Sui Taxi a Torino dopo le telecamere arriva anche il divisorio in plexiglass, come da decenni sui taxi di New York. Ma pare che il problema maggiore non siano le aggressioni. Cosa sta succedendo?
Sicurezza prima di tutto, ovviamente. Da quello che sappiamo le telecamere che verranno finanziate dalla Regione Piemonte saranno 2000, ed ovviamente distribuite a tutti i taxisti piemontesi. Le telecamere garantiranno la sicurezza interna così come quella esterna, ed in questo caso nei contenziosi post incidente.
Per quanto riguarda invece la barriera in plexiglass, per i taxi a Torino sarà discrezionale ed a proprie spese. Si, esattamente come accade a New York, potreste salire su un taxi e trovare una vera e propria barriera in grado di difendere il taxista da eventuali malintenzionati. Non c’è nulla di male, sia chiaro, anche se tutti preferiremmo un mondo più civile.
E’ chiaro che chi lavora di notte e magari in aree a rischio, è sottoposto a rischi maggiori. Il divisorio dei taxi a Torino potrebbe da una parte fare da deterrente, dall’altra essere decisivo per proteggere chi guida nei confronti di aggressioni: una vera e propria misura di sicurezza immediata. E’ chiaro che in questo caso sarebbe necessario un controllo accurato dell’uso delle cinture di sicurezza posteriori, per evitare che una semplice frenata possa portare a sbattere contro il divisorio.
Tutto bene quindi? Forse. Il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, è invece rappresentato dal vero problema dei tassisti, ovvero le corse non pagate, definite anche come “furto improprio” come riporta La Stampa. Pare infatti che stiano aumentando le persone che salgono a bordo per poi scoprire di “aver dimenticato” il portafoglio altrove. Proprio le telecamere potrebbero risolvere almeno parzialmente il problema, perchè il “furbetto” verrebbe immortalato senza ombra di dubbio. Sicuramente, almeno per colori i quali sono in buona fede, l’utilizzo di app come Free Now o Uber Taxi, può evitare di fare figuracce…
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