Come spesso si dice: tutto fumo e niente arrosto. Oppure, per citare un altro detto: non giudicare un libro dalla copertina. Infatti, molte delle sportive anni 90 più famose e amate di sempre erano aggressive e cattivissime solamente in apparenza, perché una volta acceso il motore… erano inaspettatamente lente!
Auto che hanno segnato un’intera generazione di ragazzini, anche per la loro presenza nei videogiochi più blasonati, come Need For Speed, nei quali ci divertivamo tutti a renderle ancora più tamarre grazie a personalizzazioni estetiche esagerate, e a cambi di motore al limite della realtà!
Sportive anni 90: Mazda MX-5
La Mazda MX-5 non è solo una delle roadster più apprezzate di tutti i tempi, ma anche una delle poche roadster che viene ancora prodotta. Sebbene negli anni ci siano effettivamente stati dei miglioramenti, ad oggi la MX-5 è una vettura molto piacevole più adatta a viaggi a tetto aperto in buona compagnia, che a partenze sprint.
La prima generazione, comunque, era quella più “castrata”: 8,3 secondi per passare da 0 a 100, e una velocità massima di “appena” 200 km/h.
Ford Mustang (1994)
Ok, di lei si ricordano solamente gli appassionati di Microsoft Midtown Madness 1 e 2, il popolare videogame prodotto da Microsoft e ambientato a Chicago (il primo) e San Francisco / Londra (il secondo). Un videogame in cui, anche con la Mustang meno Mustang di sempre, ci si divertiva a far impazzire poliziotti e civili, distruggendo le varie metropoli.
La Mustang degli anni Novanta du in effetti una vera rivoluzione, rispetto al passato: l’estetica era tipicamente anni Novanta, con linee sinuose, morbide e molto arrotondate. Questo senza rinunciare al classico cofano allungato e posteriore corto, ma senza gli iconici fari che hanno poi distinto tutte le Mustang prima e dopo di lei. La vera delusione era il motore: un 145 CV ridotto, che impiegava addirittura 9 secondi e mezzo per arrivare a 100 km/h, e una velocità massima di 200 km/h. BOCCIATA!
Lotus Elan
Una delle poche (se non l’unica) Lotus con trazione anteriore. Esattamente il motivo per cui si trova in questo articolo. Fu prodotta dal 1989 al 1985, ed era dotata di un motore quattro cilindri 1.6 che erogava però appena 130 CV. In più, per arrivare a 100 impiegava 7 secondi.
Esisteva anche una versione turbo, da 162 CV, che però non aumentava molto la velocità. Il lato positivo era che, grazie al peso ridotto, l’auto era estremamente maneggevole.
Chevolet Impala SS
Inutilmente lunga, con un’estetica discutibile, e il badge “SS” ripreso da Camaro senza merito. Non a caso, Chevrolet produsse questa settima generazione della Impala solo per due anni. Non sappiamo bene cosa sia successo in fase di progettazione di questa vettura, fatto sta che è difficile trovarne il senso.
Il motore, infatti, era un V8 LT1 da 5,7 litri derivato da Corvette, e in grado di erogare 250 CV. Non si spiega, però, come mai un motore così potente ci impiegava 7 secondi per arrivare a 100, e avesse una velocità massima bloccata a 230 km/h! A questo si aggiunge poi l’aspetto lunghissimo della vettura, e un peso eccessivo.
Porsche 928
Quest’auto fu prodotta in realtà già dalla fine degli anni ’70, ed è nota per essere la prima Porsche sia con motore V8 sia con motore anteriore. Due caratteristiche che hanno influito negativamente sulla sua potenza, che in quasi 20 anni di carriera – fu prodotta fino a metà anni 90 – non è mai migliorata.
La velocità massima era infatti di 230 km/h, e l’auto impiegava 7,5 lunghissimi secondi per arrivare a 100. Un peccato, specialmente per un’auto così innovativa, anche nell’estetica.
Mercedes Benz SLK200
È in assoluto una delle Mercedes più famose di sempre, presente non solo nei videogiochi ma anche in film e serie TV. L’aspetto è in effetti sia elegante che sportivo, ma questi dati in realtà tradiscono delle vendite molto inferiori alle aspettative.
Due i motori che spingevano questa roadster, nessuno dei quali in grado di portarla a velocità che l’avrebbero resa certamente più appetibile. Il primo era un 4 cilindri 2.0 da 134 CV, che impiegava 9,3 secondi per arrivare a 100. Il secondo era un motore sovralimentato da 189 CV, che però impiegava ugualmente poco meno di 8 secondi per raggiungere i 100 orari. Un vero peccato, perché l’aspetto suggerisce tutt’altro.
Mitsubishi Eclipse
Un’altra famosissima auto, oggi divenuta un crossover – cosa che ha fatto non poco discutere. Ma forse ce la ricordavamo meglio di quanto non fosse in realtà. In effetti, fin dalla sua prima generazione, la Eclipse era un’auto bellissima, all’avanguardia nel design con i suoi fari a scomparsa e con il suo tetto completamente in vetro; o, nella seconda generazione, con il design panciuto e tondeggiante, squisitamente anni Novanta.
Peccato che Mitsubishi abbia fatto un po’ di caos nei motori: un 8 valvole 1.8 aspirato da 92 CV era decisamente sottodimensionato. La Eclipse, infatti, era bellissima ma impiegava quasi 9 secondi per arrivare a 100, e la velocità massima era di 220 km/h. Diciamocelo: la Eclipse meritava di più! Va detto, però, che in seguito arrivò anche il motore turbo da 195 CV.
Toyota Celica (1999)
Concludiamo con un’altra sportiva molto amata, che noi abbiamo anche visto a Milano Autoclassica 2020: la Celica di settima (e ultima) generazione. Toyota introdusse la prima Celica negli anni Settanta, portandola avanti per 30 anni, fino al 2006, ultimo anno della vettura qui discussa.
In effetti, la Celica era molto bella, super sportiva nell’aspetto. E, soprattutto, era per tutti. Peccato che però nel tempo non solo non migliorava, ma anzi peggiorava. L’ultima Celica è forse la più bella, ma è anche quella più deludente: il motore da 1,8 litri erogava appena 140 CV, la velocità massima di 200 km/h e l’accelerazione 0-100 impiegava 8,7 secondi. Un po’ troppo poco, per una vettura dall’aspetto così aggressivo.
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