Il nuovo CEO di Toyota, Koji Sato, ritiene che l’idrogeno sia la strada da seguire per la neutralità delle emissioni di carbonio. Mentre Insideevs ci tiene a sottolineare che quasi tutte le altre case automobilistiche si concentrano esclusivamente alle auto elettrice, Sato è convinto che l’idrogeno sarà la spina dorsale del futuro del marchio giapponese.
Insomma, se proprio non sopportate le auto elettriche, o se preferite il termine auto “a pile”, si apre un filo di speranza. Anche perchè, diciamolo chiaramente, il fronte del NO all’assurdità imposta dalla EU si sta allargando, e la “Santa Alleanza” conta ben 7 Paesi. Un fronte compatto che inizia a far paura, come testimoniato dalla reazione scomposta e fuori luogo di Jim Rowan, CEO di Volvo.
Sato ha illustrato gli obiettivi che si è posto per quando assumerà la carica di CEO di Toyota tra due settimane, parlando esplicitamente dell’importanza di esplorare soluzioni non elettriche:
Vogliamo garantire che l’idrogeno rimanga un’opzione praticabile. Abbiamo bisogno di una catena di approvvigionamento per la produzione e il trasporto. Se non vediamo un’evoluzione in tal senso, non possiamo aspettarci un aumento dei volumi di utilizzo dell’energia.
Tuttavia, come riportato da AutomotiveNews, Sato non scarta i BEV. Ritiene che avranno un ruolo cruciale nel futuro di Toyota, insieme ai veicoli ibridi e a idrogeno:
Ci stiamo impegnando a fondo su tutto. È importante rimanere flessibili per adattare i prodotti e le energie alle diverse esigenze di neutralità rispetto al carbonio nei vari mercati.
Il fronte delle alternative all’elettrico incomincia ad essere sempre più variegato, con proposte che spaziano dagli efuel, ai biocarburanti fino all’idrogeno, come indicato da Toyota così come Hyundai ed Opel. In realtà nel 2017 Mercedes aveva fatto una mega presentazione al Salone di Francoforte con la GLC F-Cell ad idrogeno. Era stato lo stesso Dieter Zetsche ad indicare l’idrogeno come la via maestra.
Nel frattempo il mondo è cambiato, il CEO di Mercedes è cambiato, ma la convinzione che l’idrogeno possa essere davvero sfruttato, è ancora sul piatto.
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