Idrogeno verde, idrogeno blu, idrogeno nero

Dalla UE 550 milioni di euro all’Italia per incentivare l’idrogeno

La Commissione Europea ha approvato il piano italiano di aiuti di Stato per incentivare l'uso dell'idrogeno nei processi industriali, in linea con la strategia per raggiungere un'economia a emissioni zero.

La Commissione Europea ha approvato il piano italiano di aiuti di Stato per incentivare l’uso dell’idrogeno nei processi industriali, in linea con la strategia per raggiungere un’economia a emissioni zero.

La Commissione Europea ha dato il proprio consenso al piano italiano di aiuti di Stato, del valore di 550 milioni di euro, volto a incentivare l’uso dell’idrogeno nei processi industriali. Questo passo rientra nella strategia per raggiungere un’economia a emissioni zero, in conformità con il Piano industriale Green Deal.

Secondo quanto riportato dalla Commissione in una nota pubblicata da Euronews, il programma italiano è stato approvato nell’ambito del Quadro temporaneo per la crisi e la transizione in materia di aiuti di Stato, introdotto nel marzo dello scorso anno e esteso fino a maggio 2024, con l’obiettivo di promuovere misure chiave per accelerare la transizione ecologica e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

Il piano italiano si propone di favorire gli investimenti necessari per la sostituzione di metano e altri combustibili fossili con idrogeno rinnovabile. Questi aiuti di Stato, finanziati tramite il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), includeranno sovvenzioni dirette alle imprese che attualmente utilizzano combustibili fossili come fonte di energia o materia prima. I progetti qualificabili dovranno portare a una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 40% o a una diminuzione del consumo energetico di almeno il 20%. Le aziende dovranno passare all’uso di idrogeno rinnovabile, che può essere utilizzato in combinazione con l’elettrificazione o con miglioramenti significativi dell’efficienza energetica nei processi industriali.

Il supporto finanziario sarà vincolato a condizioni che assicurino una reale riduzione delle emissioni e la transizione all’uso dell’idrogeno. In tutti i progetti, l’idrogeno dovrà costituire almeno il 40% del totale degli input energetici dalla fase operativa iniziale, il 75% entro il 2032 e il 100% entro il 2036.

L’incremento della produzione di idrogeno in Italia, grazie agli aiuti di Stato per l’uso industriale, potrebbe poi influenzare positivamente l‘utilizzo dell’idrogeno nei veicoli. Questo perché un maggiore investimento in infrastrutture e tecnologie legate all’idrogeno può ridurre i costi di produzione, rendendo l’idrogeno più competitivo come opzione energetica. Lo sviluppo tecnologico accelerato in questo settore può portare a miglioramenti nella produzione, nello stoccaggio e nella distribuzione dell’idrogeno, aspetti cruciali anche per il suo impiego nei trasporti.

E se nei giorni scorsi abbiamo visto la gamma di furgoni di medie e grandi dimensioni di Stellantis, e ricordiamo l’impegno storico di Toyota e Hyundai nell’idrogeno, l’espansione delle infrastrutture per l’uso industriale di questo combustibile può facilitare la creazione di una rete di distribuzione più estesa, che sarebbe benefica anche per i veicoli a idrogeno. In sintesi, il supporto al settore dell’idrogeno industriale può avere un effetto a catena positivo, promuovendo l’uso dell’idrogeno anche nel settore automobilistico.

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