Prendere una multa e non pagarla è il sogno di molti, ma questa volta gli svizzeri che non pagano le multe prese a Milano hanno ragione. Che poi molti di loro in passato abbiano in qualche modo utilizzato la legislazione che regola i rapporti Italia Svizzera come scudo o scusa per non pagare, questa è un’altra storia.
Si perchè come fanno notare i colleghi svizzeri di Ticino Online, da quando non c’è più il bollettino postale per pagare le infrazioni, le cose si sono fatte complicate, dato che viene messo sul parabrezza un bigliettino con due QR Code per scaricare un’app. Un sistema comodo per i cittadini italiani che possono fare tutto online, ma gli altri?
Gli svizzeri, così come tutti gli altri stranieri “pizzicati” a Milano, giustamente si lamentano perchè non avendo lo SPID e quindi l’accesso al “Fascicolo del cittadino”, per loro non è possibile effettuare il pagamento.
C’è da fare il plauso al lettore di Ticino Online, autore dell’immagine qui sopra, che ha provato a chiamare il numero verde del Comune, ma senza particolari riscontri. Dovrà aspettare che la sanzione venga notificata a casa con le relative spese, e senza la possibilità di usufruire dello sconto concesso se il pagamento avviene entro i 5 giorni. Sempre che la multa arrivi in Svizzera, ovviamente.
Davvero un peccato, perchè tempo fa avevamo visto come gli svizzeri erano in testa alla classifica tra chi non pagava le multe prese a Milano. Quando invece ci sono cittadini stranieri che correttamente vogliono saldare gli importi delle sanzioni, si fa di tutto per complicare operazioni semplici.
L’unica situazione nella quale un cittadino straniero è tenuto al pagamento immediato, è quando c’è l’accertamento diretto dell’agente. Una volta chiesti i documenti del trasgressore procede alla loro restituzione solo dopo aver accertato l’avvenuto pagamento. Chiaramente questo non avviene con la multa per divieto di sosta, che è la più diffusa.
Quindi, ricapitolando, a quanto pare per il Comune di Milano è più comodo e rapido inventarsi Area B, Area C, togliere posti auto e strisce blu, incassare dagli italiani, e nel contempo rendere la vita impossibile a chi nel capoluogo lombardo ci viene a lavorare.
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