Stellantis ha confermato di essere alla ricerca di un nuovo amministratore delegato per sostituire Carlos Tavares, attuale CEO della società. Sebbene l’azienda abbia dichiarato che si tratta di una normale procedura di pianificazione della leadership, il contesto suggerisce che la posizione di Tavares sia in discussione, sia per i dati negativi degli ultimi mesi, sia a causa delle difficoltà che Stellantis sta affrontando negli Stati Uniti.
Le pressioni dei dealer e dei sindacati americani
Negli ultimi mesi, Tavares è stato criticato da più parti, in particolare dai concessionari statunitensi e dal sindacato United Auto Workers (UAW). Il malcontento è esploso dopo i risultati finanziari negativi del primo semestre, che hanno visto un calo del 48% nei profitti netti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Stellantis si è trovata con un eccesso di veicoli di fascia alta nei concessionari, un errore che ha portato a un crollo delle vendite negli USA del 16%, mentre il mercato automobilistico complessivo cresceva del 2,4%.
La situazione ha peggiorato i rapporti con i dealer americani, che hanno chiesto all’azienda di aumentare gli sconti per smaltire le scorte in eccesso. Anche il sindacato UAW ha fatto sentire la sua voce. Dopo che Stellantis ha annunciato il ritardo nella riapertura dello stabilimento di Belvidere, Illinois, e nella costruzione di una nuova fabbrica di batterie per veicoli elettrici, il presidente del sindacato, Shawn Fain, ha dichiarato che “c’è qualcosa di marcio in Stellantis“.
Difficoltà negli Stati Uniti
Carlos Tavares ha assunto la guida di Stellantis nel gennaio 2021, dopo la fusione tra PSA Peugeot e FCA Fiat Chrysler Automobiles. Tuttavia, il mercato nordamericano, che tradizionalmente era una fonte di profitti, ha registrato risultati inferiori rispetto al previsto.
Il problema principale è stato appunto l’eccesso di scorte e i prezzi elevati, che hanno spinto molti clienti a rinunciare all’acquisto prima ancora di entrare nei concessionari, nonostante fossero disponibili sconti.
Stellantis ha confermato che i piani per riaprire lo stabilimento di Belvidere e costruire la fabbrica di batterie proseguiranno, anche se i ritardi sono necessari a causa delle condizioni del mercato. La società ha già ridotto le scorte di veicoli nei concessionari, passando da 430.000 unità a 390.000, con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’inventario di 100.000 unità entro l’inizio del 2025.
Il futuro di Tavares
Mentre Stellantis rassicura che la ricerca di un nuovo CEO è una normale fase di pianificazione, alcuni osservatori, come Erik Gordon, professore dell’Università del Michigan, vedono la conferma pubblica della ricerca come segnale di una transizione in corso. Secondo Gordon, la gestione del passaggio è mirata a evitare l’impressione di caos o panico, garantendo una successione organizzata e controllata.
Sebbene Stellatins non abbia escluso che Tavares possa rimanere in carica oltre la scadenza del suo contratto nel 2026, il deterioramento dei rapporti con i concessionari statunitensi e i sindacati, unito ai deboli risultati finanziari, suggerisce che un cambio di leadership possa essere imminente.
In questo scenario di incertezza, il prossimo passo di Stellantis sarà decisivo non solo per la gestione della transizione verso i veicoli elettrici, ma anche per il consolidamento della sua posizione nel mercato statunitense, dove competitori come Ford e General Motors stanno facendo decisamente meglio.