Stellantis non utilizzerà Android Automotive e cercherà altre soluzioni per il proprio UConnect. Una scelta controcorrente rispetto ad esempio a Volvo, una delle prime case automobilistiche ad adottare il sistema basato su Android con funzionalità integrate in Google. Se anche Renault e General Motors hanno introdotto il sistema e presto farà così anche Ford, perchè Stellantis sceglie invece un’altra strada?
Stellantis sa benissimo che le decisioni tecnologiche che prende oggi influenzeranno un’intera generazione di auto, quindi è presumibile che voglia procedere con i piedi di piombo per quanto riguarda le prossime piattaforme digitali STLA SmartCockpit, previste per il 2024.
Ned Curic, Chief Technology Officer di Stellantis, ha dichiarato ad Autocar al Salone dell’Auto di Parigi 2022: “Abbiamo deciso di non passare a Google Automotive“. Un duro colpo per Google, considerando i numerosi marchi sotto l’ombrello di Stellantis, anche perchè pare che Stellantis abbia individuato i difetti del sistema operativo.
Android Automotive non è probabilmente riuscito a fornire le funzionalità desiderate da Stellantis per i propri clienti. Pare che il sistema operativo di Google sia stato giudicato troppo “pesante”, in quanto necessita di molti aggiornamenti ricchi di dati e di una discreta potenza di calcolo per funzionare senza problemi.
“La gestione di una grande flotta per la programmazione dei download diventa impegnativa“, ha detto Curic. “Altre case automobilistiche stanno imparando a gestirlo, ma stanno scoprendo che, a meno che non utilizzino una piattaforma operativa molto più leggera, è molto difficile“.
Eppure c’erano segnali che indicavano il passaggio di Stellantis ad Android Automotive, come abbiamo visto sulla nuova Jeep Avenger. C’è però da aggiungere che Jeep Avenger utilizza anche l’assistente vocale di Amazon Alexa e le mappe di TomTom, in un mix fornitori diversi. Ovviamente non sappiamo se questa è una scelta dettata da questioni tecnologiche piuttosto che da contratti sottoscritti in precedenza.
In ogni caso, è da prendere davvero sul serio la posizione di Stellantis. Il sistema infotainment Uconnect funziona bene, a patto di dotarlo di CPU e RAM adeguate. In particolare, nella versione utilizzata sulla Fiat 500e si è dimostrato particolarmente intuitivo, come abbiamo visto nei nostri test. Se Stellantis ritiene che Android Automotive presenti dei limiti, c’è da credere che la questione non sia solo un tirare sul prezzo con Google.
Leggerezza del software è la parola chiave. “Non abbiamo parlato del sistema operativo che utilizzeremo, ma è probabile che non sarà basato su Android“, ha dichiarato Curic. “Sarà un software molto più leggero e progettato ad hoc. Qualcosa di simile, ma molto più leggero di quello che ha Tesla“.
In sostanza, Stellantis vuole mantenere il controllo di ciò che i clienti vedono sul proprio infotainment. E anche se la strada di Google potrebbe essere più semplice, sembra che Stellantis sia disposta a resistere per il bene dei propri clienti.
Perchè nessuno parla di Big Data e Privacy?
Si, perchè la tecnologia può essere bella o brutta, ma in questo contesto nessuno parla di Big Data. Ovvero, in altri termini, della profilazione del comportamento degli utenti. Dati di nostra proprietà, che vengono aggregati, utilizzati e venduti. Google lo fa da sempre, ed è su questo che si basa la stragrande maggioranza degli utili. Che poi si dedichi ad altri progetti, spendere un mucchio di soldi per poi chiuderli, come accaduto con Stadia, questo è un altro paio di maniche.
Se c’è una cosa alla quale Google guarda, così come Amazon e tutti gli altri giganti della tecnologia, è riuscire ad ottenere maggiori dati di comportamento degli utenti. E cosa c’è di meglio che mettere qualcosa che registra cosa facciamo, anche in automobile?
Ora, non è chiaro cosa deciderà Stellantis, e non è detto che anche le case automobilistiche decidano di abbracciare questo tipo di business, viste le difficoltà dell’automotive. Al momento però, in attesa che anche in questo settore ci sia una regolamentazione simile a quella che è in vigore nel mondo internet, vedi GDPR, forse è meglio che Android Auto non venga utilizzato con superi da parte delle case e degli utenti automobilisti.
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