La patente di guida, lo sappiamo, è il documento essenziale per essere autorizzati guidare un’auto o un’altra tipologia di veicolo su strada. Tuttavia, quando l’automobilista viola le norme del Codice della Strada in modo grave o reiterato nel tempo, possono scattare misure disciplinari come il ritiro della patente o la sospensione della patente.
Queste misure hanno conseguenze significative per i conducenti: infatti influenzano in maniera profonda la loro mobilità, la vita quotidiana e, se si utilizza l’auto per lavoro, anche la carriera. Approfondiamo più nel dettaglio cosa significano il ritiro e la sospensione della patente e quali sono le loro conseguenze.
Le differenze tra ritiro della patente e sospensione
Il ritiro e la sospensione della patente hanno in comune il fatto di essere due misure disciplinari che riguardano la guida delle auto e, in generale, dei veicoli a motore, ma si distinguono tra loro per natura e durata.
Il ritiro della patente di guida è un provvedimento amministrativo che deriva da un intervento delle Forze dell’Ordine: una misura temporanea che viene applicata quando un’automobilista commette una violazione grave del Codice della Strada. Durante il periodo di ritiro, il conducente non può guidare e deve consegnare fisicamente la patente alle autorità competenti. Il ritiro della patente può essere applicato per un periodo definito di tempo e, una volta scaduto, il conducente può riottenere il documento. A volte è necessaria la partecipazione a corsi di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale o esami medici.
La sospensione della patente, invece, è una misura più grave disposta dal Prefetto o dall’Autorità giudiziaria: l’automobilista perde il diritto di guidare per un periodo determinato di tempo, ma non necessariamente deve consegnare fisicamente il documento. Scaduto il termine della sospensione, il conducente può riottenere la patente, ma potrebbero essere necessarie ulteriori azioni correttive, come la partecipazione a corsi di rieducazione stradale o la ripetizione dell’esame di abilitazione alla guida.
In sintesi, il ritiro è di solito temporaneo e comporta la consegna fisica della patente, che poi viene restituita al termine del periodo prestabilito, mentre la sospensione è una misura più pesante e può comportare ulteriori requisiti per riottenere la patente. Entrambi i provvedimenti vengono presi per garantire la sicurezza stradale e punire comportamenti pericolosi alla guida.
Ritiro della patente: come funziona e cosa comporta
Il ritiro della patente è una misura disciplinare applicata nell’immediato, in presenza di una violazione di seria entità. Si tratta di una misura temporanea e impostata per un periodo specifico, determinato dalle autorità competenti: da pochi giorni in caso della guida con il documento scaduto a diversi mesi nei casi più gravi. Non è una sanzione ma un provvedimento amministrativo, che ha lo scopo di salvaguardare la sicurezza degli altri automobilisti.
Ecco i casi più comuni di ritiro della patente di guida:
- Quando si guida con patente scaduta,
- Quando si guida sotto l’effetto di alcool o droghe,
- In caso di eccesso di velocità,
- In caso di uso di cellulare alla guida,
- In caso di perdita dei requisiti psicofisici per la guida
Durante il periodo di ritiro, il conducente non ha il diritto di guidare e deve consegnare fisicamente la patente alle autorità. Le conseguenze del ritiro della patente, oltre all’impossibilità di mettersi al volante, possono includere anche sanzioni amministrative, come multe o punti della patente decurtati, o obblighi di rieducazione stradale, per sensibilizzare l’automobilista sui rischi della guida pericolosa e favorire un comportamento più responsabile sulla strada.
Sospensione della patente: come funziona e cosa comporta
La sospensione della patente, come detto, è una misura ancora più grave rispetto al ritiro. Anche se il conducente non necessariamente deve consegnare fisicamente il documento, durante il periodo di sospensione gli è severamente vietato guidare. Inoltre, al termine della sanzione, il conducente solitamente deve soddisfare ulteriori requisiti per riottenere la patente, come partecipare a corsi di rieducazione stradale o superare esami di abilitazione alla guida.
Per alcuni, la sospensione della patente può avere anche conseguenze professionali significative, specialmente se la guida è parte integrante del proprio lavoro. In casi estremi, la sospensione della patente potrebbe portare anche alla perdita del lavoro o a difficoltà nell’ottenere impieghi futuri.
Ecco i casi più comuni di sospensione della patente di guida:
- Superamento del limite di velocità di oltre 40 km/h o, addirittura, oltre 60 km/h,
- Circolazione contromano e altre manovre pericolose,
- Guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe,
- Circolazione in autostrada sulla corsia d’emergenza, in casi non previsti dal Codice della Strada,
- Omissione di soccorso o fuga dopo aver provocato un incidente con feriti,
- Circolazione con un veicolo sequestrato,
- Guida senza patente o documenti validi.
La sospensione della patente può essere applicata anche in caso determinati comportamenti scorretti alla guida vengano ripetuti nel corso di due anni.
Quanto dura la sospensione della patente
La sospensione della patente di guida può durare più o meno tempo a seconda dell’infrazione commessa: nel caso di superamento del limite di velocità di oltre 40 km/h, si va da 1 a 3 mesi, mentre se si supera la soglia di oltre 60 km/h da 6 a 12 mesi. Nel caso della guida in stato di ebbrezza si va da 3 mesi con tasso alcolemico entro 0,8 g/l, a 2 anni, con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, e se si provoca un incidente. Se si viene pizzicati sotto l’effetto di stupefacenti, la sospensione va da 1 a 2 anni.
Non dare la precedenza o circolare contromano, comporta una sospensione da 1 a 3 mesi, mentre la guida senza patente o documenti validi può portare a un provvedimento lungo da 3 a 12 mesi. Non fermarsi dopo aver provocato un incidente, infine, a seconda della gravità, determina una sospensione da 15 giorni a 5 anni.
Come riottenere la patente di guida dopo la sospensione e il ritiro
Al termine della sospensione della patente, per riottenere la licenza può essere necessario dover partecipare a corsi di rieducazione stradale o, addirittura, dover ripetere l’esame di guida. Successivamente, una volta riabilitato, l’automobilista può riottenere la patente dall’organo incaricato alla notifica della sanzione.
Per tutte le informazioni del caso, è possibile consultare il sito della prefettura. In caso invece di ritiro della patente, il documento può essere ritirato dal titolare o da un delegato, con delega scritta e fotocopia della carta d’identità del titolare della licenza di guida.