Tesla, la casa automobilistica di Elon Musk, è nell’occhio del ciclone in Svezia per uno sciopero del quale abbiamo già parlato negli scorsi giorni. Questa volta ha portato a casa un vittoria importante in una causa legale intentata contro l’ente dei trasporti svedese e il servizio postale nazionale. La risoluzione è giunta in seguito a una sentenza favorevole del tribunale di Norrköping, dove Tesla possiede uno dei suoi centri di assistenza.
Il conflitto è scoppiato quando i lavoratori postali svedesi hanno manifestato la propria solidarietà verso i metalmeccanici di Tesla, rifiutandosi di gestire la corrispondenza e le consegne della casa automobilistica. Questa azione ha bloccato la consegna delle targhe per le auto elettriche Tesla appena prodotte, dato che la normativa prevede che esse possano essere consegnate solo tramite il servizio postale svedese.
Con l’azione legale intrapresa, Tesla ha chiesto l’autorizzazione per ritirare direttamente le targhe, bypassando il servizio postale. In una causa separata, l’azienda ha anche citato in giudizio il servizio postale per ottenere la restituzione delle targhe già in loro possesso.
A seguito della sentenza, l’Agenzia dei Trasporti svedese è stata obbligata a concedere a Tesla un periodo di sette giorni per il ritiro diretto delle targhe, sotto pena di una multa di 1 milione di corone svedesi, circa 90.000 euro.
Tesla ha espresso soddisfazione per la decisione, affermando che ciò consentirà all’azienda di continuare le consegne dei nuovi veicoli. Elon Musk, CEO di Tesla, ha precedentemente criticato il blocco delle targhe, definendolo “pazzesco”.
Questa vicenda rappresenta l’apice di un conflitto sindacale in Svezia che dura da oltre un mese. Circa 130 operai di Tesla hanno incrociato le braccia dopo il rifiuto dell’azienda di concedere un accordo collettivo. In Svezia, dove non esistono leggi sul salario minimo, tali accordi sono cruciali per la regolamentazione delle condizioni di lavoro. In segno di solidarietà, altri settori, inclusi lavoratori portuali, concessionari auto e persino un fornitore di componenti per la Tesla Model Y, si sono uniti allo sciopero.
Ricordiamo che Elon Musk, noto per la sua posizione contraria alla sindacalizzazione, ha sempre evitato accordi collettivi nei paesi in cui opera Tesla. Tuttavia, in Svezia, tali accordi sono la norma, anche se non obbligatori, e la resistenza di Tesla ha sollevato malcontento tra i sindacati.
Al momento Tesla ha vinto una battaglia, ma la guerra sindacale in Svezia si preannuncia lunga e al momento non si vedono spiragli per una soluzione a breve termine.
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