La ricarica con connettore CCS Combo 2 è attualmente lo standard più diffuso per rifornire le auto elettriche in corrente continua. In altre parole, si tratta di un sistema di ricarica rapida realizzato a partire dal connettore di Tipo 2.
Viene denominato più semplicemente anche CCS o Combo e supporta, come vedremo, potenze da 30 a 350 kW. E’ stato scelto dall’Unione Europea come standard per la diffusione delle stazioni di ricarica fast e ultrafast. E, quindi, per la crescita massiva della mobilità elettrica. Ma andiamo con ordine.
Ricarica CCS Combo 2: come riconoscerla
Il cavo CCS Combo 2 è facilmente riconoscibile, perché è integrato all’interno delle colonnine e non può essere fornito in dotazione insieme all’auto. Il motivo è semplice: è un connettore molto spesso e pesante, pensato proprio per veicolare una grande quantità di corrente. Per le potenze superiori ai 100 kW è previsto anche un sistema di raffreddamento a liquido.
L’altra particolarità di questo cavo, che lo differenzia del connettore ChadeMo, è la sua capacità di caricare sia in corrente continua, ovvero in modo rapido, sia in corrente alternata.
Come funziona e potenza
La parte superiore del connettore CCS è caratterizzata da una struttura identica a quella del connettore di Tipo 2: ecco perché supporta la ricarica lenta, ideale per i veicoli plug-in o per chi non ha fretta di ricominciare il viaggio.
L’evoluzione, rispetto al cavo Tipo 2, sono i due pin aggiuntivi nella parte bassa che consentono la ricarica in DC con potenza elevata, che ha un funzionamento e costi molto diversi. In virtù di queste caratteristiche il cavo di ricarica CCS Combo 2 è in grado di supportare una potenza molto alta, fino a 350 kW. Quindi è ideale per la ricarica rapida in autostrada. Ed è compatibile con la maggior parte delle auto elettriche, da Jaguar a BMW, da Ford a Volkswagen.
Lo standard CCS Combo 2 permette di ricaricare questi veicoli dal 10% all’80% nell’arco di soli 30 minuti.
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