A Minneapolis, un impiegato statale ha vandalizzato sei Tesla parcheggiate nel centro città, causando danni stimati per circa 20.000 dollari. Nonostante la gravità dell’episodio, l’uomo non affronterà un processo penale: la Procura della Contea di Hennepin ha deciso di inserirlo in un programma di diversione che prevede il risarcimento integrale dei danni alle vittime come condizione principale.
La scelta ha suscitato reazioni contrastanti: mentre alcuni vedono nella decisione un modo intelligente per garantire il rimborso ai proprietari dei veicoli danneggiati, altri criticano la mancanza di un’azione penale, sottolineando che così si rischia di sminuire la gravità dell’atto.
Un programma per evitare la recidiva
Secondo la Procura, l’inserimento nel programma di diversione consente all’autore del vandalismo di mantenere il suo lavoro presso il Minnesota Department of Human Services, aumentando così la possibilità di riparare il danno ed evitando gli effetti negativi che una condanna penale potrebbe avere sulla sua vita.
Il procuratore ha difeso la decisione sottolineando come le statistiche dimostrino che i programmi alternativi alla detenzione riducono i tassi di recidiva rispetto alle condanne tradizionali.
Critiche da polizia e istituzioni
La scelta non è piaciuta a tutti. Il capo della polizia di Minneapolis, Brian O’Hara, ha espresso delusione per il mancato procedimento penale, sottolineando il duro lavoro svolto dagli investigatori per identificare e arrestare il responsabile. Anche alcuni rappresentanti politici hanno definito la decisione come preoccupante e inaccettabile.
Negli ultimi mesi, le Tesla sono sempre più bersagliate negli Stati Uniti, con atti vandalici che alcuni collegano alle controversie politiche che ruotano attorno a Elon Musk. Ma, come ricorda il caso di Minneapolis, danneggiare proprietà privata non è mai una forma legittima di protesta. E ora resta da vedere se la strategia adottata dalla Procura sarà efficace nel lungo termine.