Multa salata per una 39enne con targa modificata con nastro adesivo: possibile reato di uso di atto falso e sanzioni fino a 8.186 euro.
Una quarantenne di Bresso, comune alle porte di Milano, è stata sanzionata la scorsa settimana dopo essere stata colta in flagrante mentre guidava un veicolo con targa alterata mediante nastro adesivo nero. L’episodio è avvenuto quando i sistemi automatici di rilevamento targhe, installati all’entrata del comune, hanno identificato l’auto come non assicurata e non revisionata da tempo.
La polizia locale ha prontamente localizzato e fermato la donna. Durante il controllo, è emerso che la targa frontale differiva da quella posteriore, con una “F” modificata in “E” utilizzando del nastro adesivo.
La conducente ha affermato di essere stata vittima di uno scherzo, tuttavia è stata denunciata alla Prefettura, che potrebbe imporle una multa fino a 8.186 euro. È stato inoltre ordinato il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi, dopo il quale sarà necessaria una nuova immatricolazione.
Si ipotizza che la donna avesse alterato la targa posteriore per accedere senza restrizioni alle zone a traffico limitato. Tuttavia, il veicolo era già sotto osservazione da parte delle forze dell’ordine e non è sfuggito al controllo elettronico.
Secondo il Codice della Strada, l’alterazione di targhe automobilistiche comporta serie ripercussioni legali. L’articolo 100, comma 14, stabilisce che la falsificazione, la manomissione o l’alterazione di targhe, così come l’uso di targhe alterate, sono puniti ai sensi del codice penale, specificamente con il reato di “uso di atto falso” (Cassazione n. 7614/17).
Tuttavia, esistono casi meno gravi, come quello di chi limitatamente sporca la targa con del fango o applica nastro adesivo per rendere illeggibili lettere o numeri. Queste azioni sono considerate meno severe e prevedono sanzioni amministrative che variano da 41 a 168 euro, analoghe a quelle per lievi superamenti dei limiti di velocità.
Fonte: Polizia Locale Bresso
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