Il dottor Ali Vaziri, un cosiddetto Tesla Owner, cioè un proprietario di Tesla, ha recentemente dichiarato che lo scorso 24 settembre 2020 il sistema dell’azienda di Elon Musk gli ha addebitato un aggiornamento automatico del software da 4.280 dollari, senza che nemmeno ne fosse conoscenza. E ora, ha problemi a ottenere il rimborso.
Tesla Owner: un fatto spiacevole
Il fatto, come detto, è avvenuto verso la fine di settembre. Ali Vaziri è un medico proprietario di una Tesla Model 3, e quando si è visto scalare quella somma non indifferente dal sistema di Tesla ha subito pensato ad un acquisto accidentale e involontario dell’App Tesla installata sul suo iPhone.
Vaziri ha dichiarato che ha messo iPhone sul caricatore wireless incluso sulla Tesla e di aver ricevuto, appena un minuto dopo, il messaggio di transazione avvenuta, anche se lui conferma di non aver mai comprato nulla tramite l’applicazione ufficiale di Tesla. Dice infatti che l’unico motivo per cui ha collegato la sua carta di credito all’account Tesla è per il pagamento mensile di Premium Connectivity, ovvero l’ottimo servizio dell’azienda di Elon Musk che abilità funzionalità in più quali la visualizzazione del traffico in tempo reale, le mappe satellitari, la musica su reti WiFI e LTE e via dicendo.
Peccato che il sistema abbia “approfittato”, stando alle sue dichiarazioni, della presenza della carta di credito per l’aggiornamento software Enhanced Autopilot, costosissimo miglioramento dell’autopilot di Tesla a edizione limitata che include navigazione automatica, cambio di corsia, parcheggio automatico e la funzione Summon, che permette al conducente di scendere dalla vettura e parcheggiarla da remoto usando l’app Tesla come telecomando. Tutte funzionalità che, Secondo il Tesla Owner’s Manual non erano indicate per l’uso fuori dalle autostrade o nei parcheggi pubblici e per questo Vaziri non era particolarmente intenzionato a pagare per averle.
Tesla Owner: magro rimborso
Dopo aver ricevuto la segnalazione della transazione da parte della banca, il Tesla Owner ha chiamato il suo store Tesla e il centro dei servizi, i quali gli hanno fornito una hotline del servizio clienti. Vaziri ha chiamato, e gli è stato suggerito di premere sul pulsante “Rimborso” predente nella sua App Tesla in modo da poter elaborare la richiesta, ma nell’App non è presente nessun tasto del genere.
Il Tesla Owner ha poi ricevuto una mail dal sistema in cui Tesla confermava l’acquisto non autorizzato e contenente vaghe e poco chiare informazioni su un rimborso, ma nemmeno in quel caso c’era un tasto ‘Rimborso’ su cui premere per ottenerlo. Dopo aver nuovamente chiamato il supporto, gli è stato riferito di chiamare il centro assistenza locale, lo stesso che lo aveva rimandato al servizio clienti generale!
Insomma, Vaziri non ha ancora ottenuto il rimborso per l’acquisto non autorizzato, e Tesla stessa non gli ha fornito un numero di conferma o e-mail per riconoscere la richiesta di rimborso. Ha dovuto quindi procedere a una richiesta di interruzione del pagamento tramite la sua banca. E tutto questo avendo anche Apple dalla sua parte: l’azienda di Cupertino ha infatti confermato (ma tutti i possessori di prodotti Apple lo sanno) che gli acquisti in-app devono richiedere una conferma esplicita dell’utente, che può farlo inserendo la password o tramite riconoscimento Touch ID o Face ID.
Vaziri non è l’unico Tesla Owner ad aver avuto problemi simili
Questa faccenda si sta rivelando molto curiosa: di solito, gli acquisti accidentali avvengono quando i bambini prendono gli smartphone dei genitori, ma comunque con importi molto bassi (di solito per i giochi). È davvero raro che avvenga per transazioni più grandi, come questa. Eppure, è da gennaio di quest’anno che spuntano Tesla Owner a lamentarsi di problemi del genere.
Per esempio, il 15 gennaio Nassim Nicholas Taleb, professore, ha scritto diversi tweet per raccontare i suoi problemi nell’ottenimento di un rimborso per un acquisto accidentale, scrivendo poi a Elon Musk che il Servizio Clienti Tesla è pessimo, “un insulto ai suoi consumatori”.
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Musk ha risposto al tweet, dicendo che “I rimborsi Tesla in generale dovrebbero essere facili da ottenere elettronicamente e sicuramente con il servizio clienti”. E, non a caso, dopo la risposta di Elon Musk, Taleb ha ricevuto il rimborso completo.
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Un altro Tesla Owner, Stefan Peterson, ha dichiarato su Twitter un acquisto accidentale dell’aggiornamento Acceleration, dal costo di 2000 dollari, e ha citato anche lui Elon Musk per chiedere spiegazioni. La risposta del CEO dell’azienda? “Trust ur butt haha” (“Fidati del tuo culo”). Poche ore dopo, Peterson ha ricevuto il rimborso.
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Tuttavia, ci sono alcuni clienti, come Vaziri, che di rimborsi non ne ricevono. E il motivo di questa differenziazione di Tesla ancora non è chiaro.
Tesla Owner: alcuni miglioramenti
Tutti i tweet degli ultimi mesi hanno attirato l’attenzione di uno dei maggiori critici di Tesla, lo sviluppatore Ted Stein. Quest’ultimo ha scoperto che l’app Tesla lasciava molto spazio per acquisti accidentali, anche se è lui stesso a confermare, in questi giorni, che dalla sua scoperta l’applicazione è stata migliorata anche e soprattutto grazie ai tweet arrabbiati dei Tesla Owner che sicuramente non sono un toccasana per la reputazione dell’azienda americana.
Per esempio, prima l’app Tesla spuntava automaticamente una casella, nel menu aggiornamenti, che rendeva tali aggiornamenti automatici. Ora, invece, sono i Tesla Owner a dover scegliere se desiderano avere gli aggiornamenti automatici. L’azienda ha anche modificato la sua politica di rimborso per gli aggiornamenti, rendendoli via etere se richiesti entro 2 giorni dall’acquisto (ma solo un rimborso per upgrade). Inoltre, l’azienda manda un’e-mail agli utenti dopo che hanno acquistato tramite l’applicazione. Insomma, i miglioramenti stanno arrivando.
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