L’utilizzo degli AirTag per rubare automobili è ormai pratica comune negli Stati Uniti, dall’altra parte è la stessa polizia a consigliare di lasciare un tracker GPS all’interno delle proprie auto per riuscire a tracciarle in caso di furto. Ebbene, un ladro di automobili di 20 anni ha imparato a proprie spese che proprio l’AirTag di Apple può essere come una lama a doppio taglio. Il dispositivo lo ha tradito, svelando una nuova truffa che potrebbe diffondersi facilmente.
Tutto inizia quando un ignaro acquirente che stava cercando un nuovo veicolo è incappato in un’offerta vantaggiosa su Facebook Marketplace. Ha contattato il proprietario e ha deciso di incontrarsi in un parcheggio per vedere il pick up in vendita. C’è da dire che secondo il racconto dell’uomo tutto sembrava sospetto, dalla chiave nuovissima al documento di vendita e al codice di immatricolazione VIN che a quanto pare non corrispondeva ai controlli online.
Tuttavia, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una notifica ricevuta dalla moglie sul suo iPhone. Un AirTag stava tracciando la loro posizione. Era stato lasciato nel pick-up, poiché il venditore voleva monitorare la posizione ad affare concluso. L’acquirente ha allora chiamato la polizia e che ha scoperto la truffa.
Il venditore aveva pubblicato annunci online per le sue auto e quelle dei suoi amici. Una volta incontrati i potenziali acquirenti, consegnava loro documenti falsi, chiavi nuove e creava numeri di immatricolazione contraffatti per nascondere la vera natura del veicolo. Dopo che l’acquirente aveva pagato l’auto e se ne era andato alla guida, l’uomo utilizzava proprio un AirTag lasciato nel veicolo per scoprire dove era parcheggiato. Poi rubava l’auto e usava i documenti e le chiavi originali per far perdere le proprie tracce.
Il truffatore è stato arrestato e ha confessato altri nove casi in cui aveva venduto le auto sue e dei suoi amici e le aveva rubate di nuovo utilizzando le informazioni sulla posizione fornite dall’AirTag nascosto.
Ma cos’è l’AirTag di Apple e come funziona?
L’AirTag di Apple è un dispositivo alimentato da una batteria CR2032 che utilizza la rete “Dov’è” di Apple per comunicare con l’iPhone principale. Poiché non dispone di un modulo di rete integrato, l’AirTag condivide la sua posizione utilizzando gli iPhone nelle vicinanze, collegandosi alla rete “Dov’è” solo per trasmettere le coordinate. Il proprietario può vedere la posizione dell’AirTag sul suo iPhone o sul un computer Mac.
Date le dimensioni compatte, è possibile installato praticamente ovunque in un veicolo. Per evitare usi impropri, Apple ha dotato il dispositivo di una protezione anti-stalking che invia notifica agli iPhone nelle vicinanze quando si sposta con essi. In pratica tutte le volte che un Airtag viaggia insieme ad un iPhone che non è il suo proprietario, e con il proprietario lontano. È grazie alla protezione anti-stalking che la moglie dell’acquirente è stata avvisata dell’AirTag, poiché il suo iPhone ha ricevuto la notifica. Non sarebbe accaduto nulla se entrambe i coniugi avessero usato uno smartphone Android, a meno che avessero installato un’app specifica.
Se siete curiosi, qui le offerte degli Airtag su Amazon, dove sono disponibili anche dispositivi non originali Apple, ovviamente ad un prezzo inferiore. Qui invece la lista dei GPS tracker anti furto che consigliamo.
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