Cosa accade se l’età media dei guidatori si alza? La domanda se l’è posta Toyota, e la risposta arriva direttamente dalla tecnologia dei Big Data.
Ci sono alcuni aspetti che uniscono l’Italia ed il Giappone. Se è vero che i due Paesi sono in testa alla classifica per numero di ultracentenari, è anche vero che il problema dell’invecchiamento della popolazione è comune.
Secondo i dati del governo giapponese basati su un rapporto pubblicato nel 2018, il 15% degli incidenti stradali in Giappone è causato da conducenti di età superiore ai 75 anni. Il motivo più comune di questi incidenti è l’errore nel premere il pedale dell’acceleratore anziché il freno in momenti nei quali è necessario prendere decisioni rapide. Un problema serio, che ha indotto le case automobilistiche come Toyota a ripensare le funzioni di sicurezza delle vetture, anche in previsione della guida autonoma.
Toyota ha annunciato che doterà i propri veicoli di un sistema di sicurezza di emergenza che utilizzerà i big data per determinare se l’acceleratore è stato premuto intenzionalmente o non intenzionalmente. Se l’algoritmo determina l’uso accidentale dell’acceleratore, lo ignorerà nella speranza di prevenire un incidente. In estrema sintesi viene valutata la velocità della vettura alla quale viene attivata la pressione sul pedale dell’acceleratore, e la pressione stessa sul pedale. Ad esempio, quindi, se la velocità è alta e la pressione sull’acceleratore è decisa, molto probabilmente si tratta di un errore. Le previsioni vengono appunto realizzate grazie all’analisi di Toyota sui Big Data raccolti in precedenza.
La nuova funzionalità è stata sviluppata sfruttando i dati raccolti dalle vetture Toyota connesse ad internet. La “accelerator suppress function” dovrebbe essere particolarmente utile nella prevenzione degli incidenti nei parcheggi, anche se gli esperti ritengono che sarà altrettanto utile sulla maggior parte delle superfici stradali e del traffico e delle condizioni meteorologiche. Toyota non ha fatto sapere se la funzionalità sarà esportata fuori dal Giappone, per cui al momento dovrebbe essere destinata al solo mercato locale.