Rivian ha annunciato che il pickup elettrico R1T ed il SUV elettrico R1S di seconda generazione manterranno l’iconico design. Le novità si trovano infatti sotto “il cofano”, con una nuova architettura elettrica che riduce i costi e semplifica la manutenzione.
Grazie a questa nuova architettura, ogni veicolo R1 è più leggero di 20 kg e utilizza 2,5 km in meno di cavi. Un numero davvero impressionante, che si traduce in un miglioramento delle prestazioni della batteria e in una riduzione del 20% dei costi dei materiali e del 15% dell’impronta di carbonio.
Nei primi modelli R1, ogni categoria di software era abbinata a un hardware specifico. Questo comportava l’uso di numerose ECU, con il conseguente il rischio di aumentare le opportunità di guasto. Nella nuova generazione, il numero di ECU è stato ridotto in quattro categorie principali: infotainment, autonomia, accesso al veicolo, unità di trazione e gestione della batteria. Tutte le altre funzioni del veicolo sono controllate da sole tre ECU. Questo approccio ha permesso di ridurre la complessità e migliorare la scalabilità del sistema.
L’ECU che gestisce la piattaforma di autonomia del veicolo è il computer più potente presente nei modelli R1S e R1T, con 11 telecamere interne e cinque radar che eseguono oltre 250 trilioni di operazioni al secondo. Questa tecnologia avanzata consente al veicolo di riconoscere segnaletica stradale, corsie, pedoni e altro ancora.
Ridurre il numero di ECU ha comportato anche una diminuzione dei cavi necessari, migliorando ulteriormente la leggerezza e l’efficienza del veicolo. La produzione è quindi più economica e semplice, facilitando la scalabilità necessaria per la crescita dell’azienda.
Con una nuova joint venture con Volkswagen, Rivian avrà l’opportunità di costruire una piattaforma comune su larga scala. Volkswagen investirà inizialmente 1 miliardo di dollari in Rivian, con ulteriori 4 miliardi previsti in futuro. Questo accordo permetterà a Volkswagen di beneficiare dell’expertise di Rivian nei software-defined vehicle, settore per il quale il gruppo tedesco ha ancora molta strada da fare.