La UE si sta giocando tutto sulle auto elettriche, tant’è che pubblica un articolo piuttosto imbarazzante e che sembra uscito dall’ufficio propaganda di qualche dittatore in cerca di gloria. Prima di parlarne, sgombriamo il campo da una questione: non siamo contro le auto elettriche, tutt’altro. Tant’è che il nostro Robin ha comprato una Fiat 500e, è contentissimo del suo acquisto, e noi con lui.
Quello che invece non tolleriamo, è il continuo martellamento mediatico, che vuole convincerci a tutti i costi, anche quando i fatti danno ragione a chi semplicemente riporta fatti reali, ovvero che per un certo tipo di utilizzo l’auto elettrica ancora non va bene. No, pare che una posizione di questo tipo non si possa tenere, ed ecco che la UE sul sito ufficiale “Climate Pack” si inventa un “myth busting” che a leggerlo bene ci si rende conto che è vero l’esatto contrario.
Andiamo allora a vedere 5 cose delle auto elettriche che sapete benissimo, ma che per la UE non sapete, e che qualcuno vuole spiegarvi a questo link:
https://europa.eu/climate-pact/news/myth-busting-five-things-you-think-you-know-about-electric-cars-are-not-true-2021-11-19_it
Mito 1: Le auto elettriche sono troppo costose per me.
È FALSO. Secondo recenti ricerche, le automobili elettriche e i furgoni saranno meno costosi dei veicoli a benzina e diesel in tutta Europa al più tardi a partire dal 2027.
Bene, per me le auto elettriche sono troppo care, ma la UE dice che non è vero. Ma si può? Cosa ne sa la UE della mia disponibilità economica? Al limite, se proprio devo credere a quello che dicono, forse nel 2027 (!!!) potrò permettermene una. Mah.
Mito 2: La batteria si esaurisce velocemente
È FALSO. La maggior parte delle persone guidano meno di 40 km al giorno — una distanza sotto la distanza di 200-490 km di automia nelle auto elettriche di oggi. Una volta tornato a casa, puoi collegare la tua auto e caricarla durante la notte, pronta per il giorno successivo.
Anche qui, cosa ne sa la UE di quanti chilometri faccio io ogni giorno? E visto che si parla di statistiche, possono essere pari a zero ma magari 200 o 300 (fate voi il numero), e magari fatti tutti in autostrada, ovvero il modo peggiore di usare l’auto elettrica in quando l’autonomia scende in maniera più rapida.
E poi, cosa ne sa la UE com’è fatta la mia abitazione? Magari abito in un condominio di una città dove non c’è la disponibilità di un posto auto privato, e non ci sono colonnine. Perché danno per scontato su un sito ufficiale che “una volta tornato a casa, puoi collegare la tua auto e caricarla” quando non per tutti è così?
Mito 3: Le auto elettriche emettono CO2 e inquinano proprio come le auto convenzionali
È FALSO. In tutta Europa, le emissioni di CO2 delle autovetture elettriche sono circa tre volte inferiori a quelle della benzina o degli equivalenti diesel nel corso del loro ciclo di vita.
Questa è una questione dibattuta. Perché un conto è prendere in considerazione solo la CO2 prodotta, un altro è prendere in considerazione davvero tutto il ciclo di vita, dalla produzione alla rottamazione. Senza entrare nel dettaglio, citiamo allora la dipendenza da elementi di terre rare come neodimio, lantanio, terbio e disprosio e altri metalli come litio e cobalto, ma anche la quantità di inquinamento maggiore dovuta alla produzione delle batterie, che non c’è nelle auto tradizionali. Giusto per dire che in questo momento gli esperti di tutto il mondo non sono ancora riusciti a dare una risposta conclusiva, e dare per certo su un sito ufficiale ciò che certo non è, ci sembra poco corretto.
Mito 4: Sono responsabili dell’aumento dell’estrazione di risorse naturali — e le loro batterie creano rifiuti
È FALSO. Sono state sollevate preoccupazioni in merito all’estrazione di materiali come il cobalto utilizzato nelle batterie per auto elettriche. È vero che le batterie hanno bisogno di una piccola quantità di cobalto, ma hanno una durata di almeno 10 anni e possono essere ricaricate molte volte durante questo periodo. D’altro canto, 10 anni di guida di un motore a combustione bruciano circa 10 000 litri di petrolio, anch’essi estratti dal suolo e dal fondale marino.
E qui perseverano. Perché in pratica ci dicono che estrarre il cobalto va bene, e il petrolio invece no. Con la differenza che il cobalto è raro e il petrolio tutto sommato no. Non solo, Amnesty si sta battendo per denunciare lo sfruttamento dei lavoratori che estraggono il cobalto nelle miniere del Congo, minori compresi, e degli effetti devastanti che sta provocando in quelle zone. Potete leggere qualcosa in merito a questo link.
Nessuno vuole dire che l’estrazione del petrolio non abbia fatto danni, ci mancherebbe. Ma come per il punto precedente, per quanto ci riguarda sarebbe il caso di evitare in una pubblicazione di presunto “myth busting”, toni così certi e perentori.
Mito 5: C’è una mancanza di sostegno dell’opinione pubblica per il cambiamento
È FALSO. Molte persone sono favorevoli all’elettrico. Mentre le vendite di auto in generale sono crollate durante la pandemia di COVID-19, la domanda di veicoli elettrici è effettivamente aumentata, rappresentando il 10% di tutte le vendite in Europa. Più veicoli elettrici che auto diesel sono stati registrati in Germania nella prima metà del 2021.
Un recente sondaggio ha mostrato che quasi due terzi delle persone che vivono nelle città sono a favore del divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel in Europa dopo il 2030. La Commissione europea mira a rendere questo una realtà – chiedendo che tutte le nuove auto registrate nell’UE siano neutrali per il clima (zero emissioni) entro il 2035, e segnando l’inizio della fine per il veicolo alimentato da combustibili fossili.
La verità è che la guida elettrica sta diventando conveniente e sempre più accessibile. Non solo, ma ci aiuterà anche a rendere l’Europa neutrale per il clima entro il 2050. Se sei pronto a mettere da parte i miti, perché non fai un passo avanti e prendi l’impegno del Patto per il Clima di sostituire la tua auto a benzina o diesel con un’alternativa elettrica?
Qui invece hanno messo sul piatto tanti concetti estrapolando diverse situazioni, per arrivare alla conclusione che va tutto bene. Sappiamo che il numero di auto elettriche vendute in Europa è direttamente proporzionale agli incentivi dei singoli Paesi, dimostrando come effetto secondario l’insostenibilità economica di questo tipo di industria. Che nei sondaggi tutti siano favorevoli ad avere meno inquinamento è lapalissiano, mentre Germania e Italia insieme a Volkswagen, Stellantis, Renault, Nissan, Hyundai, BMW e Toyota non hanno fimato al COP26 la proposta sullo stop alle auto termiche nel 2040. Forse l’UE dovrebbe tenerne conto, prima di pubblicare articoli così densi di certezze.
Ma è tutto da buttare? No, perché ci sentiamo di essere d’accordo con la parte conclusiva:
Naturalmente, le auto elettriche sono solo una parte della soluzione. Possiamo anche fare altri passi per ridurre le emissioni di gas serra e la nostra impronta di carbonio – incluso usare meno l’auto, scegliere il trasporto pubblico e andare in bicicletta o a piedi. Spesso è fattibile – è solo una questione di cambiare la nostra mentalità e fare piccoli aggiustamenti alla nostra routine quotidiana. Se molti di noi si uniscono, può diventare un vero cambiamento di gioco – non solo per il pianeta, ma anche per la nostra salute e il nostro benessere.
Andare a piedi o in bici quando possibile, ed evitare di usare l’automobile quando se ne può fare a meno. Sicuramente puntare maggiormente ad agevolare questo genere di spostamenti, sarebbe più ecologico per tutti, UE compresa.
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