La vice presidente della Commissione Europea Teresa Ribera, sulla quale pesano le presunte responsabilità nella tragedia delle alluvioni che hanno colpito la Comunidad autonoma lo scorso 29 ottobre nelle quali hanno perso la vita oltre 200 persone, non perde tempo e parla chiaro fin da subito: il 2035 non si tocca.
Secondo la Ribera:
Non è qualcosa che la Commissione Europea sta prendendo in considerazione, e direi che non è qualcosa che praticamente nessuno sta prendendo in considerazione.
Tuttavia, ha riconosciuto la crescente necessità di flessibilità per un’industria automobilistica che si trova sotto pressione, sia per la concorrenza asiatica sia per il calo delle vendite di auto elettriche.
Il peso della concorrenza cinese
Un tema centrale è stato il confronto con la Cina, leader globale nel mercato delle auto elettriche. L’aggressività del gigante asiatico ha già avuto effetti tangibili: il colosso tedesco Volkswagen ha annunciato la chiusura di diversi stabilimenti in Germania, con conseguenti perdite occupazionali.
Per affrontare questa sfida, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha incaricato il nuovo Commissario ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, di redigere una roadmap industriale ambiziosa.
L’obiettivo è rafforzare la competitività del settore automobilistico europeo, sostenendo la transizione verso tecnologie più ecologiche senza perdere di vista il ruolo dell’Europa come leader industriale.
Il nodo dei prezzi energetici
Ribera ha anche toccato la questione dell’energia, un altro fattore cruciale per la competitività europea. Ha riconosciuto che i prezzi elevati stanno penalizzando le industrie, ma ha sottolineato l’importanza di un mix energetico diversificato:
Le rinnovabili offrono soluzioni a breve termine, ma non sono sufficienti. Dobbiamo considerare il gas naturale come risorsa strategica per molti processi industriali.