Il nome Tesla, spesso associato a sostenibilità e innovazione, è ora al centro di gravi accuse ambientali. Un’indagine molto dettagliata del Wall Street Journal ha svelato che le fabbriche Tesla in Texas e California sono tra i maggiori responsabili di inquinamento nella loro area, con scarichi tossici ed emissioni superiori ai limiti di legge.
Texas: scarichi tossici e una gestione discutibile
La fabbrica Tesla di Austin, Texas, ha affrontato ripetute problematiche ambientali durante il ramp-up produttivo della Model Y. Secondo il WSJ:
La porta del gigantesco forno di fusione dell’impianto, utilizzato per fondere il metallo che sarebbe stato modellato nelle componenti della Model Y, non si chiudeva correttamente, liberando sostanze tossiche nell’aria e facendo salire le temperature sul pavimento di lavoro fino a raggiungere i 37 gradi. Inoltre, acque reflue pericolose, contenenti vernice, olio e altre sostanze chimiche, venivano scaricate direttamente nelle fognature cittadine senza alcun trattamento, in violazione alle normative.
Durante la fase critica di aumento della produzione, Tesla ha in gran parte ignorato questi problemi economicamente costosti. Di conseguenza, l’impianto dell’azienda, uno dei più grandi stabilimenti automobilistici al mondo da oltre 100 ettari, ha rilasciato sostanze inquinanti tossiche nell’ambiente intorno ad Austin per mesi.
In pratica, alcuni ex dipendenti hanno denunciato che la direzione era a conoscenza dei problemi, ma ha scelto di ignorarli, temendo costi elevati per i necessari interventi correttivi. In alcuni casi, si parla di un “elaborato inganno” per superare le ispezioni ambientali.
California: la fabbrica di Fremont seconda solo alla raffineria Chevron
Come riporta Jalopnik, la situazione non è di certo migliore nella storica fabbrica Tesla di Fremont, in California. Negli ultimi cinque anni, l’impianto ha ricevuto ben 112 segnalazioni di violazioni delle normative ambientali, risultando secondo solo a una raffineria Chevron.
Sempre secondo il WSJ:
Lo stabilimento di Tesla a Fremont, in California, ha accumulato più avvisi per violazioni delle norme sull’inquinamento atmosferico negli ultimi cinque anni rispetto a quasi qualsiasi altro impianto aziendale in California, secondo un’analisi del Journal basata sulle azioni informali di enforcement nel database di conformità dell’EPA. È secondo solo a una raffineria di proprietà del colosso petrolifero e del gas Chevron, situata nella vicina Richmond.
Quest’anno, le autorità di regolamentazione della California hanno dichiarato che Tesla ha violato i permessi per l’inquinamento atmosferico presso la fabbrica di Fremont 112 volte negli ultimi cinque anni e hanno accusato l’azienda di non aver riparato in modo continuativo le apparecchiature destinate a ridurre le emissioni, rilasciando così tonnellate di sostanze chimiche tossiche oltre i limiti consentiti nelle comunità circostanti. ”
Anche dopo lunghe discussioni,” gli sforzi di Tesla “non sono stati sufficienti a fermare le violazioni,” si legge nell’ordinanza di riduzione emessa dal Bay Area Air Quality Management District. Tesla ha negato le accuse nel procedimento statale. Da quando l’ordinanza è stata depositata, l’ente regolatore ha emesso 75 ulteriori avvisi di violazione a Tesla.
Acque inquinate e impegno ambientale
Particolarmente preoccupanti sono le accuse riguardanti lo smaltimento delle acque reflue. Nella fabbrica texana, un bacino di raccolta di 24.000 metri quadrati contenente acidi e altre sostanze chimiche ha generato forti odori e ha persino causato la morte di animali selvatici.
Durante le piogge, le sostanze chimiche sono state scaricate nel fiume Colorado, trasformandolo in una distesa fangosa di acqua contaminata.
Queste rivelazioni hanno scatenato ovviamente polemiche sull’autenticità dell’impegno ambientale di Tesla. Nonostante le auto elettriche siano indicate come una soluzione sostenibile, la gestione ambientale delle sue fabbriche racconta una storia diversa. L’indagine del Wall Street Journal evidenzia come problemi noti siano stati sistematicamente ignorati, mettendo in pericolo sia l’ambiente che le comunità locali.
C’è da dire che Tesla ha negato molte delle accuse, ma le segnalazioni e i documenti raccolti dai regolatori dipingono un quadro preoccupante. Per un’azienda che si presenta come leader nella sostenibilità, sicuramente queste accuse rappresentano un duro colpo alla sua credibilità.