Thierry Breton EU

Thierry Breton trolla le case automobilistiche: “è colpa loro”

Il commissario europeo Thierry Breton accusa le case automobilistiche per il costo elevato delle auto elettriche, ignorando il problema delle batterie e la soluzione del battery swap

Si, è proprio così. Anziché ammettere i propri errori, Thierry Breton, Commissario uscente per il mercato interno, se la prende con le case automobilistiche.

Secondo Breton è colpa delle case se non sono capaci di produrre auto elettriche economiche. Nella EU, all’inizio dell’anno, solo sei modelli costavano meno di 30.000 euro, e nessuno era sotto i 20.000 euro. Ora in Europa ci sono due modelli sotto i 20.000 euro, ma provengono da fabbriche cinesi. Già il fatto di importare auto cinesi economiche dovrebbe far scattare un campanello d’allarme in qualsiasi euro burocrate a Bruxelles, invece no.

Perché le auto elettriche costano molto? Il 40% del prezzo finale è dovuto alle batterie, eppure esisteva un modo semplice per risolvere il problema: il battery swap. Lo abbiamo ripetuto all’infinito, ma a Bruxelles erano impegnati a spendere miliardi di euro per disseminare il territorio di colonnine, per altro senza riuscirci.

E allora cosa fa Breton? Trolla i produttori. Breton infatti attribuisce la crisi al fatto che i produttori europei non siano riusciti a convincere i loro clienti dei vantaggi della mobilità elettrica. Ma non doveva farlo la UE, visto che l’idea arriva da loro? Mistero.

Chi è Thierry Breton?

Breton è stato CEO di Atos per 10 anni fino al 2019, è stato criticato da politici, banchieri e media per il suo presunto ruolo nei problemi finanziari dell’azienda, che ora deve trovare soluzioni per ripagare miliardi di euro di debiti. Lo scorso Marzo Bloomberg riportava che la situazione era così seria per Atos da rischiare lo smantellamento, con il suo futuro nelle mani di un mediatore nominato dal tribunale. E mentre il Senato francese stava conducendo audizioni a porte chiuse sul deterioramento della società, Breton dichiarava: “Non ho alcuna responsabilità, zero“, aggiungendo di aver lasciato l’azienda senza debiti e in una buona posizione per trarre vantaggio dalla crescita del settore cloud.

whatsapp telegram