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Trump sospende i dazi su Canada e Messico per 30 giorni dopo accordi last-minute

Trump rinvia di 30 giorni i dazi su Canada e Messico dopo colloqui con Trudeau e Sheinbaum.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato la sospensione per 30 giorni dei dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, previsti per il 4 febbraio. La decisione è arrivata dopo intensi negoziati con i leader dei due Paesi, volti a rafforzare i controlli alle frontiere e contrastare il traffico di droga e immigrazione irregolare.

L’annuncio è giunto dopo due telefonate tra Trump e il primo ministro canadese Justin Trudeau, e un accordo separato raggiunto con la presidente messicana Claudia Sheinbaum Pardo. In cambio della sospensione dei dazi, entrambi i Paesi hanno concordato nuove misure di sicurezza e contrasto al narcotraffico, con un focus particolare sul fentanyl, un potente oppioide responsabile di migliaia di decessi negli Stati Uniti.

L’accordo con il Canada

Trudeau ha dichiarato che il Canada investirà 1,3 miliardi di dollari per rafforzare la sicurezza del confine con gli Stati Uniti. Il piano prevede il dispiegamento di circa 10.000 agenti di frontiera e l’introduzione di nuove tecnologie di sorveglianza, tra cui droni e due elicotteri Black Hawk.

Inoltre, il Canada istituirà un “Fentanyl Czar”, una figura incaricata di coordinare la lotta contro il traffico di oppioidi, e destinerà 200 milioni di dollari a un nuovo programma di intelligence per contrastare la criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro.

Trudeau ha anche annunciato che il Canada classificherà ufficialmente i cartelli della droga come organizzazioni terroristiche e collaborerà con gli Stati Uniti in una task force congiunta per combattere il crimine organizzato transnazionale.

L’accordo con il Messico

Anche il Messico ha ottenuto una sospensione di 30 giorni dei dazi accettando di aumentare i controlli alla frontiera. Il governo di Sheinbaum ha annunciato il dispiegamento di 10.000 membri della Guardia Nazionale al confine con gli Stati Uniti per rafforzare la sicurezza e bloccare il flusso di migranti irregolari e droga.

L’accordo include anche la creazione di due gruppi di lavoro bilaterali con gli Stati Uniti: uno dedicato alla sicurezza e un altro al commercio. Inoltre, la Casa Bianca si è impegnata ad aiutare il Messico a contrastare il traffico di armi verso il Paese, una richiesta chiave del governo messicano.

Reazioni economiche e politiche

L’annuncio ha evitato, almeno temporaneamente, un’escalation commerciale che avrebbe colpito duramente l’economia nordamericana. La minaccia di dazi aveva già scosso i mercati finanziari: l’indice S&P 500 aveva subito un calo all’apertura, recuperando parte delle perdite dopo la notizia della sospensione.

L’industria automobilistica, particolarmente vulnerabile ai dazi sulle importazioni dal Canada e dal Messico, ha accolto con sollievo la notizia. Gli stabilimenti in Ontario e in Messico producono componenti ed automobili destinate al mercato statunitense, tra cui Chevrolet Silverado, Honda CR-V e Ford Mustang Mach-E. Secondo gli analisti, l’imposizione dei dazi avrebbe potuto far aumentare il prezzo dei veicoli di migliaia di dollari e provocare pesanti perdite occupazionali.

Nonostante la sospensione temporanea, Trump ha lasciato intendere che i dazi potrebbero essere reintrodotti se Canada e Messico non dimostreranno progressi concreti nei prossimi 30 giorni. Inoltre, ha dichiarato di voler estendere la politica dei dazi all’Unione Europea, accusata di pratiche commerciali sleali, con un focus particolare sul settore automobilistico e agricolo.

Il presidente ha sottolineato che l’uso dei dazi è uno strumento efficace per costringere i partner commerciali a fare concessioni e ha ribadito la necessità di proteggere l’economia e la sicurezza degli Stati Uniti. Intanto, la Cina, colpita da un dazio del 10% sulle proprie esportazioni verso gli Stati Uniti, ha annunciato di voler presentare un ricorso presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio e ha minacciato ritorsioni economiche.

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