L’installazione artistica di Chavis Mármol a Città del Messico invita a riflettere sulle priorità della società moderna, criticando l’ossessione per il materialismo e il capitalismo attraverso la rappresentazione di una testa Olmeca che schiaccia una Tesla.
E’ un installazione artistica di Chavis Mármol a Città del Messico, quella con una testa in pietra di 9 tonnellate che schiaccia una Tesla distruggendola completamente. Al di là del gioco di parole, o quasi, tra testa e Tesla, si tratta di una provocazione artistica che invita alla riflessione sulle priorità della società moderna.
Mármol utilizza come simbolo una testa Olmeca, che fa parte delle origini culturali del territorio messicano da cui proviene, così come dell’eredità degli antenati indigeni, per mettere in discussione l’ossessione contemporanea per il materialismo, l’eccesso e il capitalismo.
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Secondo Marmol:
La testa olmeca si impone davanti all’oggetto tecnologico, lo storpia, lo schiaccia e alla fine si glorifica davanti a questo oggetto, che per quanto tecnologico o quanto sia oggetto di desiderio, alla fine è proprio questo, proprio un prodotto di un sistema capitalista, quando in realtà ciò che conta è da dove veniamo, cosa siamo e cosa siamo stati generazione dopo generazione.
Quest’opera si inserisce in un contesto più ampio dove la critica all’accumulo di ricchezze inimmaginabili, simboleggiata dalla figura di Elon Musk, si intreccia con un appello a rivalutare le vere radici e valori dell’esistenza umana. Mármol, attraverso la sua opera, evidenzia il contrasto tra la venerazione per gli oggetti tecnologici e il significato profondo dell’identità e dell’eredità culturale, sottolineando come la prima possa facilmente diventare meramente un prodotto del sistema capitalista.
In un’epoca in cui le disuguaglianze economiche si acuiscono, i prezzi degli alimenti e delle abitazioni salgono vertiginosamente e i salari rimangono inadeguati per un vivere dignitoso, l’opera di Mármol si rivolge direttamente alla responsabilità delle élite tecnologiche e finanziarie nei confronti della società e del pianeta. Il messaggio è chiaro: nonostante i grandi balzi tecnologici e le promesse di un futuro rivoluzionario, siamo ancora esseri umani vulnerabili, legati a un mondo che richiede rispetto e cura.
Fonti: Chavis Marmol, Colima.71