I problemi delle auto elettriche sono noti: non tutti possono ricaricare la propria auto elettrica a casa e e devono usare le colonnine veloci lungo il tragitto. Ad esempio, collegata a un caricatore da 350 kW, Hyundai sostiene che la Ioniq 5 può caricarsi dal 10% all’80% in soli 18 minuti. Impressionante vero?
Se però li confrontiamo con il tempo necessario per fare il pieno di benzina a un’auto normale, 18 minuti sono un’eternità. Ma se invece il processo di ricarica elettrica fosse più veloce? Gli scienziati dell’American Chemical Society (ACS) sostengono di aver ideato un modo per ricaricare le batterie delle auto in meno di dieci minuti senza danneggiare la batteria.
Anche per il dottor Eric Dufek dell’Idaho National Laboratory i tempi di ricarica sono un ostacolo all’adozione di veicoli elettrici. Dufek e i suoi collaboratori hanno quindi cercato di accelerare il processo di ricarica per consentire alle persone di fare lunghi viaggi in auto ma soprattutto per chi non può ricaricare a casa.
Uno dei limiti maggiori in questo settore è la velocità con cui gli ioni di litio possono essere spostati “avanti e indietro nella batteria”. Gli scienziati hanno sviluppato “protocolli di carica diversi” ed elettroliti avanzati che consentono agli ioni di litio di muoversi più velocemente e di ridurre al minimo i danni alla batteria comunemente associati alla carica rapida.
Se quindi riuscissimo a progredire con la ricarica rapida estrema e a caricare le batterie in 10 minuti o meno, cambierebbe completamente la dinamica dei lunghi viaggi su strada. Ma come fare?
Per prima cosa è necessario considerare diversi fattori relativi al pacco batteria. Non è solo il modo in cui la batteria è progettata, ma è anche ciò che si fa con quella batteria che si ripercuote a cascata sull’infrastruttura del veicolo elettrico. I risultati dell’esperimento dell’ACS sembrano piuttosto promettenti. Il team è riuscito a ottenere oltre il 90% di accettazione della carica senza rovinare il litio metallico che è una delle principali cause di guasto della batteria.
Il dott. Dufek afferma di “essere stati in grado di estendere questo risultato fino ad almeno 600 cicli”. Le celle sono ancora in fase di test e continuano a mantenere un’accettazione della carica superiore all’80%.
La ricerca è ancora in corso e l’obiettivo finale è comunque quello di incoraggiare l’adozione di massa di veicoli elettrici senza influire sugli standard di vita a cui siamo abituati. Se questo diventasse una realtà, le auto elettriche diventerebbero sicuramente più appetibili per i consumatori.
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