Ecco come la Cina sta ridefinendo le regole del mercato automobilistico globale grazie alla rivoluzione elettrica, costringendo tutti gli altri a giocare in difesa.
Nel contesto del mercato automobilistico globale, la Cina sta emergendo come una forza dominante nel segmento delle auto elettriche. La sua rapida transizione verso i veicoli alimentati da fonti energetiche innovative è non solo impressionante, ma riesce a ridefinire le dinamiche del mercato auto a livello internazionale. Marchi come BYD sono al centro di questo cambiamento, distinguendosi nel settore per le loro innovazioni e la loro rapida crescita.
La recente analisi dei dati di vendita rivela una situazione difficile per i colossi automobilistici tradizionali come Volkswagen, Nissan, Hyundai e Toyota. Volkswagen, in particolare, sta vivendo quello che potrebbe essere il suo peggior momento in Cina dal 2012, con un calo significativo nelle vendite. Questa tendenza non è isolata, poiché anche altri grandi nomi stanno affrontando sfide simili in un mercato sempre più orientato verso l’elettrico.
In Cina, le auto elettriche hanno ormai conquistato oltre un terzo delle vendite di nuove autovetture, un dato che sottolinea la rapida adozione di questa tecnologia nel maggior mercato automobilistico al mondo. Il governo cinese ha giocato un ruolo cruciale in questo sviluppo, promuovendo attivamente la produzione e l’adozione di veicoli elettrici, un settore che sta crescendo a un ritmo più veloce rispetto all’industria automobilistica nel suo complesso.
Nonostante Volkswagen rimanga un leader nel mercato automobilistico, il marchio tedesco sta affrontando serie difficoltà. Per contrastare questa tendenza, Volkswagen ha recentemente investito in Xpeng, una start-up cinese di auto elettriche, per sviluppare nuovi modelli destinati al mercato cinese. Allo stesso modo, Stellantis ha realizzato un accordo con Leapmotor, acquisendo il 20% del costruttore cinese.
BYD, con sede a Shenzhen, dopo aver venduto oltre un milione di auto nel 2022, si appresta a raggiungere i 2,5 milioni di veicoli venduti in Cina quest’anno. Tra l’altro, proprio poco tempo fa abbiamo avuto la possibilità di provare su strada la BYD Seal. Questo successo è un indicatore della crescente preferenza dei consumatori cinesi per i marchi locali nel campo delle auto elettriche. Nello stesso tempo, è evidente come i marchi stranieri stiano perdendo popolarità, in particolare nel settore delle auto elettriche. Un sondaggio di Bernstein ha evidenziato che BYD è ora il brand preferito dai cinesi per l’acquisto di veicoli elettrici, seguito da Tesla e Nio.
L’Europa sta osservando con preoccupazione questo boom del settore automobilistico cinese. Una preoccupazione che arriva tardi, come si dice in questi casi quando i “buoi sono già scappati”. L’unica mossa che è riuscita a produrre Bruxelles è una sterile quanto inutile indagine sulle case automobilistiche cinesi di auto elettriche, nel timore di una concorrenza sleale. Cose risapute da anni, in pratica per una sorta di atto dovuto, che non porterà a nulla.
E’ chiaro come la rapida ascesa della Cina nel mercato delle auto elettriche non solo sta riscrivendo le regole del settore automobilistico mondiale, ma sta anche segnando l’inizio di una nuova era di innovazione e competizione a tutti i livelli, in primis quello geopolitico. Senza copertura da parte delle legislazioni nazionali, e soprattutto europee, solo una rapida adattabilità ed una innovazione costante permetterà a tutti gli altri di rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione.
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