e moto, sugli autovelox e su come difendersi dalle truffe, è possibile iscriversi gratis al canale Quotidiano Motori su Telegram. Vi invitiamo a seguirci anche su Google News cliccate qui sotto per l’iscrizione gratuita!