A Colonia, Rheinmetall insieme a TankE GmbH ha lanciato un esperimento: installare delle prese di ricarica per veicoli elettrici direttamente sui marciapiedi di tutte le strade urbane.
Come detto è in fase di test in due parte della città, per capire se come soluzione può essere effettivamente ideale e se può portare anche a dei vantaggi estetici, rispetto alla colonnina. Sembra il classico uovo di colombo, ma a pensarci bene sono parecchi i dubbi riguardo a una soluzione di questo tipo.
Come funzionano le prese di Rheinmetall
La soluzione proposta dall’azienda tedesca parte dallo stesso concetto delle prese inserite direttamente nei pali della luce, già vista in alcune città olandesi e a Verona, ad esempio, applicandolo però a quello di “presa a terra”, quindi quello usato ad esempio per cantieri, concerti e altri contesti in cui non è possibile la presa a muro.
Sia Armin Papperger, CEO di Rheinmetall, sia Jörn Hansen, responsabile di sviluppo in TankE, hanno parlato di un’infrastruttura di ricarica che meglio si integra al paesaggio urbano rispetto alle colonnine. E, in effetti, impossibile dargli torto.
Basandoci sulle immagini ufficiali, Rheinmetall crea delle prese di Tipo 2, e quindi quelle in corrente alternata, in delle lastre di metallo sui cordoli dei marciapiedi, uno per ogni area di posteggio e quindi letteralmente di fianco all’auto.
La soluzione, oltre ad essere meglio integrata in quanto fondamentalmente quasi invisibile, sulla maggior parte delle auto permetterebbe anche di contenere il dispiegamento del cavo, e di attivare la ricarica con maggior comodità, anche se non è chiaro se il progetto prevede poi una colonnina con Pos o area NFC per l’attivazione, come avviene per distributori o strisce blu, o se l’attivazione sarebbe solo via app, e questo rappresenterebbe un lato negativo.
E, tra l’altro, può essere tanto comoda per Colonia quanto a maggior ragione per le città italiane, dove oltre a un discorso di spazi che spesso non ci sono, c’è anche il fattore estetico: è indubbio che le colonnine, specie quelle più grandi e con colori fluorescenti, non si integrino molto bene nei preziosi centri storici delle città d’arte.
La soluzione più veloce?
L’esperimento di Rheinmetall è a Colonia per un motivo: si tratta della quarta più grande città tedesca, al centro della Renania e di una zona storicamente importante a livello industriale, e qui hanno sede molte delle grandi aziende automobilistiche europee e internazionali.
Per questo, nei prossimi anni la città dovrà prepararsi a sostenere l’enorme crescita della popolazione e il conseguente aumento del traffico, e dal momento che il governo tedesco ha intenzione di avere 15 milioni di veicoli elettrici entro il 2030, serve che l’infrastruttura di ricarica cresca allo stesso passo, se non più veloce.
Le possibili problematiche
Rheinmetall sembra aver trovato una quadra, ma potrebbero esserci diverse problematiche. Innanzitutto quella della sicurezza: bisogna capire se queste prese sono resistenti e quanto, e se al contrario possono rappresentare un danno in determinate situazioni, come un maltempo esagerato.
Cosa succede in caso di allagamento causato da piogge torrenziali o magari per la rottura di una conduttura? E cosa accade in caso di neve? Sarà necessario spalare fino a raggiungere la presa?
Ma andiamo oltre e pensiamo alla resistenza fiscia: tanto in Italia quanto in Germania non mancano gli atti vandalici, o parcheggi un po’ selvaggi dove le ruote di auto sempre più pesanti finiscono proprio sui cordoli.
Insomma, se già le colonnine sono soggette a usura e rotture frequenti, si auspica che Rheinmetall e la sua soluzione siano in grado di meglio sopperire al passare del tempo e dei maleducati, risolvendo il problema della frequente inaffidabilità.
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