In seguito alla svalutazione completa del marchio, Volvo ha deciso di vendere tutte le sue azioni di Polestar che sarà quindi gestita in toto da Geely Holding Group.
Alla fine, avevamo ragione a scrivere che Volvo aveva iniziato a considerare Polestar come un problema. Infatti, lo storico costruttore svedese ha deciso di “ritirarsi” dalla sua stessa ex scuderia sportiva, vendendo le proprie azioni.
Una notizia considerata positiva per il marchio di Göteborg: infatti, le azioni di Volvo hanno visto un’impennata del 27%, mentre Polestar è scesa del 14%. Al momento in cui questo articolo viene scritto, non ci sono stati comunicati né il momento né le condizioni del ritiro di Volvo da Polestar.
Volvo e la crisi di Polestar
Come avevamo detto, Polestar non sta passando un bel periodo: a inizio 2024, la banca svedese SEB, una delle più grandi del Paese, ha dichiarato il costruttore “senza valore”, ovvero svalutandola da 18 miliardi di corone svedesi a zero.
Volvo, che ha investito ingenti risorse in Polestar, di cui al momento detiene la metà, ha iniziato quindi a vederla come un peso e ha deciso di cedere tutte le azioni a Geely, che detiene l’altra metà e che possiede la stessa Volvo. Polestar diventerà quindi così un marchio a tutti gli effetti di proprietà di Geely, come la maggior parte di quelli del gruppo, e che quindi si occuperà di fornire le risorse economiche in futuro.
Secondo Svenska Dagbladet, il vice direttore di Volvo, Björn Annwall, sottolinea l’importanza di Polestar per Volvo, parlando di “esperienze cruciali” per la transizione elettrica. Infatti, Volvo, come tutti gli altri produttori di auto, sta affrontando il difficile passaggio da veicoli a benzina e diesel a veicoli elettrici.
Polestar, però, subisce più di altri la sempre più massiccia presenza di costruttori di auto elettriche, sia cinesi che non, e al contempo il rallentamento della domanda sui veicoli elettrici stessi, tanto che anche altre aziende Occidentali, come Volkswagen, General Motors e la stessa Tesla, hanno abbassato di nuovo i prezzi e abbassato la produzioni.
Secondo il quotidiano danese Berlingske, Volvo non sembra preoccupata dalla concorrenza dei produttori cinesi, poiché il settore premium ha clienti meno preoccupati per l’inflazione e gli alti tassi di interesse. Inoltre, Volvo si è adoperata per abbassare i costi di un’auto elettrica allo stesso livello di un’auto a motore a combustione, come dimostra ad esempio la piccola EX30. Un appunto a questa dichiarazione, però, si potrebbe fare: e cioè che la maggior parte dei nuovi costruttori, soprattutto cinesi, punta proprio al mercato premium in cui Volvo si sente così sicura.
Tornando a Polestar, l’ultima settimana di Gennaio ha annunciato il licenziamento del 15% della forza lavoro in Svezia come parte di un piano di ridimensionamento, pari a 450 dipendenti. Polestar prosegue nell’ambizione di consegnare circa 160.000 auto entro il 2025, ma al momento la strada non sembra così facile.
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