auto elettrica ricarica

Rivoluzione elettrica: in Italia dieci milioni di colonnine entro la fine del 2023.

Il nuovo piano del Governo prevede ben 10 milioni di colonnine, togliendo gli incentivi per le auto nuove e puntando sulla ricarica elettrica per tutti.

L’annuncio che molti aspettavano è arrivato, con la conferma di Palazzo Chigi. Ecco svelato il mistero degli incentivi per l’acquisto di nuove auto elettriche che sono stati promessi e che ancora non sono arrivati: il Governo ha deciso di puntare tutto sulle colonnine.

Una svolta inaspettata, che proietterà il nostro Paese ai primi posti in Europa. Questo grazie ai fondi del PNRR, ed alla scelta di voler investire non tanto sull’acquisto di nuove auto elettriche, ma sull’infrastruttura. “Bisogna fare presto“, questo il monito del Presidente, che ha spinto personalmente in questa direzione.

C’è molto da fare per la salvaguardia del pianeta”, ha detto in conferenza stampa, “ma vogliamo che l’Italia sia in prima fila anche in questo caso, anche risalendo il fiume contro corrente se necessario. E’ solo con le colonnine che possiamo davvero incentivare gli italiani a scegliere una volta per tutte l’auto elettrica“.

Non la pensano così le opposizioni. L’onorevole Mazzancolla del gruppo misto parla chiaramente di “Propaganda allo stato puro. Non è pensabile che si possano spendere in questo modo i soldi dei cittadini. Il Governo ha gettato la rete ma gli italiani non vogliono finire in padella: vogliono le automobili, non le colonnine“.

Gli risponde il senatore Paganello: “Evidentemente fa finta di non ricordare che sono stati proprio loro gli avversari più ostinati del DCPM, quando sono stati erogati i famosi incentivi auto lo scorso anno. E adesso cosa fanno? Dicono che vogliono le auto ma non le colonnine? Per che cosa? Per rimanere imbottigliati nel traffico come in una scatola di sardine?

Mentre la polemica continua, iniziano a trapelare i primi dettagli del Piano Nemo, così si chiama. Si tratta di installare quasi 10 milioni di colonnine in meno di 15 mesi, ovvero quasi mezzo milione al mese per garantire la ricarica elettrica a tutti.

Possibile? Al momento l’unica certezza è che sarà un mix di colonnine da 22 kWh e 150 kWh, e che già dalla prossima settimana tutti i comuni saranno obbligati ad individuare le aree delle colonnine in base al numero a loro assegnato. Dovranno inoltre tenere conto della densità abitativa, evitando in questo modo di concentrare colonnine dove non ce n’è la necessita.

Credo che sia una grandissima opportunità che tutti i sindaci debbano assolutamente cogliere al volo. D’altronde chi dorme non piglia pesci“: questa la dichiarazione del sottosegretario alla transizione elettrica Lamo, che sentiamo di sottoscrivere.

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