Tesla Supercharger V4

Lo sciopero in Svezia contro Tesla fa paura agli svedesi: e se Musk andasse via?

C'è uno sciopero in Svezia contro Tesla, con i sindacati che minacciano di cacciare fuori dal Paese l'azienda di Elon Musk.

La Confederazione delle Imprese Svedesi (Swedish Enterprise), l’equivalente della nostra Confindustria, ha sollevato preoccupazioni sull’impatto negativo che gli scioperi e le proteste contro Tesla in Svezia potrebbero avere sull’immagine del Paese. La Swedish Enterprise conta 49 associazioni e 60.000 aziende collegate, che hanno espresso una certa preoccupazione da parte di Jan-Olof Jacke, il Direttore Generale dell’organizzazione.

Secondo Teslarati, uutto nasce dalla decisione della Confederazione dei Sindacati Svedesi (LO), che ha minacciato di cacciare Tesla dalla Svezia nel caso in cui la casa automobilistica non aderisca ad un accordo collettivo. Una situazione parecchio tesa, anche perchè come abbiamo visto in passato Elon Musk non gradisce affatto le questioni di carattere sindacale.

Recentemente, l’azione dei sindacati svedesi contro Tesla si è intensificata con la sospensione dei servizi di pulizia nei suoi impianti e l’interruzione della manutenzione delle sue stazioni di ricarica, come riportato dagli svedesi di CarUp. Un fornitore locali di componenti per la Model Y avrebbe annunciato l’intenzione di interrompere le forniture alla Giga Factory di Berlino, che in questo modo torna suo malgrado per l’ennesima volta alla ribalta in negativo.

Gli svedesi adesso hanno paura di fare brutta figura

Tesla Logo
Image: PxHere

Se di solito sono gli italiani a temere la “brutta figura” a livello internazionale, questa volta è stato appunto Jan-Olof Jacke di Swedish Enterprise ad esprimere forti preoccupazioni per l’intensificarsi della conflittualità sindacale. Il protrarsi delle azioni contro l’azienda americana potrebbero ledere la reputazione della Svezia e del suo modello lavorativo, se Tesla dovesse davvero abbandonare il Paese a causa delle proteste.

Il nodo sono gli accordi collettivi, regolati dalla legislazione svedese. Nonostante Swedish Enterprise rappresenti anche imprese con accordi collettivi, Jacke ha sostenuto che le aziende devono avere la libertà di scegliere se aderire a tali accordi. Ha suggerito che gli accordi collettivi dovrebbero essere così vantaggiosi da attirare aziende come Tesla.

Per una volta non si tratta di un problema italiano, che potrebbe risolversi davvero con uno spostamento della produzione altrove, come è accaduto per le batterie che da Berlino verranno prodotte ora in Texas. Tutto si gioca sugli investimenti fatti, ma è chiaro che Tesla potrebbe decidere di produrre ovunque, con i governi pronti ad abbracciare Elon Musk e le sue Gigafactory. E se in questo contesto si facesse avanti l’Italia? Di capannoni vuoti in vendita ne abbiamo tanti, e spesso anche a buon mercato…

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